Premettendo che si tifa per il Catania e non per l'allenatore, per i dirigenti o per il presidente, l'augurio di buon lavoro da fare a Rolando Maran è l'augurio che il Catania, sotto la sua guida viva bei momenti e ci faccia divertire.
Detto questo, permettetemi quella piccola, effimera, bella sensazione che il tifoso prova nel commentare gli accadimenti che riguardano la propria squadra.
Nei precedenti post auspicavo che il nuovo allenatore fosse Pasquale Marino. E ciò sulla scorta di una mia personale analisi: sulla panchina del Catania gestione Pulvirenti hanno fatto bene, fino ad ora, alcuni grandi ex giocatori, persone che hanno vissuto esperienze sportivo di altissimo livello, allenati da grandi maestri del calcio, e Pasquale Marino. Per lo stesso motivo l'anno scorso non ero pessimista sulle possibilità del pivellino Montella di fare bene.
Ma questo non è certo un teorema con cui prevedere il futuro. Se, infatti Rolando Maran non rientra nel cliché di cui sopra, ciò non vuol dire che non abbia dei punti importanti a suo favore, che fanno pensare ad una buona scelta.
Innanzitutto la gavetta. Maran è un quarantanovenne che ha fatto tanti anni l'allenatore (e questo lo distingue nettamente dal caso Atzori). E' un allenatore "in ascesa". In tanti anni di gavetta avrà potuto imparare dai suoi errori (e l'errore, per le persone intelligenti è il migliore maestro che possa esistere), e adesso sta mettendo nel suo mestiere tutta l'arte imparata in tanti anni. A questo si aggiunge l'entusiasmo e la voglia di far bene, vero vantaggio competitivo in una lotta che per l'anno prossimo si prevede oltremodo dura (basti pensare alle pancie piene dei tanti campioni di cui era infarcito il Cesena quest'anno): per lottare e vincere servirà gente (giocatori, allenatore, preparatori) non motivata, di più.
Ricordo il caso illustre di un allenatore arrivato in serie A "tardi" (a 46 anni), dopo tanti anni di gavetta in serie B, ma che poi ha fatto grandi cose da essere considerato un maestro di calcio: Osvaldo Bagnoli.
Per questi motivi guardo con fiducia alla scelta della Società (diversa dalla mia preferita), scelta che avrà alla base anche motivazioni che al tifoso non è dato sapere (avranno certamente raccolto informazioni di altro tipo su Maran prima di sceglierlo). Adesso però si apre l'altro grande capitolo, quello dell'allestimento della squadra e della fondamentale struttura tecnica (preparatore atletico ecc.). Perchè Rolando Maran da solo non potrà certamente fare miracoli. E neanche farà sfraceli con una buona squadra e una Società ben organizzata.