Casorezzo (MI), 26 Gennaio 2009
Cari forensi,
la delusione per la sconfitta con il Bologna era tanta, ma ciò non mi ha impedito di andare a Genova, a costo di tornare, come al solito, con le pive nel sacco e il fegato roso. Non so, ma molti dei miei conoscenti hanno disertato quest'evento, quasi non riponessero grandi speranze nell'esito finale e preferissero puntare sulla partita di Bergamo, obiettivamente più vicina per molti di noi quaggiù al Nord. Pertanto ho preso il treno da solo e ho raggiunto il sole di Genova. Ho bighellonato per la zona del porto e poi mi sono avviato allo stadio: qui ho incontrato qualche volto noto, l'amico Luca S. e Giorgio, fratello di Nico Thor, frequentatore di questo forum, con il quale, peraltro, sono tornato in macchina. Io ho preso posto un po' ritirato, sulla sinistra del settore ospiti, tanto per non confondermi con il ceuso e i suoi accoliti, brutti dentro e fuori come sempre. Ho assistito a un primo tempo ben disputato dai nostri pedatori, i quali però non sono riusciti a mettere dentro occasioni che, pur nella disagevole visuale della gabbia, sembravano facili facili. Niente da fare. Quanti primi tempi in trasferta sono finiti nell'ultimo periodo sullo 0-0 per poi trasformarsi in fatali sconfitte! Alla ripresa si è verificata l'espulsione di Ferrari e io sono stato preso dal panico: e se non riusciamo a prendere punti neanche con l'uomo in più? E se l'inferiorità con il Bologna si rivelasse solo una scusa per giustificare la sconfitta? Chissà che tali pensieri non frullassero nelle teste dei giocatori del Catania, che hanno dimostrato di avere grossi problemi di natura psicologica. Il goal di Martinez, per il resto della partita fumoso e inconsistente (ormai le sue finte non incantano più nessuno), ha illusoriamente spazzato via ogni paura. E allora via con l'esultanza e l'inno Cantato a perdifiato: "Alè, Alè Catania! 'A squatra do me cori...". I nostri sono stati padroni del gioco per quei lunghi sette minuti, che mi erano sembrati di più mentre passavano lentamente, fallendo il raddoppio: Ahi, Tedesco perché non l'hai passata a Paolucci libero! Poi il pareggio e vecchi timori da esorcizzare si sono di nuovo impadroniti di me. Il Genoa ci ha dimostrato che significa avere le palle e ha finito all'attacco in barba allo svantaggio dell'uomo in meno. Spinesi subentrato a Martinez non ha potuto farci vedere se possiamo contare su di lui, perché i compagni non solo non lo hanno servito, ma hanno lasciato l'iniziativa agli avversari. Un punto a Genova con il Genoa, a cui tra l'altro abbiamo strappato 4 punti su 6, in teoria è un buon risultato, ma io non me la sento di essere soddisfatto. A presto,
Marco Tullio
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