A Cuneo non saprei come dicono...ma mi sembra che hai problemi con l`Italiano fratuzzo...me lo puoi tradurre "si rapìu 'u tagghiu " ma a Catania che si parla anche l`arabo ora
diegos, non fare il "fighetto", lo sai benissimo cosa significa...Il mio era un invito alla calma, niente di personale.Altrimenti questo post va a "donnine" perchè giustamente lo bannano.
Ciao
P.S.: parte della nostra lingua lo è di origine araba
capu-rrais – capo, capobanda (da raʾīs; capo)
cafisu – misura per l'acqua (e, soprattutto, per l'olio) (da qafīz, in realtà misura per aridi)
cassata – una torta tipica siciliana, con ricotta (da qashata; ma latino caseata – qualcosa fatta di formaggio; spagnolo quesada o quesadilla)
damusu – soffitto voltato (da dammūs, "cavità, caverna")
gebbia – vasca di conservazione dell’acqua utilizzata per l’irrigazione (da gebḥ)
giuggiulena - seme di sesamo (da giulgiulan)( si pronuncia ciciulena )
mischinu - poverino, meschino (uso letterario, arcaico o regionale) (dall'arabo miskīn, cfr. spagn. mezquino, sardo mischinu)
saia - canale (da sāqiya)
tabutu - bara (da tābūt, "bara")
zaffarana - zafferano (dal persiano zaʿfarān; spagnolo azafrán, dall'arabo ispanico azza´farán)
zagara – fiore dell'arancio (da zahr, fiore; spagnolo azahar, dall'arabo ispanico azzahár)
zibbibbu - tipo di uva a grossi chicchi (da zabīb, "uva passita")
zuccu - tronco dell'albero (da sūq; ma aragonese soccu e spagnolo zoquete, quest'ultimo forse dal celtico tsucca)
taliari - guardare, osservare (da ṭalaʿa´; spagnolo atalaya, torre, altura, e atalayar, registrare il campo da una torre o altura, osservare, spiare, dall'arabo ispanico attaláya´)
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Cantarutti va bene, calma, dopotutto, avevo deciso per la tregua, ma con personaggi come mauro spina non puoi fare a meno che rispondere per le rime e secondo il suo basso livello d`educazione, non intendevo offenderti, ognuno e` libero di pensarla a modo suo.
Saluti