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La squadra che non c'era adesso c'è.

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vasco:
Il nuovo corso del Catania, una volta chiusa la vicenda del Catania 1946, va accettato in toto. Anche in quelle novità che sembrano scollate dalla nostra tradizione. Certamente una prospettiva di "internazionalizzazione" del marchio è strettamente dipendente dai risultati sportivi e quindi dal "progetto" che la proprietà ha in testa.
Direi, a prima vista, che il cambio di denominazione è un buon segno, indice di una visione di futuro. Naturalmente tutto dovrà fare i conti con il campo di gioco e con la forma sferica del pallone.

vasco:
Teoricamente oggi è l’ultimo giorno della stagione 2022-23. Una stagione che ha visto la rinascita del Catania e l’inizio del nuovo corso sportivo.

Da domani inizia la nuova stagione 23-24: si potrà definire la composizione delle squadre col deposito dei contratti dei nuovi giocatori, in attesa che si avviino i ritiri per preparare il prossimo campionato.

Sono molto curioso di capire se il Catania ha tratto vantaggio dalla vittoria anticipata del campionato di serie D. Dopo aver scelto il nuovo allenatore Tabbiani - che non conosco se non per aver letto ciò che si trova in rete su di lui - la dirigenza dovrà dimostrare la sua capacità di programmazione e la sua sapienza tecnica, acquistando fin da subito giocatori idonei al tipo di gioco preferito dal nuovo mister.

Spero che l’incontro di questi giorni fra la dirigenza e Tabbiani non sia stato effettivamente il primo in cui hanno parlato di questioni tecniche, di giocatori, di impostazione del lavoro preparatorio per la prossima stagione sportiva.

Infatti, se è vero quello che si legge in giro circa le squadre messe in campo dal nuovo allenatore, occorrerà prima di tutto un’ottima preparazione atletica, per evitare di ritrovarsi senza condizione dopo gennaio, nel momento decisivo della stagione. E ovviamente anche i giocatori che comporranno la rosa della squadra dovranno essere idonei a tradurre in campo le indicazioni dell’allenatore.

In questi giorni ci siamo arrovellati per capire cosa volesse dire “sostenibilità”. A pensarci bene però il calcio è fatto sempre di elementi semplici ed essenziali, che però vanno curati con grande rigore e serietà. Solo così arrivano i risultati; e solo dopo si possono sviluppare tutte le teorie e le discussioni.

Giovanni (Roma):
Squadra in ritiro precampionato con 17 unità (più ragazzini vari). Sono convinto che questi siano ragazzi che possono dire la loro nel prossimo campionato di serie C... ma ammetto che mi sarei aspettato un organico più completo.
Non capisco se questa è considerata l'ossatura della squadra titolare oppure se la società ritiene che siano necessari inserimenti di alto livello... insomma dei titolari!
Aspettiamo... Fozza Catania

bua:
Anche io sono fiducioso ma non si può non sottolineare alcuni errori.
La scelta del ritiro low-cost a Zafferana, a costante contatto con i tifosi e con temperature a tratti altissime.
Intendiamnoci, è chiaro che non significa che non ci sia budget, ma solo che si è scelto di risparmiare lì piuttosto che altrove, tuttavia io avrei fatto un ritiro lontano in altura, anche per poter fare qualche amichevole di livello, ma pare che questa abitudine si sia persa già da diversi anni e non ne capisco il motivo. Poi ci sarebbe stato tempo di entrare in contatto con la tifoseria al rientro in sede.
L'organico inoltre è considerevolemnte incompleto perché sicuramente mancano portiere e attaccante titolare, ma anche almeno due difensori.
Sono comunque certo che faremo un campionato di vertice, ma mi aspetto un ritardo di preparazione e di aoorbimento dei meccanismi di gioco, uno svantaggio che non mi sarei permesso.

bua:
Devo dire che dopo la presentazione di Lodi le perplessità sull'operato della società continuano a crescere, sia sul piano tecnico che, soprattutto, su quello strategico.
A parte che in tre quarti d'ora di conferenza stampa non si è capito il ruolo che ricoprirà Lodi, cioè come figurerà nell'organigramma (forse stagista di Orazio Russo?), ma questa è la cosa meno importante.

La cosa importante sono le contraddizioni che emergono sempre più chiaramente.
Sono ancora fiducioso sul fatto che faremo un campionato di vertice, ma se a un mese dall'inizio del campionato ci sono ancora 6-7 slot della lista di tesserati da riempire, si è lavorato per quasi una settimana a temperature torride per risparmiare sulle spese di ritiro e non si è ancora scesi in campo per un amichevole nemmeno contro i camerieri dell'albergo, forse unico caso fra i professionisti, è logico aspettarsi una partenza ad handicap che, se ci dovesse essere un altro Catanzaro (o un altro Crotone) potrebbe compromettere prima del tempo l'ambizione al primo posto.
Considerato che non ci sono precedenti di doppio salto dalla D alla B nel nostro girone, che mi risulti, non mi scandalizzo se si sta pensando di costruire una squadra da B in due anni, ma andrebbe detto chiaro e tondo, o almeno non andrebbe detto che un eventuale secondo posto sarebbe un fallimento.
Va benissimo aspettare il cadavere della Reggina o di chi  per lei per non pagare inutilmente un cartellino e non farsi prendere per il collo perché si sa che c'è una certa disponibilità economica, ma tutto ciò va conciliato con le esigenze tecniche di una squadra professionistica.

Sul piano strategico vedo invece contraddizioni più gravi.
Mi parli di stadio nuovo (anche se è lapalissiano che non è affatto un progetto a breve termine) e di valorizzazione del "Massimino" e del quartiere che lo ospita e poi mi vieni a dire che non sai se sei in grado di gestire un impianto del genere e devi riflettere se prenderti o meno quest'onere.

Mi parli di centro sportivo a undici campi e poi mi vieni a dire che la prima squadra si allenerà fra stadio e Cibalino (che non è regolamentare).
Improvvisamente scopri che allenarti sul campo dove giochi è un valore aggiunto, peccato che già oltre trent'anni fa si è abbandonata questa strada per non martoriare il manto erboso.
Poi, capisco che non sia semplice individuare una location adatta per il centro sportivo, ma il territorio quello è, nulla si crea e nulla si distrugge, quindi in un anno dovresti avere le idee chiare, perché basta Google Maps per vedere dove c'è spazio e dove no.
Che sia un investimento oneroso è evidente ma il businness plan lo hai fatto tu.

Se Grella non riesce a stare dietro a tutto è bene che valuti di rimpinguare la compagine societaria con gente esperta e capace di aiutarlo.
Già dice che non dorme la notte per il Catania citando, spero inconsapevolmente, Lo Monaco, non vorrei che finisse per riproporre un modello di gestione  anacronistico che non può più funzionare.

Ripeto, sono contraddizioni evidenti, non voglio sentirmi dire che sono una cucca o che rischiamo di farli scappare perché se vogliono fare investimenti per decine di milioni non se ne vanno certo perché io o un giornalista chiede lumi su dichiarazioni non coerenti fra loro e contraddette dai fatti.

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