Come prima cosa
vi volevo dire che VI VOGLIO BENE A TUTTI! Così evito equivoci di sorta, per me ce ne possiamo andare quando volete a mangiare assieme con mogli o fidanzate o anche fra conoscenti, possibili amici, per me non ci sono problemi...voglio bene anche a quelli che hanno avuto ed hanno idee opposte alle mie...palermitani, catanesi...non m'importa...amiro la proposta di Bua, rispetto le idee di Malato...l'unica cosa che dico è che quando si fanno confronti bisogna essere intellettualmente onesti..e non avere prosciutto sugli occhi..(per esempio caso Taibi: tutte uova scagliate e un sasso che ha sfiorato Taibi...squalifica esagerata e campo neutro a Bari..), desidero solo capire e domando: come mai a Catania tutti questi giovanissimi teppisti (tanti, non 10, ormai centinaia pronti e disposti a scontrarsi con chiunque senza paura o timori alcuni)? ..c'è una subcultura locale che supporta e giustifica tutto ciò? Se non è il famoso "spacchio" cos'è? ..ideologie estremiste, malavita, frustrazione...perchè ormai i precedenti sono corposi e lo spessore non è comune in maniera eguale alle infiltrazioni nelle altre tifoserie...chiedo..solo questo...non voglio offendere nessuno..ho solo un idea..e vorrei confrontarmi e casomai correggermi...
come dite voi..VI VOGGHIU CA SALUTI..senza ipocrisie..
Senza ipocrisie anch'io Joselito, vorrei sotterrare l'ascia di guerra...almeno temporaneamente, anche se vorrei per sempre!
L'analisi che fa "mio fratello" Malato la condivido in pieno. A Catania è avvenuto un fatto che mai si era verificato nella tremenda escalation di violenze di questi ultimi 10/15 anni che insozzano il calcio italiano da nord a sud: e' morto un ispettore di polizia.
Altre volte c'è scappato il ferito, il contuso...ma nessun servitore dello stato aveva perso la vita per una partita di calcio. Questa finalmente è la prova che volevano certi media, che già avevano forti dolori di stomaco per questo quarto posto in A, che Catania è quel girone dell'inferno di Dante che dicevano loro.
Ma tu sai che non è la morte del povero Raciti che dimostra quanto sia urgente prendere seri provvedimenti contro la teppaglia da stadio. Sai pure che è un problema, come scritto prima, che viene da lontano e che investe il nord, il centro, il sud, l'est e l'ovest...anche fuori dall'Italia!
Hai tutta la sacrosanta ragione per lamentarti delle porte chiuse. In me trovi no una porta aperta (scusa il gioco di parole!), bensì un portone. Questi "signori", colpevoli pure loro di questo stato di cose, non hanno capito che non possono pensare di risolvere il problema mettendogliela didietro alla stragrande maggioranza dei tifosi onesti.
Ma neanche, Joselito, puoi tirare fuori dal problema la tua città, la tua curva. Non è perchè a Taibi infondo tiravate uova o arance puoi pensare che la tua gente sia immune da questo virus...i cori contro i celerini li senti o no? Sono in tutti gli stadi Joselito. In molte città è scattata una sorta di perversa solidarietà con gli autori dell'omicidio di Filippo Raciti.
Le hai viste le scritte sui muri? Lo hai visitato qualche blog stile tifo.net prima che qualche mano pietosa cancellasse certi deliri!?
Tirarsi fuori in questo momento è come quel motto a cui giustamente tu ti rifai e che non ti piace(non piace nemmeno a me!) che fa "colpevoli tutti, colpevoli nessuno". Non è facendo i primi della classe che si risolvono i problemi!
Tornando a Catania e cercando di rispondere alle tue domande, posso dirti che si, lo "spacchio" catanese recita senza dubbio la sua corposa parte...ma non uccide. Non ha mai ucciso.
Chi ti scrive è uno che fino a una ventina d'anni fa faceva parte organica del mondo ultrà. Di derby ne ha fatti tanti ed erano si partite ad alta tensione, la polizia era impegnata numericamente e logisticamente in maniera consistente.
Quei derby però non andavano oltre qualche sassaiola, qualche scazzottata, qualche furto di stendardi o bandiere a mò di scalpo del nemico...dall'una e dall'altra parte, in casa o fuori casa. Si accendevano molti fumogeni, si dava fuoco alla caretteristica "muschittaria"....il tutto senza che la società pagasse un solo centesimo di multa, a meno che fumogeni e petardi non finivano sul rettangolo di gioco...e la cosa era molto rara.
Forse perchè non c'erano Caressa e Bergomi che dalla postazione Sky si lamentavano di "questa brutta abitudine dei tifosi ad accendere i fumogeni che disturbano la visione ai telespettatori a casa"!? Quindi non era stata inventata la responsabilità oggettiva e di conseguenza non c'era bisogno di questa repressione!?...Può essere!?
Quando guardavamo gli altri derby e vedevamo che puntualmente finivano a guerriglia, andavamo fieri del nostro e mai avremmo pensato di assistere a scene come quelle viste e vissute quel maledetto venerdì sera. Mai!
No, Joselito, ridurre tutto allo "spacchio" è sbagliato. La verità è che qui a Catania siamo in mano a bande di ragazzini 15/17enni disadattati e senza cultura, che non vuol dire necessariamente abitanti delle zone più degradate di Catania visto che gli arrestati vanno dal figlio della "Catania Bene" a quello di S.Cristoforo o di Librino. Vuol dire senza sostegno familiare decente (al tg 1 ieri sera hanno fatto vedere i genitori di alcuni degli arrestati che avevano ridotto il tutto a "una ragazzata"!), senza valori in cui credere, abbandonati da una politica cittadina assente che ha cancellato quel poco di ricreatività e cultura c'era fino a una decina d'anni fa a Catania.
Aggiungici l'indottrinamento che subiscono in curva da parte di quel cancro ideologico che è FN (nonchè serbatoio elettorale della cosiddetta destra moderata, visto che qualche amministratore di questa città, che in questi giorni abbiamo visto indignato, lì fa campagna elettorale) e il quadro è completo.
Questi sono quelli che si sentono autorizzati a minacciare le tifoserie avversarie col "A Catania non si passeggia"...ad insultare Bogdani perchè albanese, a gridare ai livornesi che finiranno nel forno come gli ebrei.
Questi sono quelli che fanno le crociate contro il Gay Pride "perchè Catania non è una città di froci" e covano vendette contro la polizia (poliziotto primo nemico!), rea di non assecondare i loro deliri, rea di non lasciargli fare le loro guerre sante, allo stadio e fuori.
Questo è l'humus in cui si muove il tifo estremo catanese. Che non mi pare diverso da quello di altre città, comprese quelle cosiddette "rosse" (vedi Livorno!)...solo che a Catania c'è scappato il morto "eccellente"!
Poi sei liberissimo di pensarla come vuoi!
Ciao.