Copi/incollo da un forum rossazzurro un intervento che riassume la notizia.
Zenga al Palermo? Libero di farlo
Mi sarei anche astenuto dal versare righe e righe di parole se, alla notizia del passaggio di Zenga al Palermo, appresa nel desinare in famiglia ed accolta con reale entusiasmo sportivo, non avessi poi letto, su Internet, agenzie di stampa riportare frasi del tipo “Si preparano rivolte a Catania”, “Tensione tra i tifosi”, “Derby incandescenti”. Allora, preso in considerazione, mi sento d'esprimere il mio personale punto di vista:
“Zenga al Palermo” , fino a ieri una notizia da “primo d'Aprile” , di quelle “da non crederci” in senso ironico;
“Zenga al Palermo”? Una scelta dell'Uomo Ragno,
Nient'altro da dire; da quando l'ex allenatore del Catania ha abiurato al contratto che lo legava alla panchina etnea ha smesso di gravitare nell'orbita d'interesse di società e tifosi; utilizzato dai giornalisti solo per riempire rettangoli altrimenti vuoti negli scarni spazi sportivi che ci regala l'inizio estate.
Un pezzo di passato memorabile, certo, ma che non ha ragione d'esser rimpianto od ulteriormente considerato al di fuori del confine temporale che lo ha visto eclissarsi davanti ad un nuovo progetto societario , più ambizioso, sul quale tutto l'ambiente catanese dovrebbe adesso concentrarsi e cooperare; senza farsi distrarre da echi passati, di persone per di più ininfluenti per proprio avvenire.
“Zenga al Palermo” , da oggi, una notizia da “5 di Giugno” , di quelle “da non crederci” nel senso di incredulità davanti a logiche lontane anni luce dal comune agire del popolo catanese.
“Zenga al Palermo”? Libero di farlo,
Fa un po' ridere, però, ripensare a quando, nella sua ultima conferenza stampa prima dell'addio, ebbe a dichiarare “in giro, per Catania, c'è tanta gente che non ha capito ancora come sono fatto” . E per fortuna che in molti non lo ebbero a capire, verrebbe da osservare, buon per lui, tanto meglio per lui che, a Genoa, sponda Sampdoria, sarebbe andato anche a piedi ma che, forse resosi conto della distanza, proibitiva per un 50enne fuori allenamento , ha optato per una meta più vicina (da raggiungere anche questa a piedi?). Conceda però l'orecchio ad una replica virgolettata, dell'autore “non è che lei abbia poi capito tanto più i catanesi di quanto poco sostiene abbiano loro capito il suo modo di essere”.
“Zenga al Palermo”? Nulla di sensazionale,
o meglio, non più di trasferimenti come quello di Caserta, o come quello di Mascara, Capuano, Corona e Tedesco (e prossimamente Andujar). Il calcio è fatto così; ed è solo una distorsione percettiva, indotta da questa società intollerante, a farci sembrare impossibile l'accadere di eventi come questo . Ognuno di noi, esseri umani, ha una propria sensibilità, guidata dalla coscienza, che gli permette o meno di sentirsi in pace con sé stesso in base alle parole, opere ed omissioni con le quali riempie la propria vita. Giudicare è quanto di più iniquo si potrebbe adesso fare. Scelte come queste, di Zenga , sono condivisibili o meno, a seconda della lettura che ognuno di noi dà loro, ma son pur sempre lecite. Nessuno è migliore né peggiore di alcuno , finché le scelte che fa restano lecite.
“Zenga al Palermo”? Lo aspettiamo a Catania,
Sarebbe stato un avversario ovunque fosse andato, in Italia; tanto meglio rivederlo sulla panchina del Palermo: nuovi e più forti stimoli, sportivi, accompagneranno questo “classico” siciliano che diventerà senza dubbio ancor più spettacolare se, come da propositi post-derby perso due stagioni fa 1-0, riuscirà ad infondere ai suoi nuovi giocatori quel “senso di sportività” che riscontrava facesse loro difetto, e ripetere, magari, quei discorsi sul “tifare per e non contro”, ribaditi più volte ai microfoni delle emittenti etnee, che a Palermo evidentemente non trasmettono, o non vengono seguite.
Ed anche se qualche fischio arriverà, perché arriverà al suo ritorno al Massimino, Zenga merita comunque d'esser accolto senza ostilità, ma con la voglia di ritrovarsi per confrontarsi. Ed aspetteremo anche questo suo bebé , concepito a Catania e probabile nascituro a Palermo, simbolo d'un cordone ombelicale che unirà idealmente le due città più importanti ed apparentemente più incompatibili dell'isola a tre punte; una frase del genere, giocata in conferenza stampa, farebbe sciogliere anche i cuori più ostili a questo nuovo matrimonio (consigli per Zenga, ndr), facendolo sembrare l'Obama italiano , venuto da lontano per sedere le acredini tra popoli rivali.
Zenga al Palermo? Pazienza,
quella indispensabile, a lui , per sopportare: il caratterino di Zamparini che, già durante la conferenza stampa d'addio a Ballardini motivava le ragioni del divorzio a causa della propria “lecita intromissione nelle scelte tattiche e di formazione” che il tecnico, invece, non tollerava; per sopportare “lo stress” dei fischi dei tifosi, anche quando si vince, e le sfuriate della dirigenza nei momenti di difficoltà; e per sopportare la vista della sua bella tuta di uomo ragno , colorata adesso di rosa e nero..
“ Zenga al Palermo”? Non da solo,
caro Presidente, caro Direttore, voi che non tenete nessuno che non sia fortemente compenetrato al progetto, se Giacomo Tedesco vuole seguire Zenga (“spero che si ricordi di me e mi inserisca nella lista di mercato del Palermo”, dichiarazioni del giocatore), lasciatelo libero , magari così non avrà più da spaventarsi di bande armate che cercheranno di linciarlo Palermo-Palermo, e riuscirà anche a far la pace con il fratellone. Per un lieto fine, siamo disposti anche a questo sacrificio: lasciatelo andare via.