Autore Topic: Alcune considerazioni  (Letto 1714 volte)

Offline ivan

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Alcune considerazioni
« il: 12 Febbraio 2007, 10:54:52 am »
Vorrei fare alcune considerazioni a proposito di malessere sociale, famiglia, scuola, educazione civica, ricordo che quando ero ragazzino se ad un colloquio a scuola un insegnante si lamentava
della  condotta di qualche alunno il genitore di quest'ultimo a casa prendeva provvedimenti nei confronti del figlio reo di cattivo comportamento, se non addirittura gli dava qualche scappellotto in presenza dell'insegnante, dopo alcuni anni quando mi figlia oggi ventenne andava alle elementari, mi è invece capitato di assistere a scene in cui in casi simili i genitori anziché stigmatizzare il comportamento dei figli cercavano di giustificarli dicendo frasi del tipo, che vuole è solo un ragazzino o altre castronerie del genere, se non addirittura accusare l'insegnante di non saper fare il proprio lavoro, scusatemi per la lunga premessa ma questa si ricongiunge a quanto mi è capitato di sentire in questi giorni, in cui un genitore dinanzi all'evidenza che il figlio faceva parte del gruppo responsabile dei fatti di venerdì 2 febbraio, lasciamo perdere se abbia colpito o meno il povero Raciti, cerca in tutti i modo di giustificarlo dicendo che è un bravo ragazzo che non ha fatto niente ecc..., come se il semplice fatto di aver partecipato agli scontri contro la polizia non sia di per sé un fatto gravissimo da condannare, questo mi fa pensare che i problemi che affliggono la nostra società vengono prima di tutto dalla crisi irreversibile in cui versa ormai la famiglia, dove i genitori non sono più capaci né di far rispettare se stessi nè di educare i figli insegnando loro il rispetto per le regole e per le istituzioni, siano esse rappresentate dagli insegnanti o dalle forze dell'ordine.
Un' altra considerazione è sull'errore commesso da alcuni, me per primo, che dicevamo che quegli imbecilli con i tifosi non c'entravano nulla, che la colpa era tutta di quelli che non pagavano o di quelli che allo stadio neanche erano entrati , che non siano dei veri tifosi è vero, perché un vero tifoso non commette gesti che possano danneggiare la propria squadra, ma abbiamo visto però che fra questi ci sono addirittura degli abbonati quindi gente che frequenta abitualmente lo stadio, e si ritiene tifoso della squadra, la verità è che la curva nord è preda di questa gentaglia che ritiene la curva il suo regno dove ci si può permettere di fare qualsiasi cosa,  a tale proposito mio fratello mi raccontava di un'esperienza che non vuol più ripetere, lo scorso campionato,  in occasione di Catania-Torino ha assistito, si fa per dire, alla partita dalla curva nord dove a parte il fatto che è impossibile praticamente vedere la partita a causa degli ultras,  ha visto questi spregevoli individui per tutta la durata arrotolare spinelli e dividerseli fra di loro, disinteressarsi assolutamente della partita sgridare chi non saltava o incitava quando dicevano loro, a questo punto io dico ma tutti gli altri perchè sottostanno a tutto ciò, rendendosi complici di questa gente, basterebbe lasciarli da soli non frequentando più quella curva fino a quando non verrà bonificata.

Offline marco-69

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« Risposta #1 il: 12 Febbraio 2007, 12:14:44 pm »
Ivan hai colto nel segno.

Ho ascoltato con stupore le dichiarazioni del padre del minorenne inquisito.
La colpa e' di tutti. Tranne di suo figlio.

Suo figlio vuole andare in trasferta? E lui glielo manda.
Suo figlio vuole l'abbonamento? E lui glielo paga.

Suo figlio si becca una denuncia per rissa? Normale, gli hanno offeso la zita...

La colpa e' di mio Padre. E dei suoi tanti, troppi, calci nel mio culo.
A quest'ora vivrei la cosa meglio. E senza complessi. Biagio non voglio fare l'ipocrita. Quando Mascara ha segnato ho esultato...come uno stronzo. Poi..ho visto lo squallore  e mi sono vergognato.
Vergognato per uno stadio interdetto ad un pubblico pagante perche' c'era il Catania come squadra ospite.
Vergognato per una "tifoseria" che in DIECI giorni non ha saputo scrivere una riga di biasimo per l'accaduto. Ne di sostegno per la famiglia Raciti.

Strano, dopo i fatti di Parma i comunicati si sprecavano!
Ma il nocciolo della questione sta in quello che ieri il prof. Giarrizzo ha ottimamente scritto: siamo una citta' rassegnata.

E quando un genitore arriva per giustificare il figlio arriva a dire che non bisogna denunciare nessuno...Perche' sarebbe lesivo dell'onore di Catania..Ho detto tutto.

Resta da chiedersi cosa sia il concetto di onore per questo signore.

Offline Fein

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« Risposta #2 il: 12 Febbraio 2007, 01:41:28 pm »
Inutile aggiungere altro,Marco.
Mi hai levato le parole di bocca,come sempre.
Sentire le dichiarazioni farneticanti di quel padre ti rende molto più chiaro il motivo per cui accadono certe cose.
La polizia non si può permettere di lanciare i lacrimogeni nella curva...
Certo,altrimenti suò figlio coma fa a giocare indisturbato al giovane soldatino di Al Qaeda?Come si permette la polizia di lanciare i lacrimogeni nella curva e di interrompere i ragazzi che stanno giocando in maniera innocente con spranghe,bombe e quant'altro?
Io non mi vergogno di essere catanese,mi vergogno che debba dividere la mia città con persone cosi.E' veramente triste.