Arrivo al Tardini intorno alle 16,45, posteggio l’auto poco distante e mi avvio verso il settore ospiti. Qualche gruppetto di tifosi del Catania chiede informazioni alla Polizia e s’avvia all’ingresso della Tribuna centrale. Io proseguo per raggiungere la mia meta. Per strada poca gente va nella mia direzione e nessuno sembra dei nostri, nessun poliziotto in vista, una strana calma: “Vuoi vedere che il settore è chiuso?”, mi sono detto. Svolto nella stradina dove è situato l’ingresso degli ospiti vedo un cellulare della Polizia, mi tranquillizzo: è aperto. Guardando più attentamente vedo anche due blindati, troppi per una partita del genere. Fuori, nel marciapiede opposto all’ingresso due/tre dei nostri. Il botteghino volante dove l’anno scorso sono stati fatti i biglietti di straforo per accedere al settore ospiti è chiuso. Dopo il varco vedo un gruppetto di persone, sono tifosi nostri, ultras presumo per l’assenza di vessilli, guardati a vista da un discreto numero di poliziotti. Mi avvicino al varco e prima che riesca a mettere mano al portafoglio per estrarre biglietto, tessera del tifoso e documento, un signore, sicuramente un funzionario della Digos, si avvicina alle mie spalle e mi chiede: “Lei come si chiama?” Stupito per la richiesta dico il mio cognome e lui dà uno sguardo al telefonino e rivolto agli steward dice il signore è in regola fatelo entrare
. Resto di stucco!! In tanti anni di settore ospite non mi era mai capitato. Mi riprendo dallo shock e sorridendo chiedo al funzionario “Adesso questa me la spiega” e lui, sorridendo sornionamente, “E’ da tanti anni che facciamo questo mestiere e sappiamo chi può entrare e chi no.” Indicando i nostri tifosi bloccati oltre il varco chiedo se abbiano biglietti di altri settori dello stadio, lui mi risponde di no, hanno i biglietti del settore ospiti, ma sono sprovvisti di tessera del tifoso. Esibisco il biglietto ed il documento d’identità agli steward del varco e quindi il funzionario mi saluta, augurandomi buona partita, e mi affida ad uno dei suoi, cui ordina di accompagnarmi ai tornelli superando lo sbarramento di poliziotti, raccomandandogli di non fermarsi e di non rivolgere parola agli altri tifosi. Arrivo così ai tornelli ed entro regolarmente, senza che nessuno mi abbia perquisito. Dentro il settore un tifoso mi dice che quelli fuori sono tifosi della nord, uno steward mi conferma che sono muniti di biglietti del settore, ma che non avevano titolo per averlo essendo diffidati, per cui li stanno identificando uno ad uno e paventa sanzioni per chi gli ha stampato i biglietti. Mi aspetto che prima dell’inizio della partita o poco dopo li facciano entrare, come è sempre avvenuto, per evitare problemi, ma non sarà così, dopo una mezzoretta arriva uno steward che annunzia che li hanno messi su un autobus e li stanno rispedendo a casa. Non era mai successo. L’ultima nota di questa trasferta particolare, alla fine usciamo subito e fuori non c’è nemmeno l’ombra di un poliziotto.
Credo che di questa storia ne sentiremo parlare ancora.