Autore Topic: Le lacrime dell'onestà  (Letto 3282 volte)

Offline Sergio

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Le lacrime dell'onestà
« il: 16 Giugno 2020, 03:27:03 pm »
A due anni esatti dal finale play-off tra Frosinone e Palermo, lo riporto qui perché certe cose non si possono dimenticare.

Sono sempre stato convinto che una persona non debba aver alcun timore nel mostrare le proprie emozioni attraverso un sano e liberatorio pianto scrosciante. Le lacrime, di qualsiasi genere, gioia, ansia, paura, tristezza sono la più sincera espressione di un sentimento che ormai non può più essere contenuto ed ha bisogno di sgorgare dagli occhi, sorgenti della cascata dell'anima.
Ed i tifosi del Palermo sono abituati a piangere, i tifosi del Palermo piangono da sempre, fin da bambini, piangono per le prodezze o le cadute dei loro eroi, per i successi indimenticabili, per le disfatte pesanti come macigni.
E negli ultimi 20 anni ne abbiamo avute di occasioni per liberarci del peso di entusiasmi irrefrenabili e delusioni cocenti: lacrime per promozioni esaltanti e retrocessioni frustranti, finali perse sul campo, ma vinte sugli spalti, storici successi mancati per un crociato rotto, ad un colpo di testa dal traguardo. Ma forse c'è un episodio preciso, una singola partita che è stata più di tante altre per la tifoseria rosanero un uragano di emozioni, un fallimento ancor più amaro perché ha avuto il demerito, senza che lo sapessimo, di segnare l'inizio di quella che poi sarebbe divenuta la fine.
A poco più di un anno di distanza dalla meritata retrocessione in serie B, il Palermo si ritrova a disputare l'incontro decisivo della stagione calcistica 2017/18, campionato in cui la squadra, inizialmente favorita numero 1 alla promozione diretta, deluse non poco le aspettative piazzandosi ad un non troppo soddisfacente quarto posto, costretta ad affrontare gli insidiosi Playoff, per l'immediato ritorno in serie A.
La pratica Venezia, in semifinale, viene archiviata senza troppi patemi d'animo con un pareggio all'andata in Laguna ed un tranquillo 1-0 al Barbera.
In finale i rosanero, guidati da Roberto Stellone, insediatosi sulla panchina a poche giornate dalla fine come sostituto di Bruno Tedino, affrontano una rivale già nota e già abbattuto in passato, il Frosinone di Moreno Longo, arrivato terzo in classifica e che ha visto svanire la promozione all'ultima giornata per colpa della rete dell'allora calciatore foggiano Roberto Floriano.
In un Barbera gremito i padroni di casa rimontano i gialloblu da 0-1 a 2-1, ottenendo un risultato positivo, ma che non può e non deve assolutamente creare illusioni.
C'è ancora un match di ritorno da giocare ed il Frosinone nel suo nuovo fortino, il Benito Stirpe, non ha certo intenzione di lasciarsi sfuggire la serie A per il secondo anno consecutivo; è il 16 giugno 2018, Frosinone-Palermo è la partita decisiva, o dentro o fuori, chi vince vola in parAdiso, chi perde sprofonda direttamente all'inferno
Passano pochi minuti e i ciociari lasciano subito intendere quale sia la tattica stabilita per avere la meglio sugli avversari: aggressività spietata, provocazioni, furbizia senza scrupoli, contando sulla spinta di un pubblico indiavolato. Il clima è tesissimo fin dalle prime battute, il Frosinone attacca, preme sull'acceleratore alla ricerca della rete che ribalterebbe il risultato dell'andata, il Palermo si difende come può e tenta di sorprendere la difesa frusinate con qualche sterile conclusione dalla distanza; i rosanero non stanno certamente offrendo una grande prestazione, ma non hanno la possibilità di esprimere il loro gioco, costantemente soffocato dall'irriverente e non sempre corretto pressing dei ragazzi di Longo, che in campo sono i padroni, sfruttando ogni fattore a loro favorevole.
Il primo tempo si conclude a reti bianche, tutti noi iniziamo a vedere una luce alla fine del tunnel, forse il miracolo può seriamente realizzarsi, ma le nostre speranze vengono letteralmente asfaltate al 52esimo quando Raffaele Maiello, centrocampista gialloblu, marcato poco, anzi per niente, riceve il pallone e lo insacca all'incrocio dei pali per il gol del vantaggio che fa letteralmente esplodere lo Stirpe; da qui saltano completamente gli schemi, il Frosinone ha innescato la miccia di una bomba pronta a scoppiare.
Le nostre mani iniziano a coprire il volto che già è in procinto di bagnarsi, dentro di noi percepiamo che qualcosa si è definitivamente rotto in questo atto conclusivo di una stagione disgraziata; e la realizzazione di questa strana sensazione arriva definitivamente pochi minuti più tardi, nel momento in cui l'arbitro La Penna, probabilmente intimidito dalle minacciose proteste dei padroni di casa, decide di annullare la propria decisione, non concedendo a Coronado il rigore solare inizialmente fischiato.
Ormai non c'è più storia, combattere forse non ha nemmeno più senso, perché un destino avverso ha evidentemente stabilito che nel calcio che conta per il nostro Palermo non c'è spazio e la delusione mista a scoraggiamento si tramuta in rabbia, disgusto, collera pura quando dalla panchina del Frosinone vengono spediti in campo diversi palloni, un'idea coraggiosa ed intelligente di Citro e compagni per bloccare l'azione rosanero ed innervosire i nostri ragazzi impegnati nel disperato tentativo di compiere un'impresa in cui ormai nessuno più sta credendo.
Le lacrime iniziano inevitabilmente a salire dal cuore fino agli occhi, mancano pochi istanti alla fine ed il crepaccio apertosi sotto i nostri piedi diventa un infinito baratro: Chibsah serve in profondità Camillo Ciano che corre indisturbato verso la porta e fulmina Pomini in uscita per il 2-0 conclusivo.
È finita, è la festa di un Frosinone vergognoso ed ignobile che torna in serie A con addosso il disgustoso olezzo della disonestà e della vigliaccheria, mentre un popolo intero, onesto e genuino fino alla fine, si dispera, si stringe in un abbraccio fatto di vero amore e condito da piccole gocce amare e colme d'ira
La serie A non era solo un solo un obiettivo sportivo, era fondamentale per sperare di sognare in un futuro migliore, per sperare di ripartire con quell' entusiasmo ormai sopito da anni, per sperare semplicemente di sopravvivere. Quella gioia ci venne strappata nella maniera più ingiusta possibile, dopo essere stati sconfitti in una finale Playoff da una squadra che, in 90 minuti, mostrò all'Italia intera tutto il proprio marciume e la propria meschinità, perché perdere nel calcio è accettabile, ma non a queste condizioni.
E ciò che quella serata laziale generò è ormai tristemente noto; fu il punto di rottura decisivo nella storia ormai al capolinea dell'US Città di Palermo, che l'anno successivo fu protagonista di un fallimentare epilogo dopo mesi di inganni e false speranze.
Ma dalle ceneri di quella tragedia, come sappiamo tutti, è sorta l'alba di una nuova era per Palermo e per il Palermo che ora, guidato dal suo grande Presidente, Dario Mirri, sta gettando le basi per una risalita immediata e gloriosa, nel segno della chiarezza, del rispetto e della giustizia, e magari quel destino tanto sfrontato darà la possibilità a tutto il popolo rosanero, squadra e tifosi, di dimostrare sul campo cosa voglia dire versare oneste lacrime di gioia dopo aver ottenuto un successo grazie all'onore ed alla correttezza.

(anonimo)

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Offline Templare

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #1 il: 17 Giugno 2020, 11:47:51 am »
Uno scempio perpetrato nei confronti della più semplice e nobile idea di sport. Questo in termini assoluti. Se scendiamo nel particolare, senza questa indegna sceneggiata Zamparini avrebbe perso un altro anno prima di far fallire il suo bancomat. E noi appresso a lui.

Nel bilancio generale credo che alla fine ci abbiamo guadagnato noi e perso, una volta di più, lo sport.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #2 il: 17 Giugno 2020, 04:16:08 pm »
Zamparini avrebbe perso un altro anno prima di far fallire il suo bancomat. E noi appresso a lui.

E’ sicuro, quando una società si sommerge di debiti, in certe categorie è difficile riuscire a recuperare. Per di più il vecchiaccio friulano distraeva ogni eventuale risorsa per fini che non erano la causa rosanero e l’epilogo non poté essere che quello.
Ciò che ci rimane, sebbene siano passati due anni, è quel senso di stizza per essere stati raggirati in quel modo. Non solo quanto accaduto in campo con palloni che piovevano in continuazione ma anche nelle sedi giudiziari dove al Frosinone vennero comminate pene che però nei fatti non gli compromisero né la stagione corrente, né quella futura. Ma per tutto quello che il Palermo aveva subito non ebbe riconosciuto nessun risarcimento, anzi la beffa di veder promosso oltre il Frosinone anche l’arbitro La Penna. Quel giorno avevamo incontrato giocatori disonesti guidati da una dirigenza disonesta con una tifoseria disonesta che non ha mai riconosciuto la propria vergogna, che per non farsi mancare nulla, hanno avuto anche la buona sorte di trovare un arbitro disonesto. A me è rimasto impresso quel grugno rivoltante del loro presidente la cui smorfia palesa il volto della frode, del malaffare e dell’inganno. L’ipotesi, un domani, di doverli rincontrare sul campo da avversari, mi ripugna profondamente.

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Offline turiddu

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #3 il: 18 Giugno 2020, 03:24:59 pm »
Zamparini avrebbe perso un altro anno prima di far fallire il suo bancomat. E noi appresso a lui.

E’ sicuro, quando una società si sommerge di debiti, in certe categorie è difficile riuscire a recuperare. Per di più il vecchiaccio friulano distraeva ogni eventuale risorsa per fini che non erano la causa rosanero e l’epilogo non poté essere che quello.
Ciò che ci rimane, sebbene siano passati due anni, è quel senso di stizza per essere stati raggirati in quel modo. Non solo quanto accaduto in campo con palloni che piovevano in continuazione ma anche nelle sedi giudiziari dove al Frosinone vennero comminate pene che però nei fatti non gli compromisero né la stagione corrente, né quella futura. Ma per tutto quello che il Palermo aveva subito non ebbe riconosciuto nessun risarcimento, anzi la beffa di veder promosso oltre il Frosinone anche l’arbitro La Penna. Quel giorno avevamo incontrato giocatori disonesti guidati da una dirigenza disonesta con una tifoseria disonesta che non ha mai riconosciuto la propria vergogna, che per non farsi mancare nulla, hanno avuto anche la buona sorte di trovare un arbitro disonesto. A me è rimasto impresso quel grugno rivoltante del loro presidente la cui smorfia palesa il volto della frode, del malaffare e dell’inganno. L’ipotesi, un domani, di doverli rincontrare sul campo da avversari, mi ripugna profondamente.

Sergio io invece dò un'altra chiave di lettura alla cosa, se preferisci meno avvilente e dolorosa: quel personaggio che non voglio più nemmeno nominare ha meritato quella partita, quel risultato e quell'arbitraggio. Se fossimo andati in A non sarebbe cambiato nulla, anzi avremmo solo allungato la nostra agonia e quel tizio avrebbe gonfiato ulteriormente le sue tasche, il tutto senza alcun giovamento alcuno per lo sport nè per il Palermo.
Sinceramente non voglio più parlare di quel periodo e di quel personaggio. Guardiamo avanti.

Offline Sergio

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #4 il: 18 Giugno 2020, 07:39:42 pm »
Sergio io invece dò un'altra chiave di lettura alla cosa, se preferisci meno avvilente e dolorosa: quel personaggio che non voglio più nemmeno nominare ha meritato quella partita, quel risultato e quell'arbitraggio. Se fossimo andati in A non sarebbe cambiato nulla, anzi avremmo solo allungato la nostra agonia e quel tizio avrebbe gonfiato ulteriormente le sue tasche, il tutto senza alcun giovamento alcuno per lo sport nè per il Palermo.
Sinceramente non voglio più parlare di quel periodo e di quel personaggio. Guardiamo avanti.

Giusto Turiddu. ma quello che è successo due anni fa, parlo di quella finale a Frosinone, entra perennemente nella storia della nostra squadra, ci farà compagnia in eterno e quando ci troveremo di fronte a quella squadra, dovesse accadere anche tra 20 anni, ci ricorderemo sempre di quanto accaduto.
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Offline turiddu

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #5 il: 19 Giugno 2020, 11:06:19 am »
Sergio io invece dò un'altra chiave di lettura alla cosa, se preferisci meno avvilente e dolorosa: quel personaggio che non voglio più nemmeno nominare ha meritato quella partita, quel risultato e quell'arbitraggio. Se fossimo andati in A non sarebbe cambiato nulla, anzi avremmo solo allungato la nostra agonia e quel tizio avrebbe gonfiato ulteriormente le sue tasche, il tutto senza alcun giovamento alcuno per lo sport nè per il Palermo.
Sinceramente non voglio più parlare di quel periodo e di quel personaggio. Guardiamo avanti.

Giusto Turiddu. ma quello che è successo due anni fa, parlo di quella finale a Frosinone, entra perennemente nella storia della nostra squadra, ci farà compagnia in eterno e quando ci troveremo di fronte a quella squadra, dovesse accadere anche tra 20 anni, ci ricorderemo sempre di quanto accaduto.
Non saprei Sergio, a me non credo farà un effetto particolare. Piuttosto guardo avanti anche se devo constatare che a Palermo fare qualunque cosa ( leggasi perfino banale permesso a giocare al Barbera) diventa un'impresa titanica.
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.

Offline Templare

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #6 il: 19 Giugno 2020, 01:18:26 pm »
Sergio io invece dò un'altra chiave di lettura alla cosa, se preferisci meno avvilente e dolorosa: quel personaggio che non voglio più nemmeno nominare ha meritato quella partita, quel risultato e quell'arbitraggio. Se fossimo andati in A non sarebbe cambiato nulla, anzi avremmo solo allungato la nostra agonia e quel tizio avrebbe gonfiato ulteriormente le sue tasche, il tutto senza alcun giovamento alcuno per lo sport nè per il Palermo.
Sinceramente non voglio più parlare di quel periodo e di quel personaggio. Guardiamo avanti.

Giusto Turiddu. ma quello che è successo due anni fa, parlo di quella finale a Frosinone, entra perennemente nella storia della nostra squadra, ci farà compagnia in eterno e quando ci troveremo di fronte a quella squadra, dovesse accadere anche tra 20 anni, ci ricorderemo sempre di quanto accaduto.
Non saprei Sergio, a me non credo farà un effetto particolare. Piuttosto guardo avanti anche se devo constatare che a Palermo fare qualunque cosa ( leggasi perfino banale permesso a giocare al Barbera) diventa un'impresa titanica.
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.

Concordo con Turiddu: nessun effetto. Quello non era più il Palermo, sapevo che con tutti i debiti e gli intrallazzi quella era una società morta, invendibile anche qualora ci fosse stata la volontà di cedere. Perché quella società, come tante in passato e tante anche oggi, aveva “pompato artificialmente”, dopato direi, i bilanci per anni, aveva accumulato decine di milioni di passività e debiti, era stata violentata da un meccanismo di scatole cinesi e menzogne, al punto che vi si potevano avvicinare per trattarne un finto acquisto soltanto “gente” come Baccaglini e Follieri (quest’ultimo mi ricorda la figura leggendaria dell’ebreo errante) o prestanome come i Tuttolomondo.

Era morto quel Palermo, tenerlo ancora in vita avrebbe voluto dire concedere un paio di prelievi ATM in più a Zamparini. Guardavo distrattamente le partite, non esultavo più per i gol segnati, non mi deprimevo per quelli subiti. I palloni in campo a Frosinone mi hanno disturbato come mi ha disturbato il gol allucinante non dato, per motivi di “tecnologia”, allo Sheffield United a Villa Park due giorni fa.

Se devo essere onesto devo dire che guardo anche i momenti più esaltanti, l’Europa conquistata a primo tentativo, la finale di Coppa, le tre vittorie consecutive a Torino con la Juventus, con un occhio diverso. Alla fine era un immenso baraccone spacciato per sport. Ricordi macchiati per sempre.

Ma è il mio punto di vista, sia chiaro.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #7 il: 19 Giugno 2020, 02:49:30 pm »
Il mondo è bello perché è vario, io rimango della mia idea. Ammesse tutte le malefatte di Zamparini, che riguardavano solo noi (o al limite la federazione e la lega), le nostre problematiche non davano diritto al Frosinone di comportarsi in maniera scorretta, antisportiva, disonorevole, di farsi beffa in quel modo degli avversari, che per l’appunto in quella circostanza erano coloro che rappresentavano la mia squadra e la mia città.
I giocatori passano, i presidenti pure (Stirpe prima o poi dovrà tirare le cuoia) ma il Frosinone resterà sempre il Frosinone, come pure resteranno i loro ignobili tifosi che non hanno mai provato vergogna per quanto commesso. Questa non è la mia idea perché a farne le spese fu la mia squadra, penserei la stessa se quel giorno al nostro posto c’erano il Trapani, il Messina o qualsiasi altra squadra. Perché se al posto nostro c’era un'altra squadra, sono certo che a parità di condizioni il Frosinone avrebbe assunto la medesima condotta proditoria e vigliacca.

Comunque Templare, il tuo malessere nel guardare le partite di quel Palermo era anche il mio che avevo deciso di non andare più allo stadio. L'estate scorsa, a settembre, il ritorno al Barbera fu per me una liberazione.
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Offline Sergio

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #8 il: 19 Giugno 2020, 02:59:14 pm »
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.

Turiddu, un ti siddiari  ::) ma per quanto visto anche in questi giorni, u fangu che si vede da Roma a salire, non ci sono stivali che ci possono salvare.
A Milano poi, da dove parla quello lì che hai citato tu..... da dove scrive anche quel secchio di percolato che ha avuto l'ardire di accusare Di Matteo di adoperare metodi mafiosi, solo perchè aveva messo il pepe al culo di quel nano pedofilo a cui ha sempre fatto da zerbino.
Faccio mia una citazione di Ninetta Bagarella riportata in auge in questi giorni: "un tempo si scoprirà che non eravamo noi i peggiori".
Secondo me lo stiamo già scoprendo, non siamo noi i peggiori.
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Offline turiddu

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #9 il: 19 Giugno 2020, 03:21:28 pm »
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.

Turiddu, un ti siddiari  ::) ma per quanto visto anche in questi giorni, u fangu che si vede da Roma a salire, non ci sono stivali che ci possono salvare.
A Milano poi, da dove parla quello lì che hai citato tu..... da dove scrive anche quel secchio di percolato che ha avuto l'ardire di accusare Di Matteo di adoperare metodi mafiosi, solo perchè aveva messo il pepe al culo di quel nano pedofilo a cui ha sempre fatto da zerbino.
Faccio mia una citazione di Ninetta Bagarella riportata in auge in questi giorni: "un tempo si scoprirà che non eravamo noi i peggiori".
Secondo me lo stiamo già scoprendo, non siamo noi i peggiori.
Io non intendevo tutto questo discorso complesso. Mi riferivo solo al fatto che a Palermo, e per estensione al sud in genere, per realizzare una qualunque cosa, serve uno sforzo spropositato. Burocrazia asfissiante, incompetenza, malafede, scegli tu le cause, sta di fatto che da Roma in su , nostro malgrado, le cose funzionano meglio.  Mi limito a parlare solo di questo, il resto è un discorso troppo complicato.
Per quanto riguarda il Frosinone io non ho detto che avevano diritto di comportarsi in quel modo, ma è stata la giusta punizione per quel tizio:" pu cuinnutu un cuinnutu e mmienzu".
Io non ho visto nemmeno la partita, non le vedevo più da oltre un anno. Per me il Palermo era finito e se mirri o di piazza avessero rilevato una società qualsiasi o ne avessero fondata un'altra con quella di quel tizio ancora in vita, io avrei seguito la nuova.  Il Frosinone, anche se in modo scorretto, ci ha fatto un favore.
« Ultima modifica: 19 Giugno 2020, 03:37:24 pm da turiddu »

Offline U mastru

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #10 il: 19 Giugno 2020, 09:54:13 pm »
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.


Io non intendevo tutto questo discorso complesso. Mi riferivo solo al fatto che a Palermo, e per estensione al sud in genere, per realizzare una qualunque cosa, serve uno sforzo spropositato. Burocrazia asfissiante, incompetenza, malafede, scegli tu le cause, sta di fatto che da Roma in su , nostro malgrado, le cose funzionano meglio.  Mi limito a parlare solo di questo, il resto è un discorso troppo complicato.
Scusa se mi intrometto Turiddu, Da Roma in su? come in Lombardia O il Piemonte? ::) ::) ::) ::) ::)
"U Mastru"
P.S. Ci hanno messo un pò i polentoni a capire come funzionava, ma ti posso assicurare che a "mafiosità" adesso in piemonte, Lombardia e buona parte del Veneto ci battono per distacco. Diciamo che con i soldi che girano qui giù al nord, c'è meno disagio sociale.

Offline Templare

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #11 il: 19 Giugno 2020, 11:39:58 pm »
Non ricordo se in passato l’ho già scritto, ma anni fa avevo un cliente che veniva da un piccolo paese lombardo. Era consigliere comunale ed aveva un’industria che riforniva coi suoi prodotti altri suoi negozi retail in quello stesso comune. Mi spiegò un paio di cose sulla corruzione e le differenze fra Nord e Sud a proposito di questa.

Il primo punto era la divisione della torta: se la realizzazione di un’opera pubblica era la torta intera, al Nord di questa torta se ne mangiavano metà, l’altra metà la lasciavano in modo che fosse possibile realizzarla quell’opera. Il più delle volte degnamente. Al Sud si preferiva invece dividersi il 70/80% della torta e le molliche, spesso e volentieri, non bastavano per portare a conclusione l’appalto.

Un altro punto interessante erano le modalità di pagamento della tangente. Non sempre doveva essere una rischiosissima valigetta con denaro contante. Bastava, ad esempio e quando possibile, modificare il progetto di un tracciato ferroviario o spostare una fermata 100 metri più avanti o più dietro, magari davanti ad uno dei megastore del tipo, il che faceva in modo che migliaia di persone ogni giorno scendessero dal treno e vedessero a primo impatto le vetrine dello store. Pubblicità gratuita in eterno...

Credo che non sia cambiato molto, al Nord sono più sottili e probabilmente con una visione criminale più aggiornata di quella del Sud.

Mia idea, sia chiaro.

p.s. Sergio, per chiarire: sportivamente il Frosinone ha fatto pena e non c’è alcuna giustificazione per questo. Ma non ho sofferto per il Palermo, al massimo per avere volta dovuto osservare come valori come onestà e lealtà fossero stati calpestati. Del resto quel Palermo in B non doveva nemmeno starci, visto che per tre anni consecutivi si era iscritto falsificando bilanci e documentazione. Per cui...
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline turiddu

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #12 il: 19 Giugno 2020, 11:51:36 pm »
P.s. poi ci si lamenta se uno come Feltri dica quello che dice a proposito del sud.


Io non intendevo tutto questo discorso complesso. Mi riferivo solo al fatto che a Palermo, e per estensione al sud in genere, per realizzare una qualunque cosa, serve uno sforzo spropositato. Burocrazia asfissiante, incompetenza, malafede, scegli tu le cause, sta di fatto che da Roma in su , nostro malgrado, le cose funzionano meglio.  Mi limito a parlare solo di questo, il resto è un discorso troppo complicato.
Scusa se mi intrometto Turiddu, Da Roma in su? come in Lombardia O il Piemonte? ::) ::) ::) ::) ::)
"U Mastru"
P.S. Ci hanno messo un pò i polentoni a capire come funzionava, ma ti posso assicurare che a "mafiosità" adesso in piemonte, Lombardia e buona parte del Veneto ci battono per distacco. Diciamo che con i soldi che girano qui giù al nord, c'è meno disagio sociale.
Mastru questo discorso è complesso ed io ho già detto che non voglio impelagarmi dentro ad esso. Ho detto da Roma in su riprendendo le parole di Sergio. C'è una famosa barzelletta, un dialogo tra un palermitano ed un milanese che parlano del sottile equilibrio che c'è tra il malaffare e l'efficienza. Io mi riferivo solo all'efficienza nel realizzare ciò che serve. Di altri discorsi non ho parlato perché questo spazio è dedicato ad altro.

Offline turiddu

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #13 il: 20 Giugno 2020, 12:01:15 am »
Templare, il tuo racconto praticamente è la storia della famosa barzelletta di cui parlavo prima.
Parramu ri palluni ca è megghiu, almeno qui che rimanga uno spazio di svago.

Offline Sergio

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Re:Le lacrime dell'onestà
« Risposta #14 il: 22 Giugno 2020, 08:21:41 am »
al sud in genere, per realizzare una qualunque cosa, serve uno sforzo spropositato. Burocrazia asfissiante, incompetenza, malafede, scegli tu le cause,

Manciugghia! Così si chiama, Turiddu. Ci sono dei meccanismi che se non vengono “oliati” a dovere, non si smuovono.
Come non ricordare ai tempi di Italia 90 che l’assessore ai beni paesaggistici (o un nome simile) non voleva concedere l’autorizzazione per l’anello superiore sopra la tribuna perché, a suo dire, il turista che si trovasse a passare da via Alcide de Gasperi non riuscirebbe a vedere la parte bassa di Monte Pellegrino.
Insomma dovettero trovare buoni “argomenti” che lo convincessero a firmare la delibera.
Oggi, con la concessione dello stadio, si sta ripetendo qualcosa di molto simile. Gente che ha “fame”.
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