Premessa: ai tempi del suo esonero nel 2004 io stavo con Zamparini e ho attaccato ferocemente Baldini, non rivendico quindi coerenza in questo caso. A Baldini non ho lesinato critiche, tecniche, nemmeno quest'anno, certe scelte mi sembravano francamente incomprensibili, sono sempre stato convinto che questa squadra potesse dare di piu'. Ad un certo punto mi ero arreso: credevo e l'ho scritto, che questa squadra di piu' non potesse dare, che caratterialmente fosse troppo debole.
Ed invece... invece e' successa un piccolo miracolo, una favola con lieto fine. Il Palermo, dopo i tre pareggi consecutivi che sembravano aver relegato la squadra ad un anonimo e definitivo sesto posto, ha iniziato a vincere e a diventare un monolite, fino ad arrivare a disputare e vincere questi play off in una condizione mentale anomala. Mi spiego. C'e' un cortometraggio, credo di John Landis, che andava spesso in onda negli anni 80, nella serie che mi pare si chiamasse Racconti dell'Incredibile o qualcosa del genere, in cui un bombardiere britannico al ritorno da una missione durante la II GM, si ritrova con mezzo caccia tedesco incastrato dopo una collisione e in maniera tale da impedire al mitragliere nella torretta ventrale di potere uscire dal suo guscio. In piu', i carrelli sotto le ali, in seguito alla stessa collisione, non esistono piu'. Il destino del mitragliere sembra segnato: l'aereo atterrera' senza carrello e lui sicuramente finira' schiacciato nell'impatto. A questo punto il mitragliere, che era un'abile disegnatore e portava con se nella torretta matite e fogli, entra in una specie di trance ed inizia a disegnare l'aereo su cui sta volando con le ruote mancanti e per miracolo, al momento dell'atterraggio, queste ruote disegnate si materializzano. Il mitragliere, ancora in stato di trance viene tirato fuori dalla torretta e non appena ritorna in sentimenti, le ruote disegnate scompaiono e l'aereo collassa per terra distruggendo la torretta in cui avrebbe dovuto esserci.
Questa lunga e penso noiosa digressione, per dire che il Palermo in questi playoff mi e' sembrato in trance come il mitragliere del racconto fantastico, doveva solo vincere, arrivare in B, perche' cosi' era scritto e non aveva importanza se si trovasse sotto due gol e virtualmente eliminato a 10 minuti dalla fine del match con l'Entella o se il Padova fosse strafavorito ed anche statisticamente pareva inverosimile potesse perdere due finali in un anno, il Palermo questi playoff doveva vincerli e cosi' e' stato. E in questo Baldini e' stato determinante, perche' lui ci ha creduto veramente, anche quando io prendevo per il culo Lancini e compagni e i risultati non arrivavano, anche dopo il 4 a 1 a Foggia e questa forza mentale l'ha trasferita alla squadra, violentemente, pervicacemente. Onore al merito.
Oggi Baldini con quella frase si e' tolto un piccolo sassolino dalla scarpa, ma ha detto una grande verita'. E vedere Mirri piangere abbracciando e baciando ogni suo giocatore mi ha fatto tornare indietro nel tempo ad un calcio che non esiste piu', ad un calcio piu' vero, piu' ruspante e passionale, dove il presidente piange come un bambino invece di starsene stufato in tribuna all'Olimpico durante una finale di Coppa Italia oppure schifare per radio una partecipazione alla coppa Uefa.
Mirri ha fatto un piccolo capolavoro, perche' era solo contro molti, con quella serpe interista mezza yankee in societa', con la stampa diffidente se non dichiaratamente ostile (vedi quello del GdS di cui non ricordo il nome) o lo stesso Monastra. Il capolavoro potra' diventare qualcosa di perfetto se veramente il preliminare con il gruppo Mansour diventera' un contratto di vendita. Mansour o chi per lui, perche' adesso si parla pure dell'interessamento di Pallotta.
A Mirri, in quel caso, andrebbe fatto un monumento per meriti sportivi. A lui. Non ad altri.