Autore Topic: Il cartellino viola  (Letto 1642 volte)

Offline Sergio

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Il cartellino viola
« il: 12 Aprile 2012, 08:29:22 pm »
Nella vita quello che conta è vincere.
Perché vincere è il senso di ogni sfida.
Ma c’è una grande differenza tra vincere e vincere davvero.
Per vincere davvero, bisogna evitare scorrettezze e slealtà,
perché tolgono valore a una vittoria.
Una vittoria non è una vera vittoria
se chi perde può recriminare qualcosa.
Per vincere davvero bisogna lasciare agli avversari
solo il tempo per applaudire


Questa è l’headline del sito cartellinoviola.it, patrocinato dalla Mazda e dalla Fiorentina, citata "da anni sostenitrice del fair play".
Allora: al di la di tutto quello che ho letto, io assolvo Amaurì. Non può bastare un gesto di bieco istinto, ponderato per un solo micronanosecondo, a cancellare tutte le gioie e tutte le emozioni che il più fine ed elegante centravanti che ha vestito la maglia rosanero ha regalato ai suoi appassionati tifosi. Io già penso a tutto il suo travaglio interiore dopo essersi reso conto che la palla era andata in rete, che i compagni si appressavano per festeggiarlo, che lo stadio era esploso in un boato fragoroso per un gol che sboccava una gara difficile, un gol che poteva valere la salvezza, un campionato intero. In quei 5, 10, 15 secondi successivi al gol si è trovato a decidere quale strada prendere: quella della lealtà sportiva che poteva costargli la stima della sua attuale tifoseria, il suo futuro più prossimo a Firenze dove sarebbe diventato difficile anche camminare per strada con la propria moglie e i figli accanto (Brienza a Reggio Calabria docet); oppure prendere la strada della furbizia, dell’inganno, mettere al sicuro la sua gara ma poi andare incontro alle ire del giudice sportivo (tre giornate di squalifica almeno), l'inevitabile jaccuse dei suoi vecchi tifosi che fino a pochi secondi prima della gara non avevano mancato di testimoniargli il loro affetto, la gogna mediatica che inevitabilmente l’avrebbe colpito e l’avrebbe accompagnato per tutto il resto del campionato.
Non era facile per Amaurì scegliere quale decisione prendere, probabilmente si aspettava che fossero i suoi compagni a dargli qualche suggerimento. O probabilmente il suggerimento glielo hanno dato, ed è stato quello di far finta di nulla, "zitto, non fiatare, fai finta di nulla che tanto l'arbitro non t'ha visto". Non era facile scegliere quale strada seguire, ed infatti Amaurì non ha scelto, ha lasciato che si compisse il fato: l'arbitro avrà visto? Le proteste dei rosa verranno accolte? Come finirà?
E' finita con l'ammonizione e.... diciamo che tutti vissero felici e contenti.
Una cosa però mi fa dovere aggiungerla, tanto per rimarcare ancora una volta lo stile Fiorentina. Al momento del gol, in area, tra rosa e viola c'erano almeno una decina di giocatori. Subito dopo il gol, tutti i giocatori rosa hanno alzato il braccio, a segnalare all'arbitro l'irregolarità della rete. Mentre tutti i viola, che a differenza di Amaurì, mani o non mai, loro non avevano nulla da perdere, tutti i giocatori viola fecero finta di nulla ed andarono ad abbracciare il compagno Amaurì. Ora è assolutamente impossibile che tutti i giocatori rosa hanno visto il fallo di mani e/ma nessuno dei viola notò nulla. Ancora una volta, dopo l’esultanza del gol di mani di Gilardino, dopo la slealtà manifesta di Mutu che prima stringe la mano a Diana che butta la palla fuori perché lui era a terra ma non ricambia il medesimo gesto di fair play quando a terra c’era Guana e lui va a fare gol, dopo tutto ciò, la Fiorentina, quella dell’inno al fair play, quella che si pregia del cartellino viola, non ha perso di nuovo l’occasione per arrossire di vergogna un'altra volta. E sempre al nostro cospetto!

8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Templare

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #1 il: 12 Aprile 2012, 08:57:34 pm »
Verissimo. I compagni di Amauri dieci volte più vigliacchi di lui. Rimane il fatto che io, con la mia dignità ed onesta', quel pallone nemmeno ci provo a colpirlo di mano.

E mi tolgo il pensiero.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #2 il: 12 Aprile 2012, 09:03:51 pm »
quel pallone nemmeno ci provo a colpirlo di mano.
E mi tolgo il pensiero.

Si! Come nessun difensore prova a toccare la palla con le mani dentro la propria area, pena il calcio di rigore.
Eppure accade!
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Templare

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #3 il: 12 Aprile 2012, 09:47:07 pm »
quel pallone nemmeno ci provo a colpirlo di mano.
E mi tolgo il pensiero.

Si! Come nessun difensore prova a toccare la palla con le mani dentro la propria area, pena il calcio di rigore.
Eppure accade!

E' diverso. Anche perché implica situazioni etiche diverse.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #4 il: 13 Aprile 2012, 06:57:09 am »
E' diverso. Anche perché implica situazioni etiche diverse.

Rimango della mia idea. Saranno situazioni diverse ma entrambre prescindono dalla non premeditazione e dal mero istinto.
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Offline Templare

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #5 il: 13 Aprile 2012, 09:02:47 am »
E' diverso. Anche perché implica situazioni etiche diverse.

Rimango della mia idea. Saranno situazioni diverse ma entrambre prescindono dalla non premeditazione e dal mero istinto.

L'istinto finisce al momento del gesto, poi alzi la mano e chiedi scusa ad arbitro e avversari, non cincischi in attesa di capire cosa fare.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline turiddu

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #6 il: 13 Aprile 2012, 09:11:09 am »
Ecco Tempalre mi hai anticipato di un soffio a proposito del gesto istintivo:Amauri aveva fatto la minchiata grossa, forse d'istinto; Gli sarebbe bastato immediatamente dopo alzare nuovamente la mano e dirlo all'arbitro e quindi chiedere immediatamente scusa a tutti. Se l'era "chiantata" come dicono a Stoccolma, e i sui compagni erano pronti a festeggiare... per fortuna che ogni tanto anche per noi c'è un pò di giustizia perchè sarebbe stata davvero una beffa.
A proposito di beffe arbitrali e infortuni, lo ripeto da tempo ormai: senza queste cose si passa dal parlare si Uefa o di salvezza solo nell'arco di 4-5 punti. Questo è un anno balordo, concludiamolo in fretta e buona sera.
salutamu.

Offline bua

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #7 il: 13 Aprile 2012, 09:24:12 am »
Il gioco del calcio è intrinsecamente votato alla scorrettezza, pare la insegnino nelle scuole calcio.
Così succede che bisogna mandare la palla fuori quando qualcuno è a terra, nonostante il regolamento dica cose diverse, ma nessuno si scandalizza se i giocatori si buttano a terra e fanno le sceneggiate proprio per fermare l'azione avversaria. O se ti restituiscono la palla, ma a ridosso della tua area, mentre l'azione interrotta era in attacco, e per di più ti vengono a pressare immediatamente.
La Fiorentina, poi, si espone con trovate come il cartellino viola o il pseudo terzo tempo, ma poi quando c'è da piangere o c'è l'esigenza del risultato a tutti i costi il fair play è bello e dimenticato.
Difficile cambiare la testa di giocatori a fine carriera abituati a tutt'altra mentalità, ma basterebbe dare qualche multa se si volesse cominciare. Se uno decide di essere sportivo comunque non può pretendere che lo siano anche gli avversari. Ognuno è quello che è e fa le proprie scelte. Inoltre i media non pressano in alcun modo per favorire un cambiamento di mentalità, anzi sono essi stessi faziosi e scorretti.

Non ho visto l'episodio di Amauri, comunque.

Offline GASPARE

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #8 il: 13 Aprile 2012, 11:59:57 am »
Nella vita quello che conta è vincere.
Perché vincere è il senso di ogni sfida.
Ma c’è una grande differenza tra vincere e vincere davvero.
Per vincere davvero, bisogna evitare scorrettezze e slealtà,
perché tolgono valore a una vittoria.
Una vittoria non è una vera vittoria
se chi perde può recriminare qualcosa.
Per vincere davvero bisogna lasciare agli avversari
solo il tempo per applaudire


Questa è l’headline del sito cartellinoviola.it, patrocinato dalla Mazda e dalla Fiorentina, citata "da anni sostenitrice del fair play".
Allora: al di la di tutto quello che ho letto, io assolvo Amaurì. Non può bastare un gesto di bieco istinto, ponderato per un solo micronanosecondo, a cancellare tutte le gioie e tutte le emozioni che il più fine ed elegante centravanti che ha vestito la maglia rosanero ha regalato ai suoi appassionati tifosi. Io già penso a tutto il suo travaglio interiore dopo essersi reso conto che la palla era andata in rete, che i compagni si appressavano per festeggiarlo, che lo stadio era esploso in un boato fragoroso per un gol che sboccava una gara difficile, un gol che poteva valere la salvezza, un campionato intero. In quei 5, 10, 15 secondi successivi al gol si è trovato a decidere quale strada prendere: quella della lealtà sportiva che poteva costargli la stima della sua attuale tifoseria, il suo futuro più prossimo a Firenze dove sarebbe diventato difficile anche camminare per strada con la propria moglie e i figli accanto (Brienza a Reggio Calabria docet); oppure prendere la strada della furbizia, dell’inganno, mettere al sicuro la sua gara ma poi andare incontro alle ire del giudice sportivo (tre giornate di squalifica almeno), l'inevitabile jaccuse dei suoi vecchi tifosi che fino a pochi secondi prima della gara non avevano mancato di testimoniargli il loro affetto, la gogna mediatica che inevitabilmente l’avrebbe colpito e l’avrebbe accompagnato per tutto il resto del campionato.
Non era facile per Amaurì scegliere quale decisione prendere, probabilmente si aspettava che fossero i suoi compagni a dargli qualche suggerimento. O probabilmente il suggerimento glielo hanno dato, ed è stato quello di far finta di nulla, "zitto, non fiatare, fai finta di nulla che tanto l'arbitro non t'ha visto". Non era facile scegliere quale strada seguire, ed infatti Amaurì non ha scelto, ha lasciato che si compisse il fato: l'arbitro avrà visto? Le proteste dei rosa verranno accolte? Come finirà?
E' finita con l'ammonizione e.... diciamo che tutti vissero felici e contenti.
Una cosa però mi fa dovere aggiungerla, tanto per rimarcare ancora una volta lo stile Fiorentina. Al momento del gol, in area, tra rosa e viola c'erano almeno una decina di giocatori. Subito dopo il gol, tutti i giocatori rosa hanno alzato il braccio, a segnalare all'arbitro l'irregolarità della rete. Mentre tutti i viola, che a differenza di Amaurì, mani o non mai, loro non avevano nulla da perdere, tutti i giocatori viola fecero finta di nulla ed andarono ad abbracciare il compagno Amaurì. Ora è assolutamente impossibile che tutti i giocatori rosa hanno visto il fallo di mani e/ma nessuno dei viola notò nulla. Ancora una volta, dopo l’esultanza del gol di mani di Gilardino, dopo la slealtà manifesta di Mutu che prima stringe la mano a Diana che butta la palla fuori perché lui era a terra ma non ricambia il medesimo gesto di fair play quando a terra c’era Guana e lui va a fare gol, dopo tutto ciò, la Fiorentina, quella dell’inno al fair play, quella che si pregia del cartellino viola, non ha perso di nuovo l’occasione per arrossire di vergogna un'altra volta. E sempre al nostro cospetto!

 8D ...va bè...ma voi che siete una tifoseria emancipata e moderna...appena fosse ritornato a Palermo lo avreste portato nello stesso ristorante di Mondello di Toni...ovviamente dopo averlo appludito ed osannato in campo...

 ;-)
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline Sergio

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #9 il: 14 Aprile 2012, 09:36:05 pm »
8D ...va bè...ma voi che siete una tifoseria emancipata e moderna...appena fosse ritornato a Palermo lo avreste portato nello stesso ristorante di Mondello di Toni...ovviamente dopo averlo appludito ed osannato in campo...

Vedo che brancoli nel buio ma la colpa è solo mia che non mi sono espresso bene.:

Sai perché l’Italia intera ride? Perché scopre che c’è ancora una tifoseria, nel caso specifico la tua,  che crede ancora nell’anacronistica figura del giocatore bandiera

Ecco: c'è quel "nel caso specifico" scritto in grasetto, che io avevo omesso nel mio post e che avevo immaginato che tu, o comunque chiunque avesse letto, avrebbe sottinteso. Pazienza, chiedo venia la colpa è mia.
Come ho più volte espressamente scritto, tutto il mondo è paese.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Sergio

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Re:Il cartellino viola
« Risposta #10 il: 14 Aprile 2012, 10:02:19 pm »

Se uno decide di essere sportivo comunque non può pretendere che lo siano anche gli avversari. Ognuno è quello che è e fa le proprie scelte. Inoltre i media non pressano in alcun modo per favorire un cambiamento di mentalità, anzi sono essi stessi faziosi e scorretti.

La vocazione allo sportivismo, perdonami il temine, cozza maledettamente con gli interessi delle società d'appartenenza. Non oso immaginare la reazione della società viola se Amaurì avesse confessato il fallo di mani ancor prima che lo rilevasse il guardalinee. Altro che cartellino viola ::) ::) Sono tutte ipocrisie, per come è organizzato questo sport, spazio per la lealtà sportiva ne è rimasto ben poco.
Dici bene, "i media non pressano in alcun modo per favorire un cambiamento di mentalità", ma ancor più dei media dovrebbero occuparsene in federazione. Multe esemplare per i simulatori e premi materiali, non soltanto blandi riconoscimenti, per i giocatori leali e corretti.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO