Autore Topic: Clamorose occasioni gettate al vento.Per non dimenticare,per non sbagliare più..  (Letto 1326 volte)

Offline cantarutti72

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6 maggio 2006 - XXXIX Giornata Serie B

Modena - Catania

Epilogo di una meravigliosa ed inarrestabile cavalcata trionfale iniziata dopo la debacle di Mantova. Un’intera città, un intero popolo rossazzurro attende trepidante di esplodere di gioia dopo 22 anni di sofferenze e delusioni.
Una vittoria a Modena significherebbe mantenere un vantaggio di 5 punti sulla minaccia chiamata Torino, che per le ultime 3 giornate si potrebbe gestire tranquillamente contro un Pescara già in vacanza ed un Catanzaro già in serie C1, per staccare poi il volo diretto per la serie A con una o forse due giornate di anticipo.
La partita in casa dei canarini sembra incanalarsi verso la giusta direzione. Una netta superiorità rossazzurra si concretizza nel gol di Spinesi alla fine del primo tempo e nelle crescenti difficoltà degli avversari, costretti a perdere un uomo per somma di ammonizioni. Mancano venti minuti, recupero incluso. Un finale di match da poter amministrare nelle condizioni più ideali. E’ fatta, siamo un piede e mezzo in serie A, pensavamo tutti, occhi ed orecchie incollate alla Tv sintonizzata sulla telecronaca di Angelo Patanè. Ma ecco che avviene l’imponderabile. Forse un rilassamento generale, forse l’eccessiva sicurezza, giocano un pesantissimo scherzo agli undici etnei che negli ultimi dieci minuti si fanno agguantare e poi superare da una doppietta di un semi-sconosciuto dell’universo calcistico: Tamburini.
Indescrivibile rabbia e delusione di tutti, nessuno escluso, suggellata dal pugno di Baiocco nel muro degli spogliatoi modenesi che gli costò una frattura alla mano.
Il Torino nel frattempo vince la terza delle sue sei vittorie consecutive, facendoci restare col cuore in gola sino all’ultima indimenticabile giornata contro l’Albinoleffe.


2 maggio 2007

Catania -Ascoli (neutro di Verona), recupero XXXIII giornata serie A

Sulle ali dell’entusiasmo della promozione assistiamo ad un Catania che alla fine del girone d’andata siede nell’olimpo del calcio nazionale in piena zona Champions, approfittando delle penalizzazioni di alcune squadre. Gioco, reti, spettacolo, vittorie a ripetizione: roba da far stropicciare gli occhi. E’ un sogno ahimè destinato a durare poco più di un mese per un amaro e tragico scherzo nel destino che ci riporta a soffrire esilio, gogna mediatica e disfatte sportive per quasi tutto il girone di ritorno. Sino a quel 29 aprile dove in casa dell’Udinese il Catania, secondo molti, si apprestava a prendere un altro poker di reti come già avvenuto contro la Reggina e Livorno.
Un torpore, un calvario che sembrava senza soluzione di continuità ma che improvvisamente si interrompe donandoci una vittoria inaspettata contro i bianconeri di Iaquinta e Di Natale.
Il Catania ritrova una vittoria dopo cento giorni di drammatico digiuno. Tre punti di platino che la portano a quota 36 con quattro lunghezze in più della terzultima Chievo. Con una partita da recuperare, quella con l’Ascoli di Nedo Sonetti, a quota 20, ormai quasi matematicamente retrocesso. L’ottimismo ritorna in casa Catania, l’occasione è ghiottissima. Battere l’Ascoli significherebbe portarsi a quota 39 ipotecando una quasi sicura salvezza.  Compito agevole, si pensa in tanti. E così sembra, visto che Mascara sigla di testa il vantaggio alla metà del primo tempo. Ma poi, in quel pomeriggio di mercoledì 2 maggio il fantasma dell’imponderabile prende il sopravvento trasformando una quasi scontata vittoria in un incubo. Con la complicità di un Pantanelli ormai brutta copia del felino del girone d’andata i marchigiani ci rifilano tre reti nel giro di un quarto d’ora a cavallo dei due tempi di gara. Dramma sportivo, parzialmente mitigato da un pareggio a quindici dal termine che risulterà nell’economia della tormentata stagione rossazzurra foriero di sofferenze sino agli ultimi minuti del campionato nello spareggio contro il Chievo sul neutro di Bologna.

11 maggio 2008

XXXVII Giornata Serie A - Juventus - Catania

I tragici fatti del 2 febbraio avevano proprio sfasciato tante cose nel mondo rossazzurro, compreso quel triunvirato tecnico-societario tra Pulvirenti – LoMonaco – Marino.  Che aggiunto alle sirene provenienti da Udine avevano incrinato i rapporti tra questi due ultimi. Si cambia allenatore in questo storico secondo anno consecutivo di A, portando un Baldini che riesce a mettere in cascina 22 punti nel girone di andata per poi non riuscire più a gestire un gruppo che perdeva giorno per giorno la propria genuina identità sbarazzina e impavida che la caratterizzava con Pasquale Marino. Un Catania timoroso e privo di idee finisce per sprofondare al terzultimo posto in quel nero pomeriggio casalingo contro il Torino. Beccato dal pubblico (incluso il DS) Baldini lascia la panchina rossazzurra nella quale approda un Walter Zenga immensamente voglioso di emergere come tecnico vincente nel campionato italiano. Entusiasmo, coscienza dei propri mezzi, autostima, questa la ricetta vincente che produce due preziose vittorie casalinghe consecutive contro Napoli e Lazio che riportano a galla il Catania. Lo scontro diretto contro la Reggina finisce tristemente con una sconfitta che riporta la squadra al terzultimo posto, un punto dietro l’Empoli.
Si va in casa della Juve, alla penultima giornata, con la consapevolezza di una salvezza ormai appesa ad un filo. Dove avviene il contrario di quanto si possa pronosticare, ma questa volta è ovviamente in favore nostro. Quel gol di natica di Martinez in una incredibile mischia sulla linea della porta juventina spalanca un inaspettato treno diretto per la salvezza rossazzurra. Il Parma perde ed è momentaneamente due punti sotto il Catania. Ma a pochi secondi dallo scadere, a pochi secondi da una quasi certa salvezza, un guizzo di del Piero ci riporta nello sconforto totale, facendoci ripiombare a pari punti col Parma terzultimo. Ancora una volta una clamorosa chance di salvezza bruciata. Una permanenza in serie A da sudare sino all’ultimo respiro.


2008-2009

Nessun rilievo in una stagione vissuta nel mare della tranquillità, come non avveniva in serie A da 44 anni.


25 aprile 2010

XXXV Giornata

Livorno - Catania

Il Catania perde nuovamente un tecnico a cui deve momenti di felicità e soddisfazione, per ingaggiare un giovane di belle speranze, ma tanto inesperiente e privo di curriculum di rilievo da giocatore e da allenatore che la squadra ne risente sin dalla prima giornata sprofondando alla quindicesima di andata nelle tenebre dell’ultimo posto in classifica. Si corre ai ripari, scegliendo prima un allenatore di grande carisma, poi un attaccante che farà sognare a suon di gol un’intera città divenendo protagonista di un’incredibile rimonta in uno strepitoso girone di ritorno culminato nell’apoteosi casalinga contro l’Inter prossima campione d’Europa.
Siamo alla 35a giornata. La squadra è ormai divenuta un fantastico rullo compressore, in grado di dare lezioni di calcio persino in casa del Milan. L’incubo retrocessione è ormai un ricordo lontano. Col pareggio casalingo contro la “bestia nera” Siena (che non battiamo dal 1936!!!) siamo ormai a quota 40, sei punti in più della terzultima Atalanta. Si va in casa del Livorno, per riscattare l’amara sconfitta interna dell’andata (debutto in panchina di Mihajlovic) e, soprattutto, per chiudere anzitempo il discorso salvezza. Vittoria a portata di mano, contro una squadra ormai abbandonata dai tifosi, in rotta con il presidente Spinelli. Da un Catania che vola così ci aspettiamo tutti una sonante vittoria…ma i giocatori appaiono eccessivamente rilassati e dopo un discreto inizio di gara si smarriscono totalmente concedendo metri ed occasioni di fila ai labronici che ci castigano in casa loro per l’ennesima volta spedendo la palla in fondo al sacco per tre volte.
Ennesima occasione per un tranquillo approdo in paradiso gettata al vento.
La fortuna volle poi che alla terzultima contro la Juve al Massimino le inseguitrici pareggiassero o perdessero tutte per ritrovarci matematicamente salvi al fischio finale.


10 aprile 2011

Le ghiotte premesse si ripetono.
Siamo cinque punti sopra la terzultima Cesena che andrà al Barbera ad affrontare un Palermo col sangue negli occhi, di nuovo guidato dall’ottimo Delio Rossi da cui ci si aspetta un netto successo contro i romagnoli.
Confidando nella “serietà” del Cagliari, il Brescia si presume non vada oltre un pari in terra sarda.
Noi affrontiamo un Bari che si trova nella stessa situazione dell’Ascoli 2006-2007 o del Livorno 2009-2010, con la chance non solo di vincere, ma di portarci a ben otto lunghezze dalla terzultima, risultato, neanche a dirlo, di immenso valore per l’immediato nostro futuro.
Fratelli rossazzurri, credo fermamente che non sia scritto da alcuna parte che il popolo etneo debba soffrire ancora una volta sino alla fine. Personalmente non so se riuscirò a tollerare nuovamente una beffa, un’ennesima chance liberatoria gettata alle ortiche.
Non so come, ma dobbiamo fare di tutto questa domenica affinché non si materializzi ancora una volta lo spreco di una favorevolissima occasione !!!!.

Per amore, solo per amore del Catania.
Un abbraccio a tutti.
« Ultima modifica: 08 Aprile 2011, 01:35:48 am da cantarutti72 »
"più tifi strisciato, più sei un siciliano rinnegato !! fuckinmiju "

Offline garreccio

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Quoto pure le virgole  =D> =D>

Domenica a Bari con gli occhi iniettati di sangue!!!!

Offline GPalermo1954

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Un bel documento dei disastri del passato!Manca forse....il terremoto di S.Lucia ;-) :-D
A parte gli scherzi,fai bene a ricordare che il piu' delle volte le difficolta' maggiori si nascondono quando non si da una corretta valutazione agli avvenimenti.
Allora, io proporrei, appunto per non correre il rischio di deresponsabilizzare i calciatori,di far fare loro un percorso psichico- emozionale,proprio per farli entrare responsabilmente negli avvenimenti:attraverso la memoria storica delle esperienze fatte
arrivare alla coscienza storica.Attraverso la conoscenza dei fatti sviluppare percio' la capacita' di individuare le difficolta' e le strategie per superarle e affinare quindi la consapevolezza delle proprie capacita'.
Sarebbe un ottimo esercizio per potenziare le capacita' caratteriali sin qui poco esercitate dalla truppa rossazzurra.
 
« Ultima modifica: 08 Aprile 2011, 12:35:21 pm da GPalermo1954 »
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Giovanni (Roma)

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Un Grazie a Cantarutti per il lavoro svolto riassumendo e facendoci rivivere momenti di grande palpitazione.
Vorrei che prima di andare in campo domenica a Bari i nostri ragazzi potessero leggere le tue righe e magari rivedere degli spezzoni di quelle partite in modo da comprendere il nostro vissuto.

Fozza Catania

Offline marco-69

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Cantarutti, documento e rievocazione perfette.

Speriamo che ci sia maggiore attenzione.
E consapevolezza.

Offline cantarutti72

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Un Grazie a Cantarutti per il lavoro svolto riassumendo e facendoci rivivere momenti di grande palpitazione.
Vorrei che prima di andare in campo domenica a Bari i nostri ragazzi potessero leggere le tue righe e magari rivedere degli spezzoni di quelle partite in modo da comprendere il nostro vissuto.

Fozza Catania

Lo spero tanto, visto che,  come tutti i ragazzi, potrebbero tra stasera e domattina navigare sul web con i loro telefonini per vedere i commenti pre-partita nei vari siti dell'universo rossazzurro.
Solo che la lingua più diffusa tra i giocatori non è mica questa...sto cercando di ovviare...chiedo scusa per qualche possibile errore di traduzione ;-)
Abbracci
« Ultima modifica: 09 Aprile 2011, 11:14:42 pm da cantarutti72 »
"più tifi strisciato, più sei un siciliano rinnegato !! fuckinmiju "

Offline pippom

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Lo puoi scrivere anche in aramaico antico. Sempre rinunciatari sono.
Primo match point sprecato, con il Lecce che vince a Genova e l'incredibile pareggio del Cesena.
Comunque un punto meglio che niente.
Saluti
Pippo

Offline GPalermo1954

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Lo puoi scrivere anche in aramaico antico. Sempre rinunciatari sono.
Primo match point sprecato, con il Lecce che vince a Genova e l'incredibile pareggio del Cesena.
Comunque un punto meglio che niente.
Saluti
Pippo

Mio nonno,che a saggezza non era secondo....a Mubarak,soleva chiamarli ligna ri prainu...
CATANIA USQUE AD FINEM