Ecco come andrà a finire.
Inizia l’incontro ed il Catania parte subito forte: squadra molto alta, pressing asfissiante e veloci verticalizzazioni a cercare Morimoto e Paolucci. Il Palermo soffre vistosamente la velocità degli attaccanti rossazzurri e stenta a costruire gioco.
La svolta arriva intorno al 22° del primo tempo: Mascara salta il centrocampo rosanero, statico ed inefficace, serve in verticale Morimoto che di potenza batte la streghetta rosanero Amelia. Apoteosi! A casa mia partono in automatico 50 telefonate verso l’utenza di mio cugino FUODDI che insieme a mio padre stanno sprofondando nel più totale sconforto! Tergiversa, ma quando risponde è un susseguirsi d’imprecazioni in dialetto locale che faccio fatica a decifrare. Una cosa sola capisco: è incazzato!
Torniamo alla partita.
Dopo il gol del Catania il Palermo accusa il colpo, ma sono sempre i rossazzurri ad impostare le condizioni!
Si assiste infatti ad un asserragliamento totale di tutta la squadra rossazzurra dietro la linea della propria area di rigore, modo intelligente di gestire il risultato già sperimentato più volte in altre partite.
Il Palermo trova coraggio ed inizia l’arrembaggio!
Inizia il bombardamento di Cavani
. L’attaccante rosanero ha bisogno infatti di 350 tiri prima d’indirizzarne uno in porta!
Il Catania nel frattempo, erige una ‘ntosta davanti la propria porta e circonda la propria area di rigore con inferriate e trincee; Bizzarri, esperto carpentiere, inizia a costruire una palizzata sulla linea di porta e Stovini e Silvestre cominciano le opere murarie.
Il Palermo è in tilt! Cavani non vede più la porta ed inizia a sparare dove gli capita, anche nella sua porta!
Bresciano è nero, Simplicio è bianco!
La partita s’innervosisce; il Palermo non riesce ad essere pericoloso ed il Catania si difende con … coraggio (ci vuole infatti …coraggio)!
Saltano i nervi soprattutto ai fratelli Tedesco! Giacomo si rivolge a Giovannino e gli sussurra in modo dispregiativo “… sei un palemmitano”
. La reazione non tarda a venire e i due vengono quasi alle mani. L’arbitro non può far altro che mandarli anzitempo negli spogliatoi. Peccato, poteva essere un derby diverso per loro!
Si va avanti tra gli arrembaggi rosanero e le trincee rossazzurre. Zenga appare soddisfatto di come la sua difesa regge. Stovini infatti ha i calli alle mani e Capuano e Potenza hanno gli occhi ustionati per la grande quantità di ferro saldato.
Si va avanti fino alla fine della partita ed ormai i giochi sembrano fatti. Il Palermo attacca in modo confusionario mentre il Catania si difende in modo ferreo. Al 40° Cavani in preda ad un raptus di follia, si avvia verso la propria porta e di fronte ad un Amelia attonito, scaglia un potente sinistro cha va a beccare la “coppola” di Ballardini in panchina. Panico! Fortunatamente la sua mira non è infallibile: pensate cosa sarebbe successo se avesse centrato la porta…..!
Si va avanti e si arriva ai minuti di recupero, 5 per esattezza.
Zenga sfodera il colpo a sorpresa: sveglia Terlizzi dal sonno (normalmente in panchina lui dorme) e lo manda in campo al posto di Mascara, con l’obiettivo di … blindare il risultato. Ma al 94°55’ la svolta! Spiovente di Liverani per cercare Cavani che nel frattempo stava rincorrendo non so che cosa, in direzione ed in anticipo si trova proprio Terlizzi che inspiegabilmente, forse ancora non del tutto sveglio, si gira verso Bizzarri e dice: “pigghila tu….”. Il portierone rossazzurro con le mani ancora dolenti per la grande opera di carpenteria appena conclusa, non trattiene (tanto per cambiare). La palla arriva sui piedi di Cavani che prontamente lascia partire un bolide verso la porta opposta, la sua. Ma si sa, i piedi non sono il suo forte e proprio grazie questo la palla prende una strana traiettoria e si va ad insaccare nella porta dell’incolpevole Bizzarri.
La Favorita esplode; Zenga va in escandescenza e comincia a prendere a schiaffi il suo vice Irrera (ci sta proprio per questo..).
Il Catania sciupa l’ennesima occasione per centrare una vittoria esterna che manca ormai da anni.
Le reazioni societaria non si fanno attendere!
Lo Monaco estende il silenzio stampa a silenzio totale: i calciatori non potranno più parlare neanche con i familiari. L’unico mezzo di comunicazione concesso loro è la mimica o per chi è capace, la scrittura. Terlizzi viene recluso in un noto centro penitenziale in provincia di Catania, gestito da una congregazione di monaci sordi che confondono spesso “ahi” con “dai”.
La vittoria sfumata del derby lascia l’amaro in bocca a tutti compreso quelli di “Antenna Lo Monaco” che con il bravo presentatore e soubrette carioca-cursota, iniziano, dopo il consueto spazio celebrativo al divino Pietro, un minuzioso processo evidenziando ancora una volta l’incapacità della nostra classe arbitrale, che non ha uomini tali da gestire un evento come il derby di Sicilia.
Le accuse sono riferite alla partita Palermo- Juventus, dove non è stato ammonito Cavani che era diffidato, per un evidente fallo di mani su una rimessa laterale. La batteva lui.
Ma tutto dura poco, c’è il Siena da affrontare e battere per mettere la parola fine al campionato.
NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA
MALATO PO CATANIA
PS. Si accettano suggerimenti.