Mah, in poco più di un mese è cambiato tutto. Sono passate 20 giornate: nelle prime 14 partite (fino a Lazio-Catania 1-1) sono stati fatti 18 punti, subendo solo 12 reti; nelle successive 6 partite 4 punti, subendo 13 reti. Inevitabilmente, tutto il contesto cambia, perché contano solo i risultati.
Cosa dire, alla seconda di campionato, nonostante la vittoria sul Parma ero perplesso, poi la buona prestazione in casa del Milan mi ha fatto vedere le cose in maniera diversa. La squadra talvolta manteneva un buon possesso palla, altre volte (quasi sempre) giocava in ripartenza, come nella recente tradizione del Catania. Mi convincevano tante cose: la solidità della squadra (non dimentichiamoci che eravamo al centro della classifica, seppur giocando con accortezza), la difesa ben organizzata, un’organizzazione e concretezza eccellenti su palla inattiva (tant’è vero che Silvestre ha realizzato 3 reti e Terlizzi 2) e una squadra che fino a un mese e mezzo fa, non si faceva beffare, semmai, beffava. E non è poco.
Cosa non andava bene: squadra corta, sì, ma anche pressing basso; scarsa organizzazione negli schemi d’attacco e scarsa intenzione di attaccare e di fare la partita.
A me le idee del tecnico piacevano, soprattutto immaginando un girone di ritorno con una condizione atletica ottimale (come avvenne lo scorso anno). Certo, quando ha provato a cambiare modulo, c'è stato un passo indietro nelle prestazioni. Ma anche lì, con un po’ di cinismo è andata bene (penso alle vittorie su Parma, Udinese e Bari). Altre volte, invece, è stata proprio la mancanza di cattiveria sportiva a frenare questa squadra (nelle due trasferte romane, si poteva sfruttare il contropiede, che storicamemente è un punto di forza di questo gruppo, invece, quanti sprechi…).
Insomma, a Giampaolo non è andata bene. Quando fu ingaggiato ero entusiasta, ma nelle ultime giornate le potenzialità della squadra sono state ribaltate, se si pensa che Lopez ha ripreso a segnare con regolarità, ma la difesa ha cominciato a non rendere. Forse, non ha letto bene alcune partite, forse alcune scelte tecniche non sono state azzeccate, ma sono convinto che Giampaolo ha posto, comunque, anche delle buone basi su cui continuare a lavorare.
Resto del parere che parlare di infortunii non sia un alibi. L’assenza di Spolli e poi di Terlizzi (seppur per motivazioni differenti) ha il suo peso. Bellusci è un buon giocatore, soprattutto in prospettiva futura, ma la coppia Spolli-Silvetre era completa e più affidabile. Non è un mistero che il centrocampo non è il nostro punto di forza e l’assenza di Biagianti è determinante. Per non parlare dell’assenza di Mascara… Da una parte gli infortunii e dall’altra un periodo particolare come il mese del calciomercato invernale. Giampaolo doveva inventarsi la squadra.
Detto questo, si ricomincia da Simeone, reduce da recenti insuccessi, ma anche da precedenti successi, come il sorprendente Apertura 2006 con l’Estudiantes di Juan Veron e Mariano Pavone. E non è un caso se cito quel torneo. Il titolo fu vinto dall’Estudiantes, appunto, dopo lo spareggio contro il Boca Juniors.
Nel Boca giocava Pablo Ledesma, nell’Estudiantes di Simeone giocavano Andujar e Alvarez, ma anche José Sosa e Mariano Pavone.