Vi capita a volte di sentire un saporaccio amaro in bocca...
Un magone che non va giù...
Una rabbia dentro, destinata a rimanere inesplosa...
Un senso di insopportabile impotenza?
E' il mio umore di oggi, dopo aver sentito le notizie del TG1... Non è la prima volta che capita, ma oggi fa male di più.
Notizia: Si sta discutendo se la soluzione migliore sia quella di consentire ai tifosi della Roma di venire a Catania ovvero di impedire ai tifosi dell'Inter di andare a Parma.
Motivo? L'incolumità delle persone civili, penserebbe una persona normale... Invece NO!!! La motivazione è un'altra: la regolarità del campionato per preservare l'integrità del SACRO ORDINAMENTO SPORTIVO.
Complimenti sig. Matarrese, la rinascita dell'Italia deve ripartire necessariamente da gente come lei... L'integrità, prima di tutto, mi raccomando.
Ma non è (solo) questo che mi fa rabbia.
Sono le motivazioni date dall'autore della notizia teletrasmessa, che mi hanno atterrato (o atterrito) ulteriormente.
La giornalista sosteneva, infatti, che la colpa di tutto questo sia da addebitare a qualche sprovveduto catanese che nei blog dedicati al Catania ha promesso di vendicarsi per i "disordini" avvenuti a Roma lo scorso anno, ma, soprattutto, per il famoso 7-0 inflitto alla nostra squadra.
Cosa resta da dire se la pubblica informazione ritiene doveroso omettere: 1) che i disordini cui faceva riferimento in realtà sono state delle vere e proprie aggressioni a colpi di coltello - reiterate e rimaste impunite - commesse da un branco di romani a danno di persone disarmate che si stavano recando in tranquillità a vedere la partita senza infastidire nessuno; 2) che del 7-0 non ce ne può frega' di meno (per dirlo alla romana) perché, anche allora, il pubblico catanese si distinse per aver incitato a gran voce la squadra fino alla fine nonostante il risultato; 3) che le evntuali scritte ingiuriose nei confronti dei romani, sempre ammesso che ci siano state, sono intervenute solo in risposta alle provocazioni gratuite che qualche imbecille romano ha pensato di tributarci a domicilio?
Vedete... La mia inquietudine deriva proprio dal seguente amletico dubbio; e quel che è peggio è che qualunque sia la risposta, il risultato non cambia: 1) se chi è legittimato a fare pubblica informazione è volutamente parziale, non c'è proprio dove andare... 2) qualora, viceversa, lo facesse involontariamente... Viene da chiedersi come può l'organo di informazione nazionale scegliere certi giornalisti... Con quali criteri vengono selezionati?
Il risultato è l'amara constatazione che dobbiamo rassegnarci a vivere in una nazione con informazione "pilotata" o peggio ancora "di regime", per usare un termine che sembra ritornare di moda. Ne prendo atto e... Così sia!
Ecco il perché del mio immane scoramento.... E, poi, si fanno discorsi a sensazione, proclami vari, si parla di rinascita della nazione, di orgoglio a sentirsi italiano e bla, bla, bla e via discorrendo.
Passando ad altro...Del Catania, come ormai di consueto, non voglio parlare... Anche perché non è più il momento.
Ormai resta solo da scendere in campo con il coltello fra i denti (metaforicamente parlando) e dare tutto quello che si ha e, possibilmente, anche qualcosa in più. Poi, alla fine, si tireranno le somme.
Ho, però, un brutto presentimento... E la riduzione del prezzo del biglietto non fa che aumentare la mia ansia.
Chi vivrà, vedrà.... Comunque vada, però, l'unica cosa certa è il rammarico perché bastava davvero poco per evitare ed evitarci tutto questo.
Rifletta, Presidente.... Rifletta.