Dice Berlusconi:
«I grandi club dovrebbero fare un loro campionato, perchè quando si attrezza una squadra che costa tanto non si può pensare di andare a giocare contro una squadra di un capoluogo di provincia dove c'è uno stadio da ventimila persone e magari nemmeno riempito».
Prendendo per buono quanto soprascritto, piuttosto che “i grandi club dovrebbero fare un loro campionato” sarebbe stato più corretto dire che il numero di squadre di serie A va ridotto drasticamente, almeno arrivare alle 16 squadre di una volta.
Ma se facciamo una piccola ricerca selettiva tra le squadre che possano definirsi:
grande club
squadra che costa tanto
squadra non capoluogo di provincia ma di regione
squadra con ampio stadio e che non si presenta mai mezzo vuoto
ne viene fuori una superlega da 12 squadre, tutte attrezzate per puntare a traguardi di prestigio e che non manifestano nessun timore riverenziale quando si incontrano tra di loro, chiunque sia il nome dell’avversario.
Per quanto riguarda il Palermo è indubbio, e sarebbe anche presuntuoso dopo appena 6 anni di lustro, non abbiamo proprio i titoli per auto-annoverarsi tra i “grandi club” di berlusconiana menzione, anche se a turno, una per una, le grandi strisciate le abbiamo sconfitte sul campo (e qualche volta anche umiliate). Di certo però possiamo dire di far parte del novero di “squadre che costano tanto” citato dallo stesso. Altra cosa certa, non siamo tra squadre di un capoluogo di provincia, abbiamo uno stadio molto comodo e spazioso e non è mai mezzo vuoto.
Eccola allora la Superlega:
Le due romane, le due milanesi, le due torinesi, le due genovesi, Napoli, Firenze, Palermo e Udine.
Da questa superlega, utopisticamente, non si dovrebbe mai retrocedere (certo, se non dovessimo più fare il Gran Derby di Sicilia perché promossi in saecula saeculorum tra i grandi club, una superlega preclusa ai nostri cugini per mancanza di "
titoli" per parteciparvi, mi dispiacerebbe tantissimo
). Né è ipotizzabile che qualche “piccola”, dell’ ”altro” campionato, con programmazione povera di ambizioni e con stadio angusto e di pochi spettatori, possa aspirare ad esservi promossa.
Quindi, la prima vince lo scudetto. Le prime 4 vanno in champions, le altre si spareggiano la uefa facendo un mega torneo play off con ampi vantaggi a chi sta più in altro in classifica.
Rimarrebbe da stabile per cosa devono lottare gli esclusi da questa superlega, cioè le 8 squadre rimaste che a questo punto dovrebbero fregiarsi del titolo di
cadette, divenuto improprio per la B; magari le prime 4 passano direttamente agli ottavi di finale e le altre retrocedono.
In sostanza, la superlega, o la si pensa correttamente o potrebbe rivelarsi solo una gran ca22ata! E il cavaliere non è nuovo a progetti impopolari e poco concretizzabili.