E finalmente si ritornò al Massimino!
Chi si aspettava di rivedere i soliti catanesi, assassini, teppisti, incivili….., c’è rimasto davvero male!
Stadio pieno, non gremito, ordine e compostezza in tutti i settori e religioso silenzio nel minuto che ha rievocato il sacrificio di Raciti.
Qualcuno avrà pensato di aver sbagliato stadio, città, paese, ma, purtroppo per lui, si trovava realmente a Catania.
La risposta c’è stata e tutti ne devono prendere atto, compreso chi in questi mesi non ha risparmiato critiche ed accostamenti …. umilianti. La Catania sportiva ha dimostrato di meritare ampiamente la categoria in cui si trova, forse più di qualche altra compagine più blasonata coperta dall’ipocrisia di qualche lobby editoriale e risparmiata dalle attenti critiche di uomini pubblici e di spettacolo.
Catania è questa,….. portate rispetto!
La partita non è stata bella, ma questo è normale se si considera che siamo appena agli inizi e, sia le gambe che i meccanismi, sono …. imballati, però ugualmente ha offerto spunti interessanti e altri su cui far riflettere.
Buono l’esordio di Martinez! E’ un buon giocatore e son sicuro in questo Catania farà la differenza.
La difesa soffre meno e pare dia delle garanzie migliori di quella dello scorso anno; il centrocampo ha qualità ed energia; l’attacco stenta a decollare …… questione di tempo!
Per adesso possiamo essere ottimisti visto anche le prestazioni delle altre squadre e sperare di poter veder pian piano delinearsi la fisionomia di questa squadra!
Caso Caserta.
Lo sbaglio che si commette e pensare che i calciatori siano come i tifosi.
Per noi è una passione, uno sport, uno sfogo….. per loro è solamente lavoro.
Ciò non vuol dire che non bisogna metterci passione e serietà, ma non bisogna pretendere più di tanto!
Trovo assurdo che un giocatore che venga a Catania debba necessariamente giurare amore eterno.
Per me Fabio Caserta è stato uno dei più grandi calciatori che il Catania abbia avuto e lo ricorderò sempre con simpatia: ha fatto una scelta giusta e sensata e gli porgo i miei migliori auguri.
L’attaccamento alla maglia si vede dall’impegno profuso e dalla professionalità dimostrata e non dalle scelte di lavoro.
Fabio a Catania ha lavorato con serietà e professionalità e questo nessuno lo può mettere in discussione!
Le bandiere nascono quando si è a fine carriera …… non a caso: ma quando si ha ancora tanto da dimostrare…… si cerca di giocarsi le proprie chance e di mettersi in mostra. Lo trovo giusto!
Lo Monaco.
Quando fai contemporaneamente A.D., D.S., addetto stampa, procuratore, consulente, uomo mercato, osservatore e vice presidente…… prima o poi schiatti.
Lo Monaco è egocentrico ed egemone, lui rappresenta il Calcio Catania forse più di Pulvirenti; non si muove foglia senza il suo assenso ed ogni tentativo di autonomia all’interno della società è soffocato prima ancora di nascere.
Per carità i risultati sono tangibili e soddisfacenti, ma a volte questi non sono sufficienti per smorzare l’insofferenza nei confronti del personaggio.
Se lui si ridimensionasse forse si lavorerebbe meglio: ognuno avrebbe un suo ruolo specifico e ci sarebbero meno tensioni e più distensioni. Ma Pietro riuscirebbe a condividere qualcosa?
Non penso vada via: non avrebbe altre alternative!
NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA
MALATO PO CATANIA