Apro in anticipo. Corini in conferenza stampa se la prende con chi fa critiche pretestuose. Il termine "pretestuoso" lo usava spesso Gianfranco Fini, che inizio' il suo percorso (termine questo tanto caro al nostro allenatore) iscrivendosi al FdG perche' i kompagni non lo fecero entrare al cinema a vedere "I Berretti Verdi" (sigh) e lo termino' sposandosi la ex di Gaucci, perche' si sa che tira piu' un pelo di Biga (faccio pizza, me ne intendo) che un carro di Fuoi. Speriamo che al nostro Eugenio, ex-genio, il termine porti piu' fortuna.
Lui, ad ogni modo, nella stessa conferenza stampa si e' dato un gran da fare e ha ammesso che, forse, per certi versi, nel computo delle due frazioni di gioco, tenuto conto della luna calante con la gobba a levante, il Palermo contro il Cittadella aveva probabilmente tirato meno del solito (zero tiri in 90 minuti piu' recupero, nota del pizzaiolo statistico), ma dopo essersi guardato negli occhi con i giocatori per due settimane (ed avere scoperto che Coulibaly ce li ha azzurri) e' sicuro che domani (ancora per 5 minuti qui da me, da voi domani e' lunedi, invece) la squadra fara' la prestazione. Non ha detto pero' quanto si fara' pagare per codesta prestazione, Merlin permettendo.
Intanto il prefabbricato provvisorio del centro sportivo di Torretta, costruito evidentemente usando gli stessi calcoli della copertura del tetto del Palasport di Fondo Patti, e' volato via col vento, senza la sua Rossella O'Hara. Ci hanno provato inutilmente Marwood e Henderson, unici madrelingua inglesi nei paraggi (oddio, Henderson, essendo scozzese, madrelingua magari no, eh) a spacciarsi per Vivien Leigh, ma pare che il prefabbricato non ne abbia voluto sapere niente (sara' mica transfobico? Orroreeeeeh) ed ha seguito il suo maestrale. I nuovi campi, invece, sono rimasti ben saldi per terra e con loro la schiena di Insigne e l'adduttore di Soleri, ennesime vittime di infortuni le cui cause rimangono sconosciute. Corini accusa i campi, i campi accusano Corini, mentre il mondo sta girando senza fretta. Si parla anche di un'antica maledizione scagliata dal demone assiro Pazuzu, ma l'interessato si e' chiamato fuori dichiarando testualmente: eru a casa assira (ero a casa ieri sera, nota del pizzaiolo traduttore).
Nel frattempo, fra una cazzata e l'altra (che sembro quasi la sinistra italiana in cerca di un qualunque appiglio per togliere il camerierato a Giorgina e ritornare a fare i maggiordomi prediletti di Bruxelles), si e' fatta domenica anche qui e fra una diciassettina di ore sapremo come e' andata la partita.
Fara' il Palermo il Terni al lotto? Chissa'. Ma questa e' un'altra storia.