Forum lasiciliaweb
LaSiciliaweb => Calcio siciliano => Topic aperto da: umastru - 09 Marzo 2014, 06:57:00 pm
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Sarà perchè le ho in giostra per altro, sarà perchè è una giornata cosi, sarà perchè mi sono rotto i cabasisi di leggere certi commenti, mi è venuta voglia di fare due conti in tasca al Calcio Catania.
Quanti campionati ha fatto in serie A il Calcio Catania? Vado ad orecchio, mi sembra 6 consecutivi con la dirigenza Marcoccio, con ottimi risultati ma con quasi tutti i giocatori in prestito e con l'ufficiale giudiziario sempre dietro la porta.
Poi ci sono state due fugaci apparizioni con il Cavaliere, il resto B o C. Ma il Cavaliere con tutti i suoi limiti e difetti era un signore, Noi Abbiamo avuto anche GAUCCI!!!! UNO CHE HA MANDATO IN GALERA SUO FIGLIO!!!!!!!!
Ah, poi c'è pure quel cr.e.ti.no di Pulvirenti....
Parliamo adesso dei tifosi, IL DODICESIMO UOMO!!!!! QUARANTAMILA AL CIBALI......quando il 75% entrava gratis.
Gli ultras poi te li raccomando, chiedere ad Aldo o al Professore cos'erano le trasferte prima della tessera del tifoso, (che io non farò mai) che immondizia si ritrovavano sugli spalti.
Certo, poi ci sono un diecimila persone a Catania e forse altri diecimila in giro per il mondo che per la loro passione e dedizione meriterebbero di più, che sò una coppa Italia, una partecipazione alle coppe, ma questo discorso vale per tutti i tifosi per bene e per tutte le squadre di seconda o terza fascia come è il Catania.
Onde per cui auspico che passata l'inca.zz.atu.ra per la solita partita finita male, si conti fino a cento e se non basta fino a mille prima di scrivere e di giustamente criticare, ma ricordandoci sempre chi siamo, ma soprattutto da dove veniamo.
Finito l'inutile pi.sto.lott.o:sempre a sostegno!
"U Mastru"
P.S A censore ti ho fatto fe,s,s.o con i puntini.... ::)
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Nino, io i puntini,quelli di metallo, quelli che fanno sangue, glieli azziccherei nel kulo del Corona argentino...imbonito Monzon, costato più della metà della vendita di Gomez....
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Nino, io i puntini,quelli di metallo, quelli che fanno sangue, glieli azziccherei nel kulo del Corona argentino...imbonito Monzon, costato più della metà della vendita di Gomez....
Ti serve un martello? ::)
"U Mastru"
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Nino, io i puntini,quelli di metallo, quelli che fanno sangue, glieli azziccherei nel kulo del Corona argentino...imbonito Monzon, costato più della metà della vendita di Gomez....
Ti serve un martello? ::)
"U Mastru"
:-D ..avrei pensato anche a te, hai più dimestichezza...
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Aggiungo che in altri tempi la prossima trasferta non sarebbe stata tale perché da Cataia sarebbero partiti in migliaia per la sfida decisiva con il Sassuolo.
Quest'anno sono stati commessi errori gravi su cui riflettere per il bene del Club e del suo futuro.
Ora si deve solo remare.
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Ma chi l'ha portato a Catania il Corona argentino? ::)
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Ma chi l'ha portato a Catania il Corona argentino? ::)
E secondo te la sera d'avanti allo specchio non si sputa in faccia? ::)
Per noi è passione, per lui sono soldi, tanti soldi.
"U Mastru"
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Umastru, senza offesa, e per essere chiaro, iu re so soddi mi nni stra.f.ut.t.u!
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Ma chi l'ha portato a Catania il Corona argentino? ::)
E secondo te la sera d'avanti allo specchio non si sputa in faccia? ::)
Per noi è passione, per lui sono soldi, tanti soldi.
"U Mastru"
Secondo me non attribuisce più di tanto responsabilitá al Corona argentino. Pavento il suo prosieguo al Catania come le sette piaghe d'Egitto.
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Ma chi l'ha portato a Catania il Corona argentino? ::)
E secondo te la sera d'avanti allo specchio non si sputa in faccia? ::)
Per noi è passione, per lui sono soldi, tanti soldi.
"U Mastru"
Secondo me non attribuisce più di tanto responsabilitá al Corona argentino. Pavento il suo prosieguo al Catania come le sette piaghe d'Egitto.
E oggi la conferma in conferenza stampa. Non gli balena neanche lontanamente l'idea che la squadra è stata costruita male e che senza competenze non si può portare avanti un progetto sportivo.
Mala tempora.....
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Ma chi l'ha portato a Catania il Corona argentino? ::)
E secondo te la sera d'avanti allo specchio non si sputa in faccia? ::)
Per noi è passione, per lui sono soldi, tanti soldi.
"U Mastru"
Secondo me non attribuisce più di tanto responsabilitá al Corona argentino. Pavento il suo prosieguo al Catania come le sette piaghe d'Egitto.
E oggi la conferma in conferenza stampa. Non gli balena neanche lontanamente l'idea che la squadra è stata costruita male e che senza competenze non si può portare avanti un progetto sportivo.
Mala tempora.....
Speriamo stia bluffando...
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Per me Cosentino è già fuori, solo che non si può annunciare adesso.
Speriamo.
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Per me Cosentino è già fuori, solo che non si può annunciare adesso.
Speriamo.
Anch'io sono d'accordo con questa tua affermazione; una cosa è metterci la faccia (e penso che lo abbia fatto con quest'intervista) una cosa è spiattellare ai quattro venti cosa succede nel brainstorming dei componenti il gruppo dirigente del CT.
Cosentino ha indubbiamente delle colpe e per questo credo si romperà il sodalizio con Pulvy ma non tutte le colpe sono sue; in fondo all'inizio di campionato la squadra a detta d tutti gli osservatori c'era sulla carta, solo il campo ha smentito queste premesse ed io penso che giocatori come Leto e Peruzzi piano piano stanno uscendo dal guscio e stanno dimostrando il loro valore.
Io credo che la più grossa lacuna nelle campagne acquisti specialmente quella di gennaio, sia stata la presunzione che con il solo Bergessio si potesse affrontare un campionato difficile (anche se scadentissimo).
Maxi oramai si sapeva che era spacciato a CT, lo si doveva dare in prestito prima e prendere un attaccante anche dalla B che potesse sostituire o giocare con Bergessio. Con Antenucci e/o Catellani e/o Martinho (se ancora del CT) non avremmo avuto neanche un'euro di uscita...
Cosentino sarà la "vittima sacrificale" perchè anche lui ha fatto danni ma secondo me il più responsabile è stato Pulvy per la sua miopia e presunzione manageriale a non riconoscere che il ruolo da lui ricoperto è stato ininfluente ai fini della gestione dei problemi pratici della squadra, ruolo che doveva essere ricoperto da uno esperto in risorse umane (Gasparin) e non da una figura paternalistica come ha sempre voluto essere Pulvy.
Penso che, ai suoi livelli, un'errore del genere ci può stare e per cui auspico un cambiamento di rotta sopratutto nella dirigenza alla fine del campionato ed a salvezza acquisita.
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Per me Cosentino è già fuori, solo che non si può annunciare adesso.
Speriamo.
Anch'io sono d'accordo con questa tua affermazione; una cosa è metterci la faccia (e penso che lo abbia fatto con quest'intervista) una cosa è spiattellare ai quattro venti cosa succede nel brainstorming dei componenti il gruppo dirigente del CT.
Cosentino ha indubbiamente delle colpe e per questo credo si romperà il sodalizio con Pulvy ma non tutte le colpe sono sue; in fondo all'inizio di campionato la squadra a detta d tutti gli osservatori c'era sulla carta, solo il campo ha smentito queste premesse ed io penso che giocatori come Leto e Peruzzi piano piano stanno uscendo dal guscio e stanno dimostrando il loro valore.
Io credo che la più grossa lacuna nelle campagne acquisti specialmente quella di gennaio, sia stata la presunzione che con il solo Bergessio si potesse affrontare un campionato difficile (anche se scadentissimo).
Maxi oramai si sapeva che era spacciato a CT, lo si doveva dare in prestito prima e prendere un attaccante anche dalla B che potesse sostituire o giocare con Bergessio. Con Antenucci e/o Catellani e/o Martinho (se ancora del CT) non avremmo avuto neanche un'euro di uscita...
Cosentino sarà la "vittima sacrificale" perchè anche lui ha fatto danni ma secondo me il più responsabile è stato Pulvy per la sua miopia e presunzione manageriale a non riconoscere che il ruolo da lui ricoperto è stato ininfluente ai fini della gestione dei problemi pratici della squadra, ruolo che doveva essere ricoperto da uno esperto in risorse umane (Gasparin) e non da una figura paternalistica come ha sempre voluto essere Pulvy.
Penso che, ai suoi livelli, un'errore del genere ci può stare e per cui auspico un cambiamento di rotta sopratutto nella dirigenza alla fine del campionato ed a salvezza acquisita.
Straquoto.
"U Mastru"
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Per me Cosentino è già fuori, solo che non si può annunciare adesso.
Speriamo.
Anch'io sono d'accordo con questa tua affermazione; una cosa è metterci la faccia (e penso che lo abbia fatto con quest'intervista) una cosa è spiattellare ai quattro venti cosa succede nel brainstorming dei componenti il gruppo dirigente del CT.
Cosentino ha indubbiamente delle colpe e per questo credo si romperà il sodalizio con Pulvy ma non tutte le colpe sono sue; in fondo all'inizio di campionato la squadra a detta d tutti gli osservatori c'era sulla carta, solo il campo ha smentito queste premesse ed io penso che giocatori come Leto e Peruzzi piano piano stanno uscendo dal guscio e stanno dimostrando il loro valore.
Io credo che la più grossa lacuna nelle campagne acquisti specialmente quella di gennaio, sia stata la presunzione che con il solo Bergessio si potesse affrontare un campionato difficile (anche se scadentissimo).
Maxi oramai si sapeva che era spacciato a CT, lo si doveva dare in prestito prima e prendere un attaccante anche dalla B che potesse sostituire o giocare con Bergessio. Con Antenucci e/o Catellani e/o Martinho (se ancora del CT) non avremmo avuto neanche un'euro di uscita...
Cosentino sarà la "vittima sacrificale" perchè anche lui ha fatto danni ma secondo me il più responsabile è stato Pulvy per la sua miopia e presunzione manageriale a non riconoscere che il ruolo da lui ricoperto è stato ininfluente ai fini della gestione dei problemi pratici della squadra, ruolo che doveva essere ricoperto da uno esperto in risorse umane (Gasparin) e non da una figura paternalistica come ha sempre voluto essere Pulvy.
Penso che, ai suoi livelli, un'errore del genere ci può stare e per cui auspico un cambiamento di rotta sopratutto nella dirigenza alla fine del campionato ed a salvezza acquisita.
Concordo con l'analisi, ma non con le conclusioni.
Non chiamerei Cosentino "vittima sacrificale", visto che se il sodalizio si scioglierà (cosa di cui io dubito fortemente, per quel che Pulvirenti continua a ribadire "fra le righe" dei suoi interventi dove fa riferimento sempre all'accrescimento del "patrimonio" giocatori), sarà stata la conseguenza della pessima gestione del progetto sportivo che questa dirigenza ha messo in atto quest'anno.
Non so come sono andate le cose, ma pretendere (ma anche semplicemente accettare) di non avere "superiori" (tranne il Presidente) a cui rispondere del "mercato" o meglio con cui concordare il "mercato" in funzione della gestione della squadra, è stato un atto, nel migliore dei casi di "presunzione" se non di arroganza al pari di quelli della "onnipotente buonanima". Con una differenza sostanziale: l'odiata buonanima sapeva il fatto suo ed era in grado di rimediare ai suoi errori; mentre questo sa fare bene solo il "procuratore", il suo vero mestiere. Lo stesso dicasi per il Presidente, il quale nella gloriosa storia degli ultimi 9 anni, ha saputo fare bene il Presidente.
Se i casi di Leto e Peruzzi, acquistati "da riparare", fanno il paio con l'acquisto di Barrientos, resta pur sempre il fatto che quest'ultimo non era stato preso per essere un giocatore "decisivo" per la squadra, per il suo assetto tecnico, ma era solo un investimento in prospettiva. Allo stesso modo capire quando il tempo per un giocatore - il quale può anche aver fatto bene nel campionato precedente - nel Catania è finito, appartiene alla sensibilità di chi sa Dirigere una squadra di calcio ad alti livelli. Anche qui, la "buonanima" sbagliò con Maxi Lopez, ma quell'anno nel mercato di "riparazione" arrivò Berghessio. E si potrebbe continuare con l'allenatore, nello specifico Maran, che ha dimostrato di funzionare bene quando ha avuto, al di sopra, un riferimento sicuro ed autorevole.
Ora, l'aver pensato di poter fare a meno di una competenza di lungo corso (Gasparin o un altro pari a lui), pronta a rompere le scatole a tutti quando necessario perché al di sopra di tutto e di tutti deve stare il progetto sportivo del Catania, è stato l'errore clamoroso del Presidente, ma che gli altri sono stati ben felici di "subire".
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Verso il minuto 40 della conferenza stampa Pulvy dice due cose che, credo, dovrebbero far riflettere, sintetizzo per semplicità:
1. Abbiamo firmato l'opzione sui terreni dello stadio nuovo quando eravamo stabilmente ultimi in classifica
2. "Gli uomini saranno questi nel futuro? ...ma questo chi lo può dire? il presidente sicuramente si; ci sarà"
Credo che in queste due frasi si possa sintetizzare tutta la conferenza stampa che al di là degli orpelli oratoriali, delle contingenze giornalistiche e delle contestualizzazioni più o meno pretestuose ci descrivono un quadro dell'attuale condizione del CT che forse noi "tifosi riflessivi" abbiamo considerato poco.
Pare che le idee di Pulvy siano chiare sulle priorità all'interno della società, una di queste è lo stadio nuovo ed in funzione di questa tutto il resto opera al raggiungimento dell'obbiettivo.
Dalle parole di Pulvy traspare un progetto per certi versi "folle" perchè figlio di una visione, la visione di creare una società con strutture e bilanci solidi che consentano al CT nei prossimi anni (2? 5? 10? 15?) primo: di non sparire dal calcio che conta, secondo: di collocarsi quasi stabilmente nella elite delle società al pari non dico delle strisciate ma di Fiorentina, Napoli, Lazio, Udinese.
Al fine del raggiungimento di questi risultati Pulvy giustamente (secondo me) considera gli uomini che lo coaudivano delle risorse che operano solo ed esclusivamente allo scopo.
E' un lucido folle?
Credo di si. Specialmente considerando il contesto in cui opera ma da tifoso non posso fare altro che plaudire a questi obbiettivi che seppure adesso sembrano così lontani ed irraggiungibili non possono fare che bene in una realtà come Catania ed il CT.
Naturalmente se poi guardiamo la classifica ed il momento poco felice del CT attuale tutto ci appare buio come una giornata grigia e senza sole e l'umore, sopratutto quello dei tifosi più viscerali, si cristallizza al 95esimo della gara che "avremmo potuto giocarla in altra maniera e con altri uomini e con altri schemi"
Ma probabilmente in quei due punti che ho sottolineato poc'anzi ci sono le risposte a molte nostre domande riguardanti la campagna acquisti, la valutazione degli uomini, la tattica di gara, le "scelte" societarie e quant'altro ampiamente commentato in questo forum.
In ogni caso FORZA CATANIA
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Ho ascoltato e letto in questi mesi di tutto e di più. All'analisi accorta e puntuale dei vari cronisti, a parer mio, si è aggiunta la più competente disanima da parte di vari forumisti, che hanno sviscerato tutti i possibili anfratti della vicenda Catania. Vicenda che, alla luce dei fatti, che sono i risultati, e delle prestazioni, che producono i fatti di cui prima, hanno determinato una diatriba infervorata tra coloro i quali attribuiscono la situazione della squadra attuale a, diciamo, una serie impressionante di incresciosi e imprevedibili eventi (infortuni, incomprensioni, sbagliata preparazione, fumus da alta classfica, etc), e coloro i quali attribuiscono le responsabilità alla dirigenza (sbagliata campagna acquisti, cattiva gestione della squadra, rimpallo stucchevole delle competenze, etc. A tutto ciò, a marzo siamo arrivati. Il presidente, orgogliosamente, ogni tanto ha ritenuto opportuno consegnare alcuni suoi pensieri alla stampa, con la consapevolezza e l'orgoglio di avere creato un giocattolo eccezionale ( di massiminiana memoria!) e di avere i numeri per gestirlo come si deve in futuro. Tutto ciò è bello, interessante e lungimirante; ma il tifo guarda all' hic et nunc! La media punti parla un'altra lingua. Il gioco della squadra produce pochissimi tiri in porta e quei pochi non sortiscono goals. Ergo . . . il futuro è incertissimo. La squadra da quello che può, che è poco; fortunatamente il campionato è deprimente e le distanze sono ancora compensabili. E allora? Oltre a fare il tifo, che si può fare? mahhh
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Verso il minuto 40 della conferenza stampa Pulvy dice due cose che, credo, dovrebbero far riflettere, sintetizzo per semplicità:
1. Abbiamo firmato l'opzione sui terreni dello stadio nuovo quando eravamo stabilmente ultimi in classifica
2. "Gli uomini saranno questi nel futuro? ...ma questo chi lo può dire? il presidente sicuramente si; ci sarà"
Credo che in queste due frasi si possa sintetizzare tutta la conferenza stampa che al di là degli orpelli oratoriali, delle contingenze giornalistiche e delle contestualizzazioni più o meno pretestuose ci descrivono un quadro dell'attuale condizione del CT che forse noi "tifosi riflessivi" abbiamo considerato poco.
Pare che le idee di Pulvy siano chiare sulle priorità all'interno della società, una di queste è lo stadio nuovo ed in funzione di questa tutto il resto opera al raggiungimento dell'obbiettivo.
Dalle parole di Pulvy traspare un progetto per certi versi "folle" perchè figlio di una visione, la visione di creare una società con strutture e bilanci solidi che consentano al CT nei prossimi anni (2? 5? 10? 15?) primo: di non sparire dal calcio che conta, secondo: di collocarsi quasi stabilmente nella elite delle società al pari non dico delle strisciate ma di Fiorentina, Napoli, Lazio, Udinese.
Al fine del raggiungimento di questi risultati Pulvy giustamente (secondo me) considera gli uomini che lo coaudivano delle risorse che operano solo ed esclusivamente allo scopo.
E' un lucido folle?
Credo di si. Specialmente considerando il contesto in cui opera ma da tifoso non posso fare altro che plaudire a questi obbiettivi che seppure adesso sembrano così lontani ed irraggiungibili non possono fare che bene in una realtà come Catania ed il CT.
Naturalmente se poi guardiamo la classifica ed il momento poco felice del CT attuale tutto ci appare buio come una giornata grigia e senza sole e l'umore, sopratutto quello dei tifosi più viscerali, si cristallizza al 95esimo della gara che "avremmo potuto giocarla in altra maniera e con altri uomini e con altri schemi"
Ma probabilmente in quei due punti che ho sottolineato poc'anzi ci sono le risposte a molte nostre domande riguardanti la campagna acquisti, la valutazione degli uomini, la tattica di gara, le "scelte" societarie e quant'altro ampiamente commentato in questo forum.
In ogni caso FORZA CATANIA
Bravo Capra, mi piacisti =D>/i] , analisi corretta; vorrei solamente aggiungere: perchè non credergli? non è forse lo stesso uomo che ci ha regalato tante gioie e otto anni di seguito in serie A?
E' un lucido folle? no, non credo. Credo invece sia un presidente tifoso, innamorato della sua creatura, ma anche un uomo di affari che, per i tanti motivi già ampiamente esposti non ha potuto vedere concretizzarsi quanto lui, tifosi, media e dirigenza si aspettavano...oppure c'è da credere, come molti sostengono, che tutto è stato programmato per una discesa in cadetteria?....
E non è pure un visionario, non è l' "Uomo delle stelle"...non promette film, ma raggiunge obiettivi che sinora a Catania nessuno era riuscito a raggiungere...almeno, nel calcio
Certo i numeri e i risultati prestano il fianco alle più disparate ipotesi, ma ciò non toglie che lo stesso presidente che oggi viene messo sul banco degli imputati è lo stesso presidente che un decennio fa comprò una scatola vuota per farla diventare uno scrigno pieno di gemme.....chi dell'asino vuol farne un mulo... il primo calcio....
Un abbraccio e fozza Catania.................
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Credo che nessun tifoso che abbia un minimo di buon senso possa mettere in discussione il Presidente Pulvirenti e i meriti che in questi anni ha avuto per le sorti del Catania Calcio. Anzi secondo me egli ha fatto di più: ha tracciato anche una strada che dà speranza a questa terra in cui sembra che tutto debba essere concesso da altri, altrimenti votata alla rassegnazione. Il Catania, con i propri mezzi, puntando su competanza, lavoro, abnegazione e, spesso, coraggio delle persone che ne hanno avuto la responsabilità, è riuscito a diventare una realtà viva nel panorama calcistico italiano.
E tutto ciò non può essere cancellato da un'annata storta, comunque essa si concluderà.
Ciò non toglie che si possa "criticare" (nel senso vero, letterale del termine e non nel senso del "parlar male" che comunemente gli si attribuisce) l'operato del Presidente di quest'anno, molto lontano dal modello fin qui seguito che aveva portato il Catania ai risultati che dicevamo. A quei risultati non si sarebbe giunti in così poco tempo senza la competenza e l'esperienza dei collaboratori di cui si è circondato, mostrando in ciò le doti del vero capitano d'azienda, cioé di colui che sa scegliere i propri uomini per le loro qualità rispetto al compito che devono svolgere e li mette in condizione di rendere al meglio.
Cos'ha determinato l'abbandono di questa "strada maestra"? Credo che vi sia un fattore "personale" imprescindibile per capire questa vicenda. Il divorzio con Pietro Lo Monaco è stato tutt'altro che indolore, e il trauma umano determinato dai durissimi attacchi ad personam, alle qualità professionali ed umane del Presidente, possono aver portato quest'ultimo alla determinazione di volersi prendere in mano "totalmente" la sua proprietà, senza affidarla ad altri, rivoluzionando l'organizzazione societaria, affiancandosi a collaboratori che egli riteneva all'altezza del compito che dovevano svolgere. Credo anche che su queste decisioni abbia influito l'annata favolosa dell'anno scorso, la quale ha avuto pur sempre una artefice "estraneo" (Gasparin) il quale aveva continuato, con il proprio apprezzabile stile, una gestione che in tal modo rimaneva pur sermpre "farina del sacco" di altri.
Purtroppo la "rivoluzione" voluta dal Presidente è stata troppo repentina, ed è fuor di dubbio che questi processi di "conversione" non possono effettuarsi su due piedi, ma richiedono tempo e il consolidarsi di una cultura dirigenziale interna alla società che probabilmente ancora manca al Catania, il quale ha ancora bisogno, secondo me (ma i fatti che stiamo vivendo lo dimostrano) di un Direttore che tenga saldamente in mano le fila del progetto sportivo.
E' visionario il progetto dello stadio nuovo? No, a patto che si mantenga la categoria e gli introiti che essa assicura. Sempre che si voglia finanziare investendo gli utili della gestione sportiva, come per Torre del Grifo. Se, invece, vi sono risorse esterne da investire, questo al momento credo sia ignoto a tutti. Vedremo cosa succederà da qui a due mesi.
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Credo che nessun tifoso che abbia un minimo di buon senso possa mettere in discussione il Presidente Pulvirenti e i meriti che in questi anni ha avuto per le sorti del Catania Calcio. Anzi secondo me egli ha fatto di più: ha tracciato anche una strada che dà speranza a questa terra in cui sembra che tutto debba essere concesso da altri, altrimenti votata alla rassegnazione. Il Catania, con i propri mezzi, puntando su competanza, lavoro, abnegazione e, spesso, coraggio delle persone che ne hanno avuto la responsabilità, è riuscito a diventare una realtà viva nel panorama calcistico italiano.
E tutto ciò non può essere cancellato da un'annata storta, comunque essa si concluderà.
Ciò non toglie che si possa "criticare" (nel senso vero, letterale del termine e non nel senso del "parlar male" che comunemente gli si attribuisce) l'operato del Presidente di quest'anno, molto lontano dal modello fin qui seguito che aveva portato il Catania ai risultati che dicevamo. A quei risultati non si sarebbe giunti in così poco tempo senza la competenza e l'esperienza dei collaboratori di cui si è circondato, mostrando in ciò le doti del vero capitano d'azienda, cioé di colui che sa scegliere i propri uomini per le loro qualità rispetto al compito che devono svolgere e li mette in condizione di rendere al meglio.
Cos'ha determinato l'abbandono di questa "strada maestra"? Credo che vi sia un fattore "personale" imprescindibile per capire questa vicenda. Il divorzio con Pietro Lo Monaco è stato tutt'altro che indolore, e il trauma umano determinato dai durissimi attacchi ad personam, alle qualità professionali ed umane del Presidente, possono aver portato quest'ultimo alla determinazione di volersi prendere in mano "totalmente" la sua proprietà, senza affidarla ad altri, rivoluzionando l'organizzazione societaria, affiancandosi a collaboratori che egli riteneva all'altezza del compito che dovevano svolgere. Credo anche che su queste decisioni abbia influito l'annata favolosa dell'anno scorso, la quale ha avuto pur sempre una artefice "estraneo" (Gasparin) il quale aveva continuato, con il proprio apprezzabile stile, una gestione che in tal modo rimaneva pur sermpre "farina del sacco" di altri.
Purtroppo la "rivoluzione" voluta dal Presidente è stata troppo repentina, ed è fuor di dubbio che questi processi di "conversione" non possono effettuarsi su due piedi, ma richiedono tempo e il consolidarsi di una cultura dirigenziale interna alla società che probabilmente ancora manca al Catania, il quale ha ancora bisogno, secondo me (ma i fatti che stiamo vivendo lo dimostrano) di un Direttore che tenga saldamente in mano le fila del progetto sportivo.
E' visionario il progetto dello stadio nuovo? No, a patto che si mantenga la categoria e gli introiti che essa assicura. Sempre che si voglia finanziare investendo gli utili della gestione sportiva, come per Torre del Grifo. Se, invece, vi sono risorse esterne da investire, questo al momento credo sia ignoto a tutti. Vedremo cosa succederà da qui a due mesi.
Vasco mi trovi concorde con la tua analisi, penso che la scissione del sodalizio Pulvy-Lommy sia stato molto traumatico e la conseguenza del cambio di gestione aziendale sia proprio quello descritto da te ovvero la ripresa delle redini aziendali senza essere coaudivato da alcuno.
E' una scelta che sta pagando sulla sua pelle e che credo lo farà crescere nel suo profilo manageriale, credo che dopo Maggio, vada come vada tirerà le somme di questa stagione e deciderà di conseguenza.
Attualmente, come tu stesso asserisci, si sente e si è sentita la mancanza di una figura apicale destinata alle funzioni tecnico amministrative e credo che se lo abbiamo percepito noi lo ha percepito anche lui quindi aspettiamo la fine di questo campionato per le conclusioni.
Infine un anno vissuto con il cuore in gola, il fegato oramai corroso dalla bile ed il fiato corto è una dimensione a cui siamo abituati e che (grazie a Pulvy) per vari anni ci è stata risparmiata.
Io in ogni caso sono ottimista.
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Lucido folle...
Bah, io credo che sia solamente lucido...
Lui, e solo lui, conosce la stanza dei bottoni ed i conseguenti progetti aziendali.
Se fa, è tutto a vantaggio nostro e suo, se non fa, è tutto a vantaggio suo e (come pensiamo) non nostro, almeno questo è quello che percepiamo.
Di fatto, io credo che sia a nostro vantaggio tutto, perchè se riesce nell' impresa avremo uno stadio nuovo, una squadra nel calcio che conta e tanta "smargiasseria" da sciorinare.
Se non riesce nell' impresa, e ribadisco il concetto che non è logico che un imprenditore possa cercare in tutti i modi di diminuire gli introiti della sua azienda, evidentemente, come dice qualcuno, sarà forzato a farlo dalla situazione. Anche in questo caso, noi abbiamo da guadagnare.
Se, come dicono tanti (che io non credo) la sua situazione economica non è solida, evidentemente sta cercando di salvare la sua creatura, dando linfa vitale per il futuro.
Credo, ripeto, che siamo all' inverosimile, perchè non avremmo mantunuto un bilancio attivo, perchè le crepe si sarebbero viste, perchè il comportamento con il "carbone bagnato" sarebbe stato diverso, soprattutto non avrebbe creato un clima di frattura con i sostenitori.
Vedremo.
Comunque, state tranquilli... se errori ci sono stati o se qualcuno non ha fatto il proprio dovere fino in fondo e per come si deve, lo sapremo.
Hic et nunc... non penso si possa fare qualcosa nell' immediato che possa risollevare le sorti.
Solo in campo possono...
Il tempo, come si suole dire, è galantuomo!
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Nel frattempo Almiron continua la sua Mobilita'.
Per essere in perfetta forma contro la giuventus,farsi 20 minuti ie se capisce ca finisci a fetu "si inofrtuna"
A menu mali che sta volgendo all'epilogo questo campionato nel bene o nel male