Autore Topic: La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.  (Letto 6488 volte)

Offline MALATO PO CATANIA

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La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« il: 25 Febbraio 2015, 02:35:25 pm »
E’ vero,  basta davvero poco per distruggere ciò che diligentemente si è costruito con minuzia e sacrifici. Quel “poco” non è un errore, oppure una dimenticanza, ma la mancanza totale di umiltà, la riluttanza nel cercare un confronto costruttivo con chi ha come priorità la passione e l’affetto, con chi magari ci rimette di tasca e si rode il fegato ad ogni sconfitta.
Eravamo un modello per tutti! E tutti c’invidiavano il modo come riuscivamo a stare nel calcio con budget irrisori rispetto alla media: i nostri fuoriclasse si chiamavano Mascara, Spinesi, Martinez, Gomez, Maxi  Lopez nulla che vedere con gente come Eto, Ibrahimović, Pastore, Cavani, Lavezzi… Eppure eravamo lì, ce la giocavamo e ci toglievamo grosse soddisfazioni. Ricordo ancora l’Inter di Mourinho in ginocchio al Massimino, umiliata dal cucchiaio di Mascara ed irrisa dalla Malaka di Martinez, Inter che quell’anno vinse tutto ciò che c’era da vincere, come rimane indelebile nella memoria lo 0-4 contro il Palermo più forte di sempre.
Gli errori non mancavano e neanche i momenti di tensione, ma alla fine la competenza emergeva come sempre e ci riportava in carreggiata, riaccendendo gli entusiasmi e confermando la regola che dove c’è serietà ed attitudini ci saranno sempre risultati!
E così, anno dopo anno, questa Società si è andata affermando nel massimo campionato e nel territorio, ritagliandosi uno spazio proprio e distinguendosi dalle altre per il modo di amministrarsi, di gestire gli uomini, di fare mercato. Nasce il centro sportivo di TDG, unico al centro sud e tra i primi in Europa come impianti, attrezzature, design.  Si scala la classifica, fino ad arrivare al miglior piazzamento di sempre, ottavo posto. 
Eravamo tutti orgogliosi del nostro Presidente, convinti di essere proiettati in un’altra dimensione,…un’isola felice.
Fin quando accade l’impoderabile, un fatto strano ed  insolito per quello che era stata fino a quel momento la logica societaria: il Presidente smembra un’organizzazione perfetta e vincente per affidare le redini del suo gioiello ad un procuratore che detiene le procure della maggior parte dei calciatori in organico.
Subito molti storcano il naso di fronte a questa palese anomalia, molti si chiedono increduli come faccia un dirigente in pieno conflitto d’interesse a poter operare liberamente e portare risultati, ma il Presidente, colui che ci ha creati dal nulla, ci assicurava che si trattava dell’uomo giusto al momento giusto, di una vera e propria “risorsa” necessaria se si voleva raggiungere l’obiettivo Europa.
Ed invece subito emerge una gestione disastrosa: mercato sbagliato; giocatori che a campionato in corso minacciano di andar via in caso di mancato accordo sul rinnovo; condizione fisica pessima; nervosismo a fior di pelle; tecnici che vanno e vengono..
Si sprofonda in classifica e si retrocede in un campionato dove la quota salvezza è di 35 punti! Dramma…!!
A questo punto il Presidente invece di mettere alla porta la “risorsa”, lo promuove, trasformandolo da uomo mercato in A.D. e dandogli di fatto le redini della Società.
Si riparte dalla serie cadetta con l’obiettivo di ammazzare il campionato e per questo si riconfermano per tre quarti gli stessi uomini che ci avevano fatto retrocedere, gente senza interesse e senza voglia di riscattarsi. Si rimpingua l’organico con giocatori privi dell’esperienza necessaria  per vincere il campionato cadetto e si sceglie un tecnico che non ha mai vinto nulla e non ha mai dato prova di personalità sportiva.
SI chiama un preparatore da sempre in primo piano per i suoi metodi fallimentari e si aprono le porte della società ad organizzazioni ed uomini in passato implicati in prima persona nel calcio-truffa.
Risultato: si perdono partite assurde, si viene surclassati da squadrette di paesini e quindi si arriva al fondo classifica. Dopo tre mesi  la nostra “risorsa” dichiara di aver sbagliato guida tecnica e chiama un allenatore preparato, un sergente di ferro, certo ancora di dover ammazzare il campionato! Il buon sergente trova una situazione disastrosa: pessima condizione atletica (come l’anno prima), alto numero di ammonizioni, ma soprattutto si ritrova a lavorare in solitudine senza l’appoggio incondizionato della società, in balia dei risultati e della insubordinazione dei propri uomini. Così non va da nessuna parte! Ed infatti dopo appena tre mesi viene esonerato e viene richiamato l’allenatore precedente, tacciato pubblicamente di non essere all’altezza del compito!!
Naturalmente si perdono partite su partite e si arriva ultimi prima della pausa.
In questo frangente la società chiude i ponti con tutti, in puro stile nordcoreano e si trincera dentro il bunker TDG, una volta centro sportivo d’avanguardia. Il tifo organizzato decide di disertare lo stadio in segno di protesta e di fatto si crea una frattura insanabile tra Calcio Catania ed ambiente tutto.
Si riparte come prima…si cambia tutta la squadra, si chiama un tecnico con poca esperienza alle spalle e per nulla vincente e si riconferma l’obiettivo promozione.
 Il risultato è che dopo appena quattro partite, la musica rimane la stessa ed il calciatore più rappresentativo di questa squadra, dichiara pubblicamente e mestamente che non ha più senso parlare di promozione, ma di concentrarsi per evitare la retrocessione, di fatto l’ennesimo fallimento sportivo.
Morale, da quando la “risorsa” è in società il Catania ha perso un numero di partite superiore a quelle perse nei sette anni precedenti; ha cambiato un numero impressionante di giocatori; ha cambiato 5 tecnici (ed ancora non è finita..); ha sempre occupato il fondo classifica del campionato disputato!
Bene, Pulvirenti continua con imbarazzante ostinazione a dare fiducia alla “risorsa” e questo a mio avviso risulta essere  l’aspetto più preoccupante….  :-( :-(


Offline vasco

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #1 il: 25 Febbraio 2015, 03:01:38 pm »
Un commento tra nostalgia, rimpianto ed un pizzico di rassegnazione.
Solo su quest'ultimo aspetto non mi trovo daccordo, perché per me la "teoria" delle 5 componenti è valida sia nel bene che nel male e da tifoso non voglio considerare il destino come "inevitabile" visto che esso è frutto di scelte ben precise. Per ora la prioritá è la salvezza dopo sará il ripristino di una dimensione di "provinciale" illuminata, o se volete gestita bene e con competenza da persone capaci, fuori dai riflettori e dalle lampade abbronzanti, dove si ri-costruisce tutto passo passo secondo una programmazione che non si può fare senza continue verifiche, senza aspettare la fine dei campionati, quando è troppo tardi per correggere gli errori commessi (del tutto naturali nello sport e nella vita).

Offline THOR

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #2 il: 25 Febbraio 2015, 08:48:07 pm »
E’ vero,  basta davvero poco per distruggere ciò che diligentemente si è costruito con minuzia e sacrifici. Quel “poco” non è un errore, oppure una dimenticanza, ma la mancanza totale di umiltà, la riluttanza nel cercare un confronto costruttivo con chi ha come priorità la passione e l’affetto, con chi magari ci rimette di tasca e si rode il fegato ad ogni sconfitta.
Eravamo un modello per tutti! E tutti c’invidiavano il modo come riuscivamo a stare nel calcio con budget irrisori rispetto alla media: i nostri fuoriclasse si chiamavano Mascara, Spinesi, Martinez, Gomez, Maxi  Lopez nulla che vedere con gente come Eto, Ibrahimović, Pastore, Cavani, Lavezzi… Eppure eravamo lì, ce la giocavamo e ci toglievamo grosse soddisfazioni. Ricordo ancora l’Inter di Mourinho in ginocchio al Massimino, umiliata dal cucchiaio di Mascara ed irrisa dalla Malaka di Martinez, Inter che quell’anno vinse tutto ciò che c’era da vincere, come rimane indelebile nella memoria lo 0-4 contro il Palermo più forte di sempre.
Gli errori non mancavano e neanche i momenti di tensione, ma alla fine la competenza emergeva come sempre e ci riportava in carreggiata, riaccendendo gli entusiasmi e confermando la regola che dove c’è serietà ed attitudini ci saranno sempre risultati!
E così, anno dopo anno, questa Società si è andata affermando nel massimo campionato e nel territorio, ritagliandosi uno spazio proprio e distinguendosi dalle altre per il modo di amministrarsi, di gestire gli uomini, di fare mercato. Nasce il centro sportivo di TDG, unico al centro sud e tra i primi in Europa come impianti, attrezzature, design.  Si scala la classifica, fino ad arrivare al miglior piazzamento di sempre, ottavo posto. 
Eravamo tutti orgogliosi del nostro Presidente, convinti di essere proiettati in un’altra dimensione,…un’isola felice.
Fin quando accade l’impoderabile, un fatto strano ed  insolito per quello che era stata fino a quel momento la logica societaria: il Presidente smembra un’organizzazione perfetta e vincente per affidare le redini del suo gioiello ad un procuratore che detiene le procure della maggior parte dei calciatori in organico.
Subito molti storcano il naso di fronte a questa palese anomalia, molti si chiedono increduli come faccia un dirigente in pieno conflitto d’interesse a poter operare liberamente e portare risultati, ma il Presidente, colui che ci ha creati dal nulla, ci assicurava che si trattava dell’uomo giusto al momento giusto, di una vera e propria “risorsa” necessaria se si voleva raggiungere l’obiettivo Europa.
Ed invece subito emerge una gestione disastrosa: mercato sbagliato; giocatori che a campionato in corso minacciano di andar via in caso di mancato accordo sul rinnovo; condizione fisica pessima; nervosismo a fior di pelle; tecnici che vanno e vengono..
Si sprofonda in classifica e si retrocede in un campionato dove la quota salvezza è di 35 punti! Dramma…!!
A questo punto il Presidente invece di mettere alla porta la “risorsa”, lo promuove, trasformandolo da uomo mercato in A.D. e dandogli di fatto le redini della Società.
Si riparte dalla serie cadetta con l’obiettivo di ammazzare il campionato e per questo si riconfermano per tre quarti gli stessi uomini che ci avevano fatto retrocedere, gente senza interesse e senza voglia di riscattarsi. Si rimpingua l’organico con giocatori privi dell’esperienza necessaria  per vincere il campionato cadetto e si sceglie un tecnico che non ha mai vinto nulla e non ha mai dato prova di personalità sportiva.
SI chiama un preparatore da sempre in primo piano per i suoi metodi fallimentari e si aprono le porte della società ad organizzazioni ed uomini in passato implicati in prima persona nel calcio-truffa.
Risultato: si perdono partite assurde, si viene surclassati da squadrette di paesini e quindi si arriva al fondo classifica. Dopo tre mesi  la nostra “risorsa” dichiara di aver sbagliato guida tecnica e chiama un allenatore preparato, un sergente di ferro, certo ancora di dover ammazzare il campionato! Il buon sergente trova una situazione disastrosa: pessima condizione atletica (come l’anno prima), alto numero di ammonizioni, ma soprattutto si ritrova a lavorare in solitudine senza l’appoggio incondizionato della società, in balia dei risultati e della insubordinazione dei propri uomini. Così non va da nessuna parte! Ed infatti dopo appena tre mesi viene esonerato e viene richiamato l’allenatore precedente, tacciato pubblicamente di non essere all’altezza del compito!!
Naturalmente si perdono partite su partite e si arriva ultimi prima della pausa.
In questo frangente la società chiude i ponti con tutti, in puro stile nordcoreano e si trincera dentro il bunker TDG, una volta centro sportivo d’avanguardia. Il tifo organizzato decide di disertare lo stadio in segno di protesta e di fatto si crea una frattura insanabile tra Calcio Catania ed ambiente tutto.
Si riparte come prima…si cambia tutta la squadra, si chiama un tecnico con poca esperienza alle spalle e per nulla vincente e si riconferma l’obiettivo promozione.
 Il risultato è che dopo appena quattro partite, la musica rimane la stessa ed il calciatore più rappresentativo di questa squadra, dichiara pubblicamente e mestamente che non ha più senso parlare di promozione, ma di concentrarsi per evitare la retrocessione, di fatto l’ennesimo fallimento sportivo.
Morale, da quando la “risorsa” è in società il Catania ha perso un numero di partite superiore a quelle perse nei sette anni precedenti; ha cambiato un numero impressionante di giocatori; ha cambiato 5 tecnici (ed ancora non è finita..); ha sempre occupato il fondo classifica del campionato disputato!
Bene, Pulvirenti continua con imbarazzante ostinazione a dare fiducia alla “risorsa” e questo a mio avviso risulta essere  l’aspetto più preoccupante….  :-( :-(
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Offline GPalermo1954

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CATANIA USQUE AD FINEM

Offline santopesaro

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #4 il: 25 Febbraio 2015, 10:12:14 pm »
Bah....Pulvirenti aveva detto ad inizio anno che tutti erano in discussione.Se si sarebbe fallito il campionato anche Cosentino avrebbe pagato.

Mi sembra inutile disquisire su qualcosa di ovvio.

Ed a fine anno vediamo se Pulvirenti mantiene la parola.

Offline LUIS

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #5 il: 25 Febbraio 2015, 10:21:06 pm »
Tutto quello che era stato costruito in poco più di otto anni è stato distrutto in pochi mesi.

A farlo di proposito penso che nessuno di noi nel forum ci sarebbe riuscito, neanche

santopesaro, almeno penso.... :-)) :-)) :-))

Offline Davide da Miami

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #6 il: 25 Febbraio 2015, 11:13:30 pm »
http://m.sport.livesicilia.it/2015/02/25/catania-cosentino-addio-pulvirenti_549030/

Se è vera, questa è una gran bella notizia, quella che tutti noi tifosi rossazzurri aspettiamo ormai da tempo.
E se questa notizia è vera, spero proprio che l'allontanamento del Corona argentino e di tutto il suo entourage avvenga già a stagione in corso, anzi quanto prima possibile.
Chissà se allontanato anche Ventone, la squadra nelle mani di Petralia, o di un altro preparatore atletico, non torni a correre come a inizio gennaio.

Offline U mastru

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #7 il: 25 Febbraio 2015, 11:23:26 pm »
http://m.sport.livesicilia.it/2015/02/25/catania-cosentino-addio-pulvirenti_549030/

Se è vera, questa è una gran bella notizia, quella che tutti noi tifosi rossazzurri aspettiamo ormai da tempo.
E se questa notizia è vera, spero proprio che l'allontanamento del Corona argentino e di tutto il suo entourage avvenga già a stagione in corso, anzi quanto prima possibile.
Chissà se allontanato anche Ventone, la squadra nelle mani di Petralia, o di un altro preparatore atletico, non torni a correre come a inizio gennaio.
Te lo scordi, ormai la forma fisica è compromessa, si possono solo limitare i danni.
"U mastru"

Offline Davide da Miami

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #8 il: 25 Febbraio 2015, 11:39:29 pm »
http://m.sport.livesicilia.it/2015/02/25/catania-cosentino-addio-pulvirenti_549030/

Se è vera, questa è una gran bella notizia, quella che tutti noi tifosi rossazzurri aspettiamo ormai da tempo.
E se questa notizia è vera, spero proprio che l'allontanamento del Corona argentino e di tutto il suo entourage avvenga già a stagione in corso, anzi quanto prima possibile.
Chissà se allontanato anche Ventone, la squadra nelle mani di Petralia, o di un altro preparatore atletico, non torni a correre come a inizio gennaio.
Te lo scordi, ormai la forma fisica è compromessa, si possono solo limitare i danni.
"U mastru"

Non è detto UMastru, l'anno scorso dopo il licenziamento di De Bellis, Petralia riuscì a dare una qualche parvenza di buona forma fisica ai giocatori del Catania.
Chissà se il buon Giovanni non sarebbe in grado di rifare lo stesso prestigio anche quest'anno.

Offline vasco

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #9 il: 26 Febbraio 2015, 10:08:45 am »
Articolo poco credibile, visto che si magnifica il ruolo di Delli Carri nel mercato di gennaio, quando invece lo stesso Cosentino in conferenza stampa ha ribadito categoricamente di  essere l'unico artefice del mercato. E poi la contrapposizione  mi sembra forzata, visto che fanno parte della stessa "famiglia".

Se Pulvirenti la vorra fare, la rivoluzione dovrá essere totale e riportare il Catania a ciò che, dal punto di vista organizzativo, era 2 anni fa (competenza, esperienza, professionalitá, progettualitá). Si dovrà ripartire praticamente da zero, ma in una situazione diversa e certamente migliore di quando divenne proprietario del Catania.

Offline vasco

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #10 il: 26 Febbraio 2015, 11:15:02 am »

Offline LUIS

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #11 il: 01 Marzo 2015, 09:42:09 pm »
Esonerato Ventrone, al suo posto Neri, con petralia in casa, mah................

Cosentino invece è ancora li, rimasto a dare il colpo di grazia al catania

Il palmares di Cosentino da quando è arrivato a catania:

15 vittorie, 15 pareggi, 35 sconfitte, 73 gol fatti, 109 gol subiti

una retrocessione in serie b

6 allenatori cambiati, 2 preparatori atletici,

un ultimo posto in serie B

PULVIRENTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII



Offline Aldo

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #12 il: 01 Marzo 2015, 10:03:27 pm »
LUIS, per essere precisi, ad oggi, sono 8 i cambi di allenatore, che hanno coinvolto 6 professionisti, e non è detto che sia finita qui.  ;-)
Melior de cinere surgo! ❤️💙❤️💙

Offline Marco Tullio

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #13 il: 01 Marzo 2015, 10:21:06 pm »
Casorezzo, (MI), 1 Marzo 2015,
Carissimi,
 ma non era un insulto all'intelligenza indicare in ventrone la causa dei mali del Catania? Evidentemente a capo della società vi sono persone non particolarmente intelligenti, visto che il summenzionato è stato rimosso. Che figure pietose! Cordialmente,
Marco Tullio
Nuovo Catania, nuovo nome

Offline FUODDI pu Paliermu

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Re:La "risorsa". Storia di un fallimento annunciato.
« Risposta #14 il: 04 Marzo 2015, 03:49:51 pm »
E’ vero,  basta davvero poco per distruggere ciò che diligentemente si è costruito con minuzia e sacrifici. Quel “poco” non è un errore, oppure una dimenticanza, ma la mancanza totale di umiltà, la riluttanza nel cercare un confronto costruttivo con chi ha come priorità la passione e l’affetto, con chi magari ci rimette di tasca e si rode il fegato ad ogni sconfitta.
Eravamo un modello per tutti! E tutti c’invidiavano il modo come riuscivamo a stare nel calcio con budget irrisori rispetto alla media: i nostri fuoriclasse si chiamavano Mascara, Spinesi, Martinez, Gomez, Maxi  Lopez nulla che vedere con gente come Eto, Ibrahimović, Pastore, Cavani, Lavezzi… Eppure eravamo lì, ce la giocavamo e ci toglievamo grosse soddisfazioni. Ricordo ancora l’Inter di Mourinho in ginocchio al Massimino, umiliata dal cucchiaio di Mascara ed irrisa dalla Malaka di Martinez, Inter che quell’anno vinse tutto ciò che c’era da vincere, come rimane indelebile nella memoria lo 0-4 contro il Palermo più forte di sempre.
Gli errori non mancavano e neanche i momenti di tensione, ma alla fine la competenza emergeva come sempre e ci riportava in carreggiata, riaccendendo gli entusiasmi e confermando la regola che dove c’è serietà ed attitudini ci saranno sempre risultati!
E così, anno dopo anno, questa Società si è andata affermando nel massimo campionato e nel territorio, ritagliandosi uno spazio proprio e distinguendosi dalle altre per il modo di amministrarsi, di gestire gli uomini, di fare mercato. Nasce il centro sportivo di TDG, unico al centro sud e tra i primi in Europa come impianti, attrezzature, design.  Si scala la classifica, fino ad arrivare al miglior piazzamento di sempre, ottavo posto. 
Eravamo tutti orgogliosi del nostro Presidente, convinti di essere proiettati in un’altra dimensione,…un’isola felice.
Fin quando accade l’impoderabile, un fatto strano ed  insolito per quello che era stata fino a quel momento la logica societaria: il Presidente smembra un’organizzazione perfetta e vincente per affidare le redini del suo gioiello ad un procuratore che detiene le procure della maggior parte dei calciatori in organico.
Subito molti storcano il naso di fronte a questa palese anomalia, molti si chiedono increduli come faccia un dirigente in pieno conflitto d’interesse a poter operare liberamente e portare risultati, ma il Presidente, colui che ci ha creati dal nulla, ci assicurava che si trattava dell’uomo giusto al momento giusto, di una vera e propria “risorsa” necessaria se si voleva raggiungere l’obiettivo Europa.
Ed invece subito emerge una gestione disastrosa: mercato sbagliato; giocatori che a campionato in corso minacciano di andar via in caso di mancato accordo sul rinnovo; condizione fisica pessima; nervosismo a fior di pelle; tecnici che vanno e vengono..
Si sprofonda in classifica e si retrocede in un campionato dove la quota salvezza è di 35 punti! Dramma…!!
A questo punto il Presidente invece di mettere alla porta la “risorsa”, lo promuove, trasformandolo da uomo mercato in A.D. e dandogli di fatto le redini della Società.
Si riparte dalla serie cadetta con l’obiettivo di ammazzare il campionato e per questo si riconfermano per tre quarti gli stessi uomini che ci avevano fatto retrocedere, gente senza interesse e senza voglia di riscattarsi. Si rimpingua l’organico con giocatori privi dell’esperienza necessaria  per vincere il campionato cadetto e si sceglie un tecnico che non ha mai vinto nulla e non ha mai dato prova di personalità sportiva.
SI chiama un preparatore da sempre in primo piano per i suoi metodi fallimentari e si aprono le porte della società ad organizzazioni ed uomini in passato implicati in prima persona nel calcio-truffa.
Risultato: si perdono partite assurde, si viene surclassati da squadrette di paesini e quindi si arriva al fondo classifica. Dopo tre mesi  la nostra “risorsa” dichiara di aver sbagliato guida tecnica e chiama un allenatore preparato, un sergente di ferro, certo ancora di dover ammazzare il campionato! Il buon sergente trova una situazione disastrosa: pessima condizione atletica (come l’anno prima), alto numero di ammonizioni, ma soprattutto si ritrova a lavorare in solitudine senza l’appoggio incondizionato della società, in balia dei risultati e della insubordinazione dei propri uomini. Così non va da nessuna parte! Ed infatti dopo appena tre mesi viene esonerato e viene richiamato l’allenatore precedente, tacciato pubblicamente di non essere all’altezza del compito!!
Naturalmente si perdono partite su partite e si arriva ultimi prima della pausa.
In questo frangente la società chiude i ponti con tutti, in puro stile nordcoreano e si trincera dentro il bunker TDG, una volta centro sportivo d’avanguardia. Il tifo organizzato decide di disertare lo stadio in segno di protesta e di fatto si crea una frattura insanabile tra Calcio Catania ed ambiente tutto.
Si riparte come prima…si cambia tutta la squadra, si chiama un tecnico con poca esperienza alle spalle e per nulla vincente e si riconferma l’obiettivo promozione.
 Il risultato è che dopo appena quattro partite, la musica rimane la stessa ed il calciatore più rappresentativo di questa squadra, dichiara pubblicamente e mestamente che non ha più senso parlare di promozione, ma di concentrarsi per evitare la retrocessione, di fatto l’ennesimo fallimento sportivo.
Morale, da quando la “risorsa” è in società il Catania ha perso un numero di partite superiore a quelle perse nei sette anni precedenti; ha cambiato un numero impressionante di giocatori; ha cambiato 5 tecnici (ed ancora non è finita..); ha sempre occupato il fondo classifica del campionato disputato!
Bene, Pulvirenti continua con imbarazzante ostinazione a dare fiducia alla “risorsa” e questo a mio avviso risulta essere  l’aspetto più preoccupante….  :-( :-(

MEGLIO 10, 100, 1000 ZAMPA CHE UN AUTOCTONO DA STRAPAZZO  ::) ::) ::)