Templare,
almeno voi avete una certa varietà di opinioni giornalistico-sportive che, indipendentemente dall'assurdità di alcune, arricchiscono il dibattito.
A CT invece c'é una palude che affossa ogni tipo di analisi e opinione, nella quale
1) i giornalisti, nei loro reportage, dicono i nomi solamente dei giocatori che hanno giocato bene (e non di quelli che hanno giocato male)
2) i giornalisti che durante l'estate non sugerriscono nessun obiettivo o rinforzo ma si limitano a riferire nomi ufficiali o pseudo-rumors, e a gennaio si limitano a intervistare i dirigenti con la stratosferica frase "Direttore, lei conferma che il Catania é sempre vigile sul mercato?"
3) I giornalisti secondo i quali "i processi si fanno a fine stagione" quando poi a fine stagione vanno in vacanza
4) I giornalisti secondo i quali "é pazzesco criticare una squadra che é nella parte sinistra della classifica" (quando si chiedeva solo una punta..cosa che ora, solo ORA, anche loro hanno scoperto)
5) I giornalisti che temono i boicottaggi pubblicitari o lavorativi
6) I giornalisti che preferiscono invitare altri allenatori di categorie inferiori (che mai parleranno seriamente dei problemi della squadra dominante nella Sicilia orientale) oppure ultrà di pallanuoto che aspettano solo di glorificare, senza contraddittorio, curve e scelte societarie
Insomma Templare, ti assicuro che a Palermo avete una grandissima fortuna se un giornalista può tranquillamente dire cose sconvenienti sulla società (mentre ce ne sono molti altri che dicono esattamente l'opposto). E' questo il bello della democrazia, cosa che purtroppo a Catania manca (in TV e nei giornali).
Nel mio soggiorno palermitano sto apprezzando questa cosa di Palermo, varietà di opinioni e dibattiti tra le persone e sui diversi giornali. Catania, ahimé, tra monopoli informativi e dopo 8 anni di politica devastratrice e razziante, é sprofondata in una mononeuronicità dei dibattiti pubblici e mediatici che fa veramente spavento.