Autore Topic: Giornalismo acido  (Letto 2140 volte)

Offline Templare

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Giornalismo acido
« il: 13 Maggio 2008, 01:13:27 pm »
Apro un altro topic per non insozzare troppo quello precedente su Amauri ed il suo addio a Palermo.

Ieri sera ho guardato TRM ed ho assistito allo spettacolo a forti tinte acide da parte di Salvatore Geraci.

Ha ripetuto la sua verità, a beneficio di noi stolti, secondo cui risulta che Toni avrebbe detto: "Me ne vado perchè qui non c'é un progetto ed ogni anno smantellate la squadra". Toni, sempre a detta del corrosivo giornalista di TRM, aveva capito che a Palermo i giocatori sono solo di passaggio e niente più ed ha scelto di andare altrove.

Quest'anno invece si smantella ancora una volta la squadra mandando via Barzagli e Zaccardo oltre ad Amauri.

Sorvolo sulla querelle Toni, ormai stantia più di quella Guidolin, mi concentro sul presente. In effetti dovremmo trattenere i due campioni del mondo Barzagli e Zaccardo almeno un altro anno, esattamente il tempo necessario perchè il Palermo invece di sessanta gol ne prenda novanta e torni miseramente in serie B. Mi chiedo perchè non aggiungere pure Bresciano fra i riconfermati, il canguro brama dal desiderio di fare un'altra stagione a Palermo.

Credo che al di là dell'ironia la migliore risposta (indiretta, per carità!) sia quella leggibile oggi nel fondo di Carlo Brandaleone, che si conferma ancora una volta un giornalista parecchio sopra la media, almeno dalle nostre parti. L'articolo lo trovate qui:

http://img522.imageshack.us/my.php?image=39843428mv1.jpg
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Fantadrum

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Re: Giornalismo acido
« Risposta #1 il: 13 Maggio 2008, 02:05:30 pm »
Templare,

almeno voi avete una certa varietà di opinioni giornalistico-sportive che, indipendentemente dall'assurdità di alcune, arricchiscono il dibattito.
A CT invece c'é una palude che affossa ogni tipo di analisi e opinione, nella quale

1) i giornalisti, nei loro reportage, dicono i nomi solamente dei giocatori che hanno giocato bene (e non di quelli che hanno giocato male)
2) i giornalisti che durante  l'estate non sugerriscono nessun obiettivo o rinforzo ma si limitano a riferire nomi ufficiali o pseudo-rumors, e a gennaio si limitano a intervistare i dirigenti con la stratosferica frase "Direttore, lei conferma che il Catania é sempre vigile sul mercato?"8|
3) I giornalisti secondo i quali "i processi si fanno a fine stagione" quando poi a fine stagione vanno in vacanza
4) I giornalisti secondo i quali "é pazzesco criticare una squadra che é nella parte sinistra della classifica" (quando si chiedeva solo una punta..cosa che ora, solo ORA, anche loro hanno scoperto)
5) I giornalisti che temono i boicottaggi pubblicitari o lavorativi
6) I giornalisti che preferiscono invitare altri allenatori di categorie inferiori (che mai parleranno seriamente dei problemi della squadra dominante nella Sicilia orientale) oppure ultrà di pallanuoto che aspettano solo di glorificare, senza contraddittorio, curve e scelte societarie

Insomma Templare, ti assicuro che a Palermo avete una grandissima fortuna se un giornalista può tranquillamente dire cose sconvenienti sulla società (mentre ce ne sono molti altri che dicono esattamente l'opposto). E' questo il bello della democrazia, cosa che purtroppo a Catania manca (in TV e nei giornali).
Nel mio soggiorno palermitano sto apprezzando questa cosa di Palermo, varietà di opinioni e dibattiti tra le persone e sui diversi giornali. Catania, ahimé, tra monopoli informativi e dopo 8 anni di politica devastratrice e razziante, é sprofondata in una mononeuronicità dei dibattiti pubblici e mediatici che fa veramente spavento.

Offline Templare

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Re: Giornalismo acido
« Risposta #2 il: 13 Maggio 2008, 03:13:56 pm »
Pienamente daccordo con te. A Palermo la stampa in linea di massima ha sempre fatto il suo lavoro.

Il problema per me non é attaccare o difendere la società per la gestione di Toni, Corini o Amauri. In passato la città si é divisa sull'opportunità di cedere Toni, forse aveva ragione chi diceva che bisognava vincolarlo al contratto, visto che c'era un mondiale di mezzo e lui si sarebbe dovuto impegnare obtorto collo per avere un posto fra i convocati, forse aveva ragione chi diceva che giocatori scontenti é meglio non averne e quest'anno proprio a Palermo mi sembra che abbiamo avuto delle ampie conferme in merito.

Il problema é il volere fare passare gli altri come dei deficienti che credono alle lacrime di Amauri quando hanno fischiato Toni e dire che le situazioni sono identiche. Questo é assolutamente insostenibile, il comportamento dei due giocatori é stato assolutamente all'opposto e queste cose i tifosi sanno capirle benissimo.

Chiarisco ancora di più il mio pensiero, soprattutto a beneficio di chi conosce bene fatti e persone. Che Toni abbia preferito Firenze a Palermo l'ho detto pure io ed alla fine i risultati gli hanno dato ragione: più visibilità (in tv dalla De Filippi fino a Miss Italia), ovvero più sponsor e maggiore potere contrattuale, quindi il posto da titolare fisso in nazionale che a Palermo non aveva mai avuto.

In questo Toni ha avuto assolutamente ragione, nulla da eccepire. E' la stessa ragione che guida Amauri a lasciare Palermo ed andare alla Juventus o al Milan o, come si é detto in queste ore, addirittura al Real Madrid. E' il modo in cui sta andando via che lo distingue dal pavullese, senza una polemica con ambiente e società, pieno di belle parole per i tifosi rosanero.

Sarà anche un paraculo Amauri, ma a differenza di Toni ha capito benissimo cosa ha rappresentato per noi Palermitani e ci sta rispettando fino alla fine.

Andiamo avanti.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re: Giornalismo acido
« Risposta #3 il: 13 Maggio 2008, 04:31:29 pm »
Tanto per fare un esempio.
A volte non è molto importante se una persona decide anche immotivatamente di toglierti il saluto. Quello che è insopportabile e che altri notano che quello ti ha tolto il saluto e su quel gesto poi ergono i loro castelli di carta, fitti di pettegolezzi gratuiti, fanno le loro inutili congetture, quasi sempre esiziali, sul per chi e per come. Inutile aggiungere che la tua immagine ne esce danneggiata.
Io non mi ci cullo affatto sulle lacrime di Amauri. Non mi sciolgo per così poco. Penso che la sua riconoscenza possa quantificarsi in misura molto più infinitesimale a quanto egli abbia lasciato trasparire in questi giorni. Magari l’esperienza dell’addio di Toni ha cucito in noi una veste di permalosità che io personalmente non mi sento di possedere, che non abbiamo sicuramente ma per questo adesso gli altri si stanno regolando di conseguenza. Però, considero molto importante quanto egli abbia detto e sono molto contento di quanto abbia manifestato in proposito. Gliene sarò sempre grato. A differenza di quanto invece hanno fatto i vari Zaccardo, Barzagli e Bresciano. Nulla si pretendeva da loro e nulla hanno dato. Evidentemente il loro carbone è bagnato. Una parola d’addio, un cenno di saluto da costoro, mi lascerebbe soltanto infastidito.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO