...anche qui leggo di tutto e di più.
Wind jet spa è una società da € 250 mln di fatturato, con un grado di indebitamento finanziario molto basso rispetto ai volumi espressi, dettato dalla buone risorse prodotte dalle attività correnti, grazie agli immediati tempi di incasso dei biglietti, a fronte dei dilazionati tempi di pagamento dei fornitori.
Bilancio molto simile alla concorrente Blue Panorama (Blu Express), con stesse dinamiche e problematiche.
Queste ultime riguardano principalmente gli elevatissimi costi per la manutenzione e l'utilizzo degli aeromobili (tutti condotti in leasing, come fanno tutte le compagnie lowcost) e, per l'avviamento delle nuove linee aeree. Costi d'esercizio che conducono sovente a perdite in c/economico, che, ribadisco, sono tipiche del settore di appartenenza.
La cessione della Wind Jet va considerata come un semplice passaggio di proprietà, da parte di un gruppo economico che vuole scrollarsi di dosso un'attività dai mille rischi e dall'enorme dispendio di energie mentali, dettati in primis dalla sicurezza, per arrivare poi al cash management ed ai rapporti con i c.d. "lessor" (proprietari aeromobili).
Qualche anno fa i Puglisi Cosentino vendettero ai Tanzi una sana ed efficiente società chiamata Gala Italia spa (Latte Sole).
Decisero semplicemente di ritirarsi dall'attività industriale (se avessero saputo di quali porcherie si sarebbero macchiati gli ex signori Parmalat, magari ci avrebbero ripensato).
Nel caso Wind Jet , il problema da porsi non è sul destino del gruppo Pulvirenti (che anzi si toglierà dalle "cento messe" di una gestione alquanto impegnativa), che avrà semplicemente valutato una allettante offerta economica, ma di quali saranno le strategie del gruppo CAI, soprattutto in termini di gestione delle risorse umane (le prime, in questi casi, che vedranno avvicinarsi pericolosamente nel lato B l'uccello "***"
)
Abbracci