Che brutta razza gli strisciati!!!
La Sicilia ne è invasa! A Catania e a Palermo proliferano che è un (dis)piacere. Credevamo il fenomeno facilmente estinguibile con un paio di campionati in serie A di ottimo livello. A Palermo, e mi consta personalmente, parecchi club, specie nerazzurri
, tra il 2003 e il 2004 abbassarono definitivamente la saracinesca. Ma fu una vittoria di Pirro, una soddisfazione effimera quanto amara (e quanta amarezza provo ancora quando per strada sento in puro slang palermitano frasi del tipo "nuatri vinciemu u scudettu", o, ancora peggio, "ma unn'ava ghiri u paliemmu??".
Che 30 anni e passa di mer..a (quelli di guidoliniana memoria) abbiano contribuito alla nascita (e crescita) di parecchie generazioni di strisciati, posso anche capirlo, è tollerabile e, per puro spirito di democrazia dobbiamo accettarlo. Che a promozione avvenuta parecchi di costoro si siano avvicinati al Palermo salendo di controbalzo sul comodo e accogliente carro della vittoria, rendendo difficoltosa e angusta la passeggiata anche a chi il carrozzone rosanero l'ha sempre occupato anche con le strade impervie, lo trovo sinceramente detestabile.
Che parecchi "viaggiatori" abbiano già prenotato la fermata per scendere definitivamente e saltare sul nuovo e sfavillante carrozzone juventino, ripresentatosi ripulito e tirato a lucido, o in quello nerazzurro, scudettato di fresco, o in quello rossonero, adorno di una nuova coppa europea a cui, per decoro nazionale, non avrebbe nemmeno dovuto parteciparvi (ma, picciotti: a mafia è mafia!!), procura in me una sorta di rigurgito liberatorio, come quando dopo una indigestione si cerca di vomitare per ripulirsi gli intestini.
Insomma, uno strisciato se è nato e cresciuto tale, tale deve rimanere. Già è grave che in caso di successi autoctoni, in lui nasca un pentimento e da umile figliol prodigo si ripresenti alla mensa della famiglia rosanero (o rossazzurra che sia), come se nulla fosse accaduto, come se il suo passato ed il suo passaggio, possa essere considerato una normalità (o formalità che dir si voglia). Un onta imperdonabile se costui cominci a saltare di palo in frasca, tra una maglia e l'altra, tra una fede e l'altra (e ci sono anche i bigami!!! Quelli che si dichiarano si, strisciati ma anche tifosi della squadra locale e durante il loro personale derby tra la propria squadra locale e la propria strisciata del cuore, costoro vengono coinvolti in un turbine di passioni contrastanti, capaci di esultare ad ogni gol, sia che segni l’una sia che segni l’altra. Ma come ca22o fanno??
).
Insomma: sei nato strisciato? Rimani tale e non cambiare maglia se non vuoi appestare l'aria che si respira!