Autore Topic: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo  (Letto 1426 volte)

Offline Sergio

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Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« il: 29 Agosto 2007, 05:48:53 pm »
Ci son dei momenti in cui, leggendo cose che mi calano di traverso, vengo preso da un irrefrenabile impulso di scrivere immediatamente quello che penso (il caso Pessotto docet)

Domenica Marisa Grasso, la vedova di Filippo Raciti sarà presente allo stadio Massimino. (…) non ha mai varcato i cancelli dell'impianto, (…) "I miei figli non verranno, è un luogo traumatico, un luogo di morte. Sono cosciente che anche per me quel giorno sarà pesante. So già che mi tremeranno le gambe". (e statti a casa!)
"Voglio vedere come risponderà la tifoseria (ma chi t’interessa???). Dicono di non essere stati loro ad uccidere mio marito. Bene, voglio che allora dimostrino civiltà. Per i tifosi la riapertura del Massimino è qualcosa di gioioso; per me rappresenta sette lunghi mesi dolorosi.  8| 8| 8-) 8-)


A parte che la magistratura non si è ancora definitivamente pronunciata sul chi e sul come è morto suo marito, da quest’articolo si evince che la vedova Raciti si appresta a passare in giudizio un intero stadio, un intera tifoseria, compresi i tantissimi che le hanno dimostrato sconfinata solidarietà per quanto accadutole ed assieme a lei hanno pianto per quei tragici eventi. Mi auguro che tutto fili per il verso giusto e che la tifoseria superi anche quest’esame (come se già non ce n’erano abbastanza e tutti gratuiti) perché se per caso i soliti 100 si lasciassero prendere la mano in condotte scorrette, in 20 mila finiranno per essere classificati per incivili.
Le ignobile gesta di quei 500 sconsiderati del 2/2 scorso hanno leso gli interessi di una società di calcio e la passione di tantissimi tifosi, privati del loro piacere domenicale, che mai si sognerebbero di inscenare disordini con le forze dell’ordine, né con i tifosi avversari. Ma lei verrà allo stadio a cercare di capire chissà che cosa (o magari a provocare??). E poiché è già stato testato che a pagghia vicino al fuoco s’adduma, questa donna è una cancrena. I morti si piangono al cimitero, non dentro gli stadi. Si faccia dare dalla questura i nominativi di tutti gli arrestati di quella sera e li vada a trovare a casa per vedere se si sono civilizzati. Ma allo stadio si va solo per vedere la due squadre che giocano, non per constatare i progressi dei disadattati, anzi di disadattati ben celati tra un infinità di persone per bene e corrette che sono lì per pura passione genuina verso lo sport e che corrono il rischio di esser accomunati ai soggetti che lei cerca. Signoira Raciti: siamo rimasti e lo siamo tuttora tutti affranti per accorsoLe quella tragica notte ma non dia adito anche a chi come me non vive la quotidiana realtà catanese di pensare che lei vada in cerca di vendette personali sulla tifoseria rossazzurra perché sembra proprio che lei volesse trovare in nuovi provvedimenti disciplinari verso la tifoseria rossazzurra, un briciolo di conforto e di soddisfazione per il suo dolore.


8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline santopesaro

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #1 il: 29 Agosto 2007, 08:05:48 pm »
Sergio,hai trovato le parole che io non avevo "trovato"

Esattamente quello che penso.Non aggiungo una virgola in piuy' se non  questo"alla Signora Raciti che vuole una dimostrazione di pentimento....mi deve spoegare di cosa devo pentirmi io"

Una volta tanto dovrebbero spiegare che le parole le devono pesare tutti...compresi anche quelli che hanno subito una gravissima perdita.Non significa che gli viene permesso tutto

Offline GASPARE

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #2 il: 29 Agosto 2007, 09:15:46 pm »
Lo ribadisco: spero che domenica tutti noi tifosi accoglieremo con serietà il minuto di silenzio, magari con un applauso e un coro "Filippo Filippo", non per dimostrare alcunchè, ma darle una sonora lezione!

Ma stiamo scherzando!?...Io mi devo sentir dire parole come: "...Voglio vedere come risponderà la tifoseria. Dicono di non essere stati loro ad uccidere mio marito. Bene, voglio che allora dimostrino civiltà..."

Ma come si permette!?..Come!?...Dopo sette mesi di mer.da a palate gettate sulla mia città e su noi tifosi indistintamente, io non devo dimostrare nulla a nessuno e soprattutto non ho nulla da farmi perdonare!!

Io quella sera finita la partita me ne sono andato a casa e non ho capito manco quello che stava succedendo...e con me ALTRE 10 MILA E PASSA PERSONE!!

Cosa le dovrei dimostrare?...Di cosa mi dovrei fare perdonare!?...Di essere stato ai funerali in piazza Duomo!?...Di averle dato solidarietà!?...di aver partecipato alla prima colletta!?

Di cosa signora Grasso...di cosa!?...Per favore va!! >:(
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline Testa Dura

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #3 il: 31 Agosto 2007, 11:36:19 am »
Dopo quello che è successo le parole di Gaspare mostrano uno squallore totale. Non cambierete mai, come disse Templare. Vergogna.

Offline MALATO PO CATANIA

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #4 il: 31 Agosto 2007, 01:08:30 pm »
La vedova Raciti, colpita in prima persone insieme alla sua famiglia, non deve pensare che la morte di suo marito sia "solo" frutto di una follia collettiva di un gruppo di sfaccendati in preda a chissà quale delirio, ma di una esagerazione oltremisura che ha stravolto già da tempo il mondo del calcio.
Andare allo stadio per accettarsi se tutti siano diventati buoni e bravi è pura follia ed una pericolosa provocazione!
Il 2/2 ha lasciato un segno nelle coscienze di molti e proprio da questi che siamo la maggior parte deve iniziare un processo di educazione e cambiamento, indispensabile per la crescita dell'ambiente!
I segnali ci sono e forti, e questo penso sia sufficiente a tutti compreso la vedova!
Se la signora ha desiderio di venire allo stadio, venga per godersi lo spettacolo e per null'altro!
Abbiamo bisogno di recuperare alcune cognizioni già da troppo tempo smarrite: una di queste è quella che vede
 lo stadio come un luogo dove divertirsi e far divertire con civiltà ed educazione e non un posto dove sfogare le proprie frustrazioni!


Signora Raciti, la maturità che vuol vedere lei parte proprio da questo: dare un giusto valore alle cose!
Il suo impegno è lodevole, la sua tenacia è eroica, ma non dimentichi che Catania sta ancora pagando e che in tutti casi l'esempio più grande che lei possa dare è un sentimento nobile e non sicuramente di condanna.

Benvenuta fra noi!


NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA
MALATO PO CATANIA


PS.
Cambiare significa trasformarsi, essere diversi, mutare la propria personalità e non è detto che si cambi in meglio, anche quando si è sicuri di questo. Noi preferiamo crescere e maturare e gli errori commessi ci serviranno ed in tutti casi siamo consapevoli dei nostri errori!
Altrove invece si crede d'essere diversi, civili, educati......,ma in realtà puzzano di sudiciume più d'ogni altro!
La violenza è un male comune e non circoscritto!
Tra il 2/2 , le urinte della Favorita , la strenna natalizia a Foschi e l'incedio al Tupparello la differenza è minima è sta solo nella forma d'esternazione!
Giudicare in casa d'altri purtroppo è uno dei segnali che indica quanto ancora bisogna crescere per diventare civilmente accettabili!




Offline Testa Dura

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #5 il: 31 Agosto 2007, 04:34:58 pm »
Rileggo meglio il topic e trovo un po' di dispiacere nel vedere che Sergio - una delle migliori presenze del forum - si sia schierato a fianco dei peggiori ultrà catanesi e contro la vedova Raciti.
Forse da Palermo non ti sono chiare alcune cose. La signora Raciti ha mostrato sin dai primi giorni del terribile episodio perplessità per almeno tre cose: 1) che si fosse presto evaporato il clima di autocritica dei primi giorni; 2) che, come se nulla non fosse accaduto, la gente era tornata ad appassionarsi per le sorti di una squadra e di una società macchiate di sangue; 3) che a ct fossero clamorosamente fallite le marce a ricordo di Filippo Raciti, con significativa differenza rispetto all'enorme afflusso registrato ad Acireale.
Ha tratto l'impressione - assolutamente vera - che Catania volesse dimenticare la tragedia e ha cercato, del tutto legittimamente, che tutto cadesse nel dimenticatoio. Naturalmente il caso di uno spareggio che tanto ricordava la lotta tra il bene e il male (Chievo vs Catania) e le successive gesta della tifoseria e della dirigenza rossazzurra (Chatillon, Mobbing, Baldini, ecc.) hanno fatto sì che nel resto d'Italia il caso Raciti non sia stato dimenticato. Ora la signora Grasso (vedova Raciti), nonostante la forte antipatia di cui è stata circondata (cui non è estraneo il fatto che lei sia di Acireale) sta dando ai tifosi catanesi, come in occasione del funerale, svoltosi a Catania piuttosto che ad Acireale, una possibilità di redenzione. Sapranno sfuttarla, ponendosi al fianco della signora e delle forze dell'ordine? Per una volta non mi pronuncio, ma osservo che il lucido e onesto Bua teme che il minuto di silenzio prima di Catania - Genoa possa tramutarsi in un boomerang per il Catania.
Ciao, e auguri per il Palermo.   

Offline Sergio

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Re: Sulla Signora Raciti, questo penso e questo scrivo
« Risposta #6 il: 31 Agosto 2007, 05:22:29 pm »
Rileggo meglio il topic e trovo un po' di dispiacere nel vedere che Sergio - una delle migliori presenze del forum - si sia schierato a fianco dei peggiori ultrà catanesi e contro la vedova Raciti.
Forse da Palermo non ti sono chiare alcune cose. La signora Raciti ha mostrato sin dai primi giorni del terribile episodio perplessità per almeno tre cose: 1) che si fosse presto evaporato il clima di autocritica dei primi giorni; 2) che, come se nulla non fosse accaduto, la gente era tornata ad appassionarsi per le sorti di una squadra e di una società macchiate di sangue; 3) che a ct fossero clamorosamente fallite le marce a ricordo di Filippo Raciti, con significativa differenza rispetto all'enorme afflusso registrato ad Acireale.
Ha tratto l'impressione - assolutamente vera - che Catania volesse dimenticare la tragedia e ha cercato, del tutto legittimamente, che tutto cadesse nel dimenticatoio. Naturalmente il caso di uno spareggio che tanto ricordava la lotta tra il bene e il male (Chievo vs Catania) e le successive gesta della tifoseria e della dirigenza rossazzurra (Chatillon, Mobbing, Baldini, ecc.) hanno fatto sì che nel resto d'Italia il caso Raciti non sia stato dimenticato. Ora la signora Grasso (vedova Raciti), nonostante la forte antipatia di cui è stata circondata (cui non è estraneo il fatto che lei sia di Acireale) sta dando ai tifosi catanesi, come in occasione del funerale, svoltosi a Catania piuttosto che ad Acireale, una possibilità di redenzione. Sapranno sfuttarla, ponendosi al fianco della signora e delle forze dell'ordine? Per una volta non mi pronuncio, ma osservo che il lucido e onesto Bua teme che il minuto di silenzio prima di Catania - Genoa possa tramutarsi in un boomerang per il Catania.
Ciao, e auguri per il Palermo.   

Caro Testa Dura tu sai che io ti rispetto ma su questo post non riesco a seguirti
Ogni tifoseria insieme ad una moltitudine di persone per bene, porta in seno alcuni soggetti che definirli canaglie è per lo meno riduttivo. Queste canaglie, stanne più che certo, non si redimeranno mai, nemmeno a tenerli in galera. Figuriamoci se una squalifica più o meno lunga di campo possa influire positivamente su i loro. Tanti di loro, sicuramente, saranno di nuovo allo stadio domenica prossima ed avranno buone intenzioni solo se a loro nessuno pesterà i piedi e niente gli darà adito a mettere in moto la parte più bestiale che c’è in loro.
Se la Signora Raciti ha tanto a cuore i malintenzionati ed i delinquenti, per vedere i loro progressi sulla rettitudine e sul ripristino del senso civico, si faccia dare i nominativi e li vada a trovare a casa. Ma credere (o ritenere) di passare a giudizio un intera folla di 20 mila persone è solo una boutade. Io conosco di persona alcuni tifosi rossazzurri, cito Gaspare e Mazzaglia che scrivono qui sul forum ma potrei citarne tanti altri, che con i fatti del 2/2 non solo non hanno nulla di che spartire con quella tragica sera ma so per certo che hanno vissuto con profonda disperazione ed immenso sconforto quanto stesse accadendo alla loro città ed alla loro squadra. E l’idea che il giudizio sul loro esser tifosi possa dipendere dalla condotta di un manipolo di deficienti che magari si trovano a parecchi metri di distanza da loro, la trovo né più né meno che una cretinata colossale.
Sulle cose serie, non si può generalizzare.

"che, come se nulla non fosse accaduto, la gente era tornata ad appassionarsi per le sorti di una squadra e di una società macchiate di sangue;"

Tu dici che la squadra si è macchiata di sangue? La società si è macchiata di sangue??
Cosa dirti ancora? Se coi tuoi post continui su questa riga, altri focolai tipo 2/2 (che, non dimentichiamolo, hanno avuto origine su odi e rancori spontanei che covavano tra persone di diverse fazioni) sono ravvisabili nell’espressione delle tue idee. Anche Catania e Acireale sono rivali e le rispettive tifoserie si guardano in cagnesco. Ma tu non fai assolutamente nulla per invertirne la tendenza. Anzi, ti adoperi perché il solco diventi incolmabile ancor di più.
Spero di leggerti sempre, ma con post più sereni, senza queste continue aggressioni verbali verso i tuoi vicini.
Ed in bocca al lupo anche al tuo Acireale che ritorni in serie D al più presto.
Ciao!
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO