...io però vi invito a fare anche un'altra riflessione. Oltre a tutte le cose che avete già detto e che erano abbastanza logiche (non si può riempire una squadra di giovani e pensare che le buone prestazioni dell'anno prima verranno rifatte), oltre che statisticamente i giocatori che l'anno scorso hanno giocato meravigliosamente (forse al di spora della loro media e quindi si sarebbe tornati a livelli normali quest'anno), secondo me avete troppo incensato Rossi e avete troppo denigrato Zenga.
Se non sbaglio l'anno scorso il Palermo correva molto fino all'ultima di campionato, quindi, forse, Zenga aveva impostato la condizione fisica PEr una partenza lenta e la fine accelerata, e Rossi si è trovato tra le mani una squadra fisicamente perfetta al momento giusto. Oggi che invece la preparazione fisica l'ha fatta lui per tutta l'estate... Ripeto, forse avete glorificato troppo l'attuale mister, perchè non esistono allenatori megagalattici e scarsissimi in serie A, quindi, oltre a qualche questione tattica che Zenga ha cercato senza riuscirci di inventare (schizzofrenia tattica) e Rossi ha invece regolarizzato, la dicotomia palermitana Genio/scarsone, che quasi tutti facevate fino a fine agosto, non credo sia vera. LAzio docet.
La penso diversamente.
Non mi convince la tua tesi sulle strategie a lungo termine di Zenga riferite alla preparazione atletica dello scorso anno. Vidi poche partite del Palermo, ma bastano per dirti che ad inizio stagione (settembre?, ottobre?), si giocò Palermo-Juventus 2-0. Correggetemi se sbaglio, ma quelle partita, giocata in ripartenza, fu un’ottima prova agonistica dei rosanero, in condizione atletica più che soddisfacente, correndo e impegnandosi per 90’ e più. Insomma, non erano in una fase di pianificazione delle forze.
Concordo con Templare, se la squadra è schierata bene in campo, corre meno e corre meglio. Quella squadra non aveva carenze di preparazione dovute alla lungimiranza, giocò in ripartenza contro un avversario che iniziava a manifestare le difficoltà che col tempo sarebbero diventate evdenti. Vinse e Zenga ottenne i suoi meriti. A Zenga andò bene, molto bene.
Cosa diversa quando vidi il secondo tempo di Bologna-Palermo, in cui i rosanero persero contro un avversario nettamente inferiore; rosanero messi in campo in maniera, quanto meno, opinabile. Per non parlare del Derby: ad Atzori andava tutto male, ma nel secondo tempo impostò la partita molto meglio di lui.
Insomma, Fanta, quando parli di Zenga e Rossi, non porla in termini di preparazione atletica e contesti dovuti al periodo in cui si gestisce la squadra. Il divario c’è e si vede, soprattutto quando sei chiamato a guidare una compagine che deve proporsi, anziché difendersi.
Rossi ha fatto bene lo scorso anno e, secondo me, il quinto posto (a un passo dal quarto) è merito anche suo.
Infine, la tua prova del 9 è “Lazio docet”. Invece, io credo che in questa fase di rifondazione biancoceleste, Rossi abbia garantito dignitose stagioni: una qualificazione in Champions e una Coppa Italia. Da quando non c’è lui, s’è visto ben altro.
D’accordo, invece, su alcuni dettagli inerenti Zenga: sopravvalutato dopo i buoni risultati con la nostra squadra, dimenticato dopo l’esperienza di Palermo. Non sono un suo estimatore, però da noi ha raggiunto gli obiettivi prefissati: sapeva leggere le partite e sapeva gestire la rosa; non è che giocassimo bene, ma quel che conta è la sostanza.