Partiamo da una bella notizia: ieri l'Udinese non solo ha giocato in Coppa Italia, ma lo ha fatto per 120 minuti più rigori e praticamente con la formazione titolare. Un pò quello che era successo mercoledì scorso con la Samp a Roma per il recupero di campionato. Lecito quindi aspettarsi un'Udinese in forte debito di ossigeno e con le gambe presto sature di acido lattico, magari nel secondo tempo, quando di fiato generalmente ce n'é poco già in situazioni normali.
Samp e Udinese sono lo specchio di ciò che succede alle squadre "normali" quando si ritrovano a dovere giocare contemporaneamente tre competizioni nella stessa stagione, qualcosa devi cederla e questo generalmente avviene in campionato, dove le motivazioni sono meno intense rispetto all'appuntamento europeo o alla partita secca di coppa nazionale. Alla fine rimane sempre lo stesso dubbio: al di là del prestigio, ha senso dannarsi l'anima per arrivare in una coppa Uefa che a meno di miracoli non potrà mai essere vinta e poi pagare il conto l'anno successivo in campionato? Il Palermo di Delneri e Papadopulo, spettacolare in Uefa, suol campo arrivò ottavo, Guidolin e Colantuono gli anni successivi riuscirono a fare anche peggio, senza peraltro lasciare grosse tracce in Europa. Staremo a vedere. Diciamo che in ogni caso, qualificazione o meno, si può piangere con un occhio solo...
Torniamo all'Udinese. E' risaputo che statisticamente le squadre di Marino partono a mille e poi hanno una bella flessione in inverno. Quello friulano però sembra essere più un letargo che un calo fisiologico, se é vero che nelle ultime nove giornate la squadra ha raccolto soltanto due miseri punti.
Marino ieri ha detto di avere rivisto in campo la voglia di vincere. Malgrado questo é stato eliminato ugualmente da quella Sampdoria (con qualche titolare in meno) che aveva comunque perso domenica in casa col Palermo. Forse la crisi non é ancora passata, speriamo duri almeno altri tre-quattro giorni.
Il Palermo invece recupera Miccoli, storicamente decisivo e imprendibile in casa, ma non dovrebbe rischiare di affrettare i tempi per Carrozzieri, che si sta ancora riprendendo dall'infortunio. Bovo e Kjaer hanno fatto bene a Genova, tutto fa sperare che si ripetano domenica in casa, anche se gli avversari diretti saranno molto più agili e scattanti di quelli doriani.
Il mercato sembra non stia facendo grossi danni, almeno dal punto di vista psicologico. La parola d'ordine sembra essere: va via uno, ne prendiamo immediatamente dopo un altro. E' successo con Dellafiore/Cossentino, questa settimana invece é toccato alla premiata ditta Capuano/Savini. Le prossime mosse combinate potrebbero essere Guana/Bogliacino e Di Matteo/esterno "x". Nulla di trascendentale al momento, ma se veramente allenatore e dirigenti credono che questa squadra sia forte abbastanza e che la tranquillità dello spogliatoio valga più delle capacità tecniche, allora stanno realizzando un capolavoro. Basta che poi a giugno, se veramente si vuole fare un ulteriore passo nella crescita, si azzeri tutto (mi riferisco alle posizioni di inamovibilità di molti titolari di oggi) e si prenda in considerazione la possibilità di salire di tasso tecnico in un paio di ruoli fondamentali. Magari partendo dal ritiro estivo Ballardini riuscirà ad insegnare pure psicologia e a garantire così i rapporti interni della prossima stagione.
Ultimissima nota: domenica malgrado il nubifragio di queste ore si dovrebbe giocare su un campo asciutto o quasi. Da ieri infatti alla Favorita é disponibile il telo protettivo per il manto erboso. Considerata la fragilità "polpacciale" di Miccoli, potrebbe essere proprio il polietilene il vero grande colpo di mercato invernale del Palermo.
Com'é che si dice in questi casi? Ah sì, vedremo...