Casorezzo (MI), 3 Dicembre 2007
Cari forensi,
la vittoria con il Palermo ha fatto emergere luci e ombre del gioco del Catania, perché si poteva e doveva chiudere il discorso prima del goal di Caserta, frutto di un'amnesia difensiva che mi ricordava la partita con il Napoli: meno male che lo stesso Caserta è stato espulso con troppa fretta. Leggo di molte recriminazioni da parte dei cugini rosanero: ammetto che, a parti invertite, avrei fatto altrettanto. Sul primo goal ho subito avuto la sensazione che la palla fosse uscita, seppure nessuna delle immagini riviste in televisione lo abbia confermato con assoluta certezza: c'è da dire, in verità, che la rete non è venuta immediatamente dopo il fatto contestato e che, se la difesa palermitana non avesse dormito soporitamente, non ne staremmo neppure a parlare. Inoltre, anche a me è venuto in mente, per analogia, il goal di Tedesco nel 5-3 dello scorso anno. Per quanto riguarda Caserta, vorrei dire che mi spiace tre volte: la prima perché l'ho visto entrare in campo con un'altra maglia (che cosa volete? Hai voglia di dire che i giocatori sono mercenari ed altro di simile, ma Caserta sarà per me come Cantarutti o Mastalli, se non di più: quando tra qualche anno finirà di giocare, verrà ricordato dalle future generazioni come un giocatore del Catania, perché Palermo allora sarà stata soltanto una partentesi, un'esperienza portata avanti giusto per provare qualcosa di nuovo), la seconda perché l'hanno fischiato ingenerosamente e, direi, anche attirandosi un po di jella, la terza perché l'espulsione è stata esagerata quanto provvidenziale. Ci sarebbe anche una quarta ragione per cui mi rincresce: ovviamente perché ha segnato, ma in questo caso mi spiace per me, non già per lui. In riferimento agli atti di teppismo prima della partita, vorrei dire che tali manifestazioni di idiozia criminale adesso hanno un peso più che altro simbolico dopo quanto è disgraziatamente avvenuto: magari il 2 Febbraio i talebani si fossero limitati a lanciare uova ed arance! Purtroppo devo constatare che certe palle al piede ce le trascineremo sempre dietro: e, dal momento che fare del male è più facile che fare del bene e, soprattutto, ottiene una maggiore visibilità, si parlerà più della decina o centinaia di mascalzoni che della stragrande maggioranza delle persone perbene che quando va allo stadio, se vince, è presa dall'entusiasmo, se perde, è troppo demoralizzata per pensare soltanto di ricorrere alla violenza a danno di tifosi avversari o forze dell'ordine.
Mi godo in ogni caso la vittoria, augurandomi una tranquillasalvezza in modo che si possano giocare altri derby in A con il Palermo, sulla cui permanenza nella massima serie non nutro ovviamente alcun dubbio, dato lo spessore tecnico della squadra, nella speranza, peraltro, di non farne più nessuno con Giarre o Acireale, a cui auguro le migliori fortune, purché rimangano almeno tre serie sotto. A presto,
Marco Tullio