Autore Topic: E' un fatto italiano?  (Letto 5340 volte)

Offline Templare

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E' un fatto italiano?
« il: 29 Agosto 2008, 02:27:16 am »
Doverosa premessa.

Il Palermo in queste ore ci sta mettendo del suo nel fare passare l'immagine di una società in preda alla confusione. La gestione dell'affaire De Melo mi sembra indicativa, con un giocatore per cui si sono fatte le battaglie con il Parma per tesserarlo, spendendo qualche milione malgrado fosse a scadenza di contratto, salvo poi rispedirlo al mittente senza nemmeno farlo esordire in campionato.

Potrei aggiungere le solite e ormai perniciose discrepanze fra rosa allestita e tecnico scelto per guidarla, con in più la novita assoluta per quest'anno dell'avere in rosa i due giocatori di maggior talento che possono giocare insieme solo sacrificando a turno le proprie caratteristiche a seconda del modulo adottato. Mi riferisco chiaramente a Liverani, perfetto per il 4-3-3 e Miccoli, che si sposa invece a pennello per il 4-2-3-1 notoriamente più caro a Colantuono.

Esaurita la premessa veniamo al titolo del topic. In questi anni mi é capitato di seguire le discussioni su forum e muri di altre tifoserie, in particolare quelle che rappresentano il virtuale capoluogo della Sicilia Est e la gigliata capitale di Toscana. Va da se che sul pubblico palermitano so praticamente tutto, frequentandolo ed essendone parte io stesso da più di venticinque anni.

Svariando da Est a Ovest, da Sud a Nord, noto tratti comuni, in particolare una tendenza all'autoesaltazione quando le cose vanno appena benino, cui può seguire un'immediata svolta di 180 gradi, verso la depressione, lo sfottò crudele, l'insulto più becero, quando le cose tendono appena appena al male.

In questi giorni post-sconfitta col Ravenna ho avuto modo di leggere forum, muri e blog in cui il rosanero é, almeno formalmente, il punto di riferimento. Ho letto e sto leggendo le cose più incredibili, le accuse più infamanti nei confronti di Zamparini, novello Ferrara (Giovanni, non Giuliano), reo nell'ordine di: 1) fottersi i soldi delle plusvalenze di mercato, 2) prenderci per il c u l o da anni, 3) fare il bello e il cattivo tempo con i soldi dei palermitani, 4) non capire niente di calcio, 5) fare finta di trattare campioni e non portarli mai a Palermo.

Fanno da corollario a queste affermazioni le seguenti funeste previsioni: 1) siamo da retrocessione certa, 2) se va bene ci salviamo all'ultimo, 3) l'unico obiettivo é fare 41 punti.

E' questo poi il momento in cui ciascuno pensa di togliersi il sassolino nei confronti di chi, nel grigiore generale, detesta di più. Detto già di Zamparini ecco nell'ordine: 1) Colantuono, chiamato tignusazzu, lazialotto, "a gamba", incompetente, psudoallenatore, rovina del Palermo; 2) Sabatini, che Foschi ne valeva cento, sa solo fumare, si passa il tempo dal tabacchino invece di comprare giocatori, in due mesi ha solo saputo svendere Caserta; 3) i giocatori, Liverani fa ridere e Corini a 52 anni ne vale dieci, Amelia é scarso e raccomandato da Lippi e Fontana nemmeno lo vede, Carrozzieri vale quanto il mestiere celato (mica tanto poi) nel suo nome, Bovo ha giocato sei partite in tre anni, Raggi non vale sei milioni era meglio Zaccardo, Nocerino faceva tribuna alla Juventus (32 presenze lo scorso anno, per la precisione).

Le conclusioni cui siamo arrivati oggi sono per lo più: 1) il Palermo a me quest'anno non mi vede, 2) domani porto l'abbonamento in viale del Fante e lo spardo davanti a Sagramola, 3) mi vendo l'abbonamento.

Non parliamo poi su cosa sta succedendo stasera dopo la notizia (e che notizia, ma c'era qualcuno che ci credesse veramente?) per cui Suazo non viene a Palermo e va al Benfica. Apriti cielo!

Allora, la domanda che mi pongo, dandomi già da solo la risposta, é: siamo davvero un popolo calcisticamente (e fussi sulu calcisticamente) così frustrato, incompetente, volubile, irriconoscente? Basta essere arrivati undicesimi in serie A lo scorso anno per dimenticare tutto quello che ha fatto questa società negli ultimi sei? Abbiamo fatto tre anni di seguito di coppa Uefa, quando nei trent'anni precedenti militare in serie B era la massima aspirazione che potevamo avere e sembra che la maggior parte dei palermitani lo abbia già rimosso. Abbiamo avuto quattro campioni del mondo, Barzagli, Barone, Grosso e Zaccardo, abbiamo visto a Palermo giocatori del calibro di Toni, Amauri, Grosso, Corini, Zauli, quest'anno abbiamo Amelia e Liverani. Tutto passato in terzo piano, nel dimenticatoio.

Zamparini non é perfetto, probabilmente non é nemmeno il miglior presidente di calcio possibile, ma da quando é a Palermo io non ho più il panico di vedere sparire a luglio il nome della mia squadra dai campionati di calcio, come é già successo nell'estate del 1986. Tutto il resto per me, giocatori, serie di appartenenza, successi, viene in secondo piano, così come non mi interessa se Zamparini compra giocatori a 2, 5 o 10 milioni di euro per valorizzarli e poi rivenderli il doppio, mantenendo la società in perenne attivo. A me basta questa tranquillità, tutto il resto é grasso che cola e non é che nella vita di tutti i giorni sia propriamente un mediocre, uno che si accontenta del minimo indispensabile. Tutt'altro, solo che nel calcio non ho occhi e cervello annebbiati da anni di vittorie altrui, dove per altrui intendo Milan, Juventus ed Inter, per cui non pretendo, ma so accontentarmi e godermi i bei momenti.

Succede a Palermo, ma anche a Firenze, Catania, a Milano, dove la gente lo scorso anno insultava il presidente che ha vinto di più e ha portato il Milan ad essere la squadra più titolata nel mondo. C'é da piangere. Mi chiedo se questa indecenza accada anche nel resto del mondo, se in Germania o in Inghilterra la gente dopo la prima partita ufficiale persa malamente riversi tanto veleno non risparmiando niente della propria squadra del "cuore" o se sia un fatto tipicamente italiano.

Scusate la lunghezza, ma mi schifiavu. Definitivamente.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline ENZO

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #1 il: 29 Agosto 2008, 10:13:27 am »
Caro Templare, a me sta venendo il dubbio (quasi certezza) che alcuni "tifosi" sono tali solo per "PAPPARIARISI" buoni solo a farsi grandi per dire che bel PALERMO che abbiamo, e quando si perde subito pronti a criticare tutto e tutti (col senno del poi).

La verità è che si può criticare solo "PENSANDO" di dire io avrei fatto così oppure "pomì" (sempre col senno del poi).

Sai come mi sento io quando perde il PALERMO????

Spengo il televisore, non vedo più highlits e interviste, non mi interessa niente di tutto lo sport e rovino la fine della domenica alla mia famiglia perchè non mi và di fare niente.

Ciò nonostante tutto, non mi sembra l'ora che viene la prossima partita per poter esultare ad un eventuale vittoria.

Come ho detto in un altro post, il pubblico di PALERMO-Ravenna ha parecchie colpe sull'andamento di questi giorni, e do colpa alla società solo per questa risposta che sta dando, quando doveva chiaramente dire che questa squadra non è nata per vincere subito, ma che si doveva soffrire un pochino per mettere le basi per qualcosa di più concreto in avanti.

Cosa succederà adesso????
Domani i giocatori che andranno in campo risentiranno questa situazione????

Caro Templare, la partita di domani, per me, è come una finale di coppa, perchè di questo andazzo se dovesse scaturirne fuori una sconfitta ho dei brutti presentimenti!!!!!!!!

Spero tantissimo di sbagliare!!!!!

FORZA PALERMO SEMPRE, COMUNQUE, OVUNQUE ..........  "UBER ALLES"   :-P :-P :-P

Saluti
Enzo
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Offline Templare

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #2 il: 29 Agosto 2008, 10:38:00 am »
Come ho detto in un altro post, il pubblico di PALERMO-Ravenna ha parecchie colpe sull'andamento di questi giorni, e do colpa alla società solo per questa risposta che sta dando, quando doveva chiaramente dire che questa squadra non è nata per vincere subito, ma che si doveva soffrire un pochino per mettere le basi per qualcosa di più concreto in avanti.

Sottoscrivo. E aggiungo rispetto all'altro topic, che in quella famosa ipotetica conferenza stampa di martedì Zamparini dovrebbe fare per primo mea culpa per ogni volta in cui si sbilancia sul valore della squadra e sui possibili obiettivi, prima ancora che si sia disputato il primo allenamento stagionale.

Ancora non ha capito come é fatta Palermo, Zamparini... Forse qualcuno dovrebbe spiegargli gli insulti e le infamità che si prese quel signore cui é oggi intitolato lo stadio e che tutti hanno santificato dopo la sua scomparsa.

Rassegniamoci: siamo un popolo abituato a fare proprie le vittorie altrui e a goderne, disprezzando quello che abbiamo in casa nostra. Vale da nord a sud Italia. Con tendenza all'incremento del fenomeno malgrado che ci si sposta più verso il meridione...
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #3 il: 29 Agosto 2008, 02:22:49 pm »
Tifosi e pubblico! Io farei sempre una distinzione tra i due vocaboli visto che entrambi fanno riferimento ad una massa eterogenea di persone di cui però soltanto la prima manifesta una certa uniformità di pensiero, di critica e di giudizio. L'altra massa, il pubblico, è assolutamente imprevedibile e indecifrabile nell'esprimere il suo umore.
IMHO
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Templare

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #4 il: 29 Agosto 2008, 02:46:52 pm »
Tifosi e pubblico! Io farei sempre una distinzione tra i due vocaboli visto che entrambi fanno riferimento ad una massa eterogenea di persone di cui però soltanto la prima manifesta una certa uniformità di pensiero, di critica e di giudizio. L'altra massa, il pubblico, è assolutamente imprevedibile e indecifrabile nell'esprimere il suo umore.
IMHO

E' quello che ho sempre fatto. Se noti i miei messaggi quando parlo ad esempio di 20000 abbonati lo faccio usando il termine di spettatori. Tifosi del Palermo a Palermo cinnè picca. Pacienza. Avutri abbili stannu u stadiu...
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline GASPARE

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #5 il: 29 Agosto 2008, 04:26:38 pm »
Templare  =D> ...lo sai...inutile ripeterti che su questo la pensiamo uguale!

Ma sai cosa ti risponde...questa pletora di dotti, medici e sapienti...quando alle loro lastime gli spiattelli in faccia i fatti conditi da cifre e circostanze!?
Che sei un "filosocietario" (quando si mantengono educati!)...o un "lecchino"...."Lo Monaco ti paga per scrivere queste cose!" (quannu su vastasi, ossia nella gran parte delle volte!)...non so se è capitato pure a te?

Come ho già scritto su Diario Rossazzurro...c'è gente a Catania che chiama obiettività il proprio complesso d'inferiorità...per cui ci si salva e si fa una semifinale di coppa Italia solo per la carità altrui, mentre se si perde e si rischia di retrocedere è perchè è la prova provata che noi siamo sempre i più scarsi di tutti... 8-)

E hanno il diritto di gettare fango perchè pagano l'abbonamento più caro d'Italia...perchè non si può sopportare una rosa imbottita di "scommesse" sudamericane e nostrane. Si pretendono i "nomi" comprati coi "milioni"...perchè solo cosi una società di calcio è credibile. Raggiungere l'obiettivo stagionale no. Non importa. Un dettaglio insignificante per questi scienziati. Non ha importanza che Livorno e Parma siano retrocesse con i "nomi" comprati coi "milioni"...che l'Empoli abbia fetuto con i prestiti juventini (un'altra frustrazione catanese: "perchè noi Izco e Biagianti...e loro Giovinco e Marchisio!!??")...importa solamente avere i "nomi" comprati coi "milioni", perchè se ti chiami Antenucci, Plasmati e perfino Paolucci è un azzardo...ma se ti chiami Simone "Bidone" Inzaghi o Corradi è una sicurezza...perchè vuoi mettere il fascino di fetere tutto l'anno come le sopracitate retrocesse o il Torino di Recoba coi "nomi" comprati coi "milioni" in rosa?   

Poi ti raccontano che sono anni e anni che seguono il Catania (chi 20, chi 40, chi 100, chi 200, chi ha fatto tombola!!)...hanno fatto le peggiori trasferte...hanno dato il cu.lo per questa Maglia e arrivi tu con le tue chiacchiere!?"...
Allora provi gentilmente a chiedere a questi "tifosi veri" se nella loro lunga militanza in rossazzurra gli risulti o no che l'ultima volta che siamo stati più di un anno consecutivo in A si giocava ancora col pallone di pezza nelle risaie....e quando è stata l'ultima volta che hanno visto una semifinale di Coppa Italia?

Ti rispondono che chi ragiona come me non ha dignità, non ha ambizioni, si accontenta di salvezze stentate...e allora per come te lo dicono, per come raccontano la storia del Calcio Catania, inizi a convincerti che loro hanno ragione e che le stagioni con gli Attaguile, i Proto...e perfino quelle gloriose, ma avarissime di soddisfazioni, del Cav. Massimino, a girovagare nell'anonimato calcistico, fino all'onta dell'Eccellenza e del CND...quelle coi Malafronte, Piperissa, Ferrier e compagnia di fuoriclasse del genere...siano esistite solo nella mia mente. In realtà in quei 30 (gli anni che seguo il Catania) siamo stati una realtà che ha contato molto in serie A...e forse pure in Europa...ma io non l'ho mai voluto vedere, perchè ho avuto (e ancora ho) il "prosciutto sugli occhi"    8-)

Templare...permettimi solo di dissentire che il disfattismo è generalizzato in tutta la penisola...ci sono realtà del centro nord che hanno messo la loro cultura del fare pure nel calcio...e invece di lamentarsi e stare a magnificare l'erba del vicino, programmano e costruiscono realtà solide che fanno spola da anni tra A e B....e poi sti scienziati ti chiedono come facciano piazze piccole come un solo quartiere di Catania o Palermo a stare da lustri e lustri nel calcio che conta... 8-)


Vado a farmi un panino.... 8D


Ciao


Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline ENZO

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #6 il: 29 Agosto 2008, 04:39:11 pm »
Tifosi e pubblico! Io farei sempre una distinzione tra i due vocaboli visto che entrambi fanno riferimento ad una massa eterogenea di persone di cui però soltanto la prima manifesta una certa uniformità di pensiero, di critica e di giudizio. L'altra massa, il pubblico, è assolutamente imprevedibile e indecifrabile nell'esprimere il suo umore.
IMHO

E' quello che ho sempre fatto. Se noti i miei messaggi quando parlo ad esempio di 20000 abbonati lo faccio usando il termine di spettatori. Tifosi del Palermo a Palermo cinnè picca. Pacienza. Avutri abbili stannu u stadiu...

Io li ho sempre "virgolettati"   8D

Saluti
Enzo
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Offline Templare

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #7 il: 29 Agosto 2008, 04:56:54 pm »
Lo so Gaspare, su questi argomenti possiamo passare per fratelli gemelli...

Ma vedi, io da sei anni a questa parte ho rivisto pure alcuni giudizi su Zamparini, per amore della verità non posso nascondere come certi suoi atteggiamenti siano controproducenti per la sua stessa creatura, il suo vizio di fare fuori l'allenatore alla prima partita andata storta lo trovo intollerabile, il dire all'interno della stessa intervista tutto e il contrario di tutto idem.

Non voglio quindi vedere solo il rosa, penso di riuscire a rimarcare anche il nero delle cose, ma proprio non riesco a sopportare un pubblico che pretende la luna quando la luna non c'é, soltanto perchè cresciuta a pane e Juventus. La verità é questa, accomunerà più il Sud Italia che il ricco e, sportivamente, più acculturato Nord, ma la gente va dove si vince ed il Palermo, per molti, é soltanto un'amante, il tentativo per distogliersi un attimo dal primo amore, salvo poi ritornare subito a casa quando le cose iniziano a girare male, riempiendo l'amante di insulti. Ecco, il Palermo é il parafulmini alle frustazioni del palermitano medio. Fatti salvi poche migliaia di tifosi veri, monogami e fedeli cui mi pregio di appartenere.

Ciao!


p.s. Filosocietario a Palermo non si usa, però me ne hanno dette di peggiori...
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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #8 il: 29 Agosto 2008, 05:04:10 pm »
Aggiungo la novità dell'ultim'ora: l'inno rosanero rimandato ad ottobre. Bene, si sprecano i commenti sulla società: da poco seria a male organizzata, passando per corrotta e incompetente.

Se qualcuno ha le budella stagghiate a sufficienza si faccia un giro sulle news di Mediagol da ieri ad oggi ed ascolti alcuni degli inni presentati. Immagino l'imbarazzo del Maestro Veronesi nel sentire cose che nella migliore delle ipotesi hanno con un inno  da stadio la stessa attinenza che ha un pinguino con le piramidi di Giza. Non scegliere e rinviare ad ottobre, riaprendo i termini del concorso e dando agli autori la possibilità di rielaborare ed affinare i propri brani, é stata probabilmente l'unica mossa plausibile ed anche la più elegante. Però la colpa é del Palermo.

Dopo Palermo-Ravenna é possibile tutto, anche che la crisi in Ossezia del Sud dipenda da quella sconfitta. Ma per cortesia!
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Offline bua

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #9 il: 29 Agosto 2008, 10:17:09 pm »
Ciao,
per rispondere alla domanda che da il titolo al topic bisognerebbe andare un po' in giro per l'Europa e vedere che aria tira nelle cittadine britanniche che hanno squadre a metà classifica in Premier!

Nel nostro caso penso che il problema sia sintetizzabile in due punti:

1) Scarsissima memoria storica: il nostro palmares parla di 12 campionati di A e 33 di B, poi molta serie C, che non è arrivata solo per le macchinazioni del palazzo, ma anche perché in molti frangenti, ce lo siamo meritati.
2) Scarsa consapevolezza della nostra dimensione: vista la qualità dei servizi al cittadino che offre Catania, con conseguente scarsa qualità della vità, per non parlare di problemi ancora più seri, ci sarebbe solo da stupirsi e compiacersi per il fatto che la squadradi calcio sia gestita in modo ababstanza professionale e sia un'azienda che funziona, cosa rara da queste parti.


Viiviamo un presente calcisticamente eccezionale, speriamo che diventi la regola, ma non dimentichiamoci che i fallimenti societari, raggiunti o sfiorati, non sono preistoria, ma risalgono all'altro ieri e che un attivo di bilancio di 10 mln di euro non garantisce nulla. La società non sarà perfetta, ma sta crescendo bene, lo dicono i fatti.
ciao!

Offline Templare

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #10 il: 29 Agosto 2008, 11:57:11 pm »
Ciao,
per rispondere alla domanda che da il titolo al topic bisognerebbe andare un po' in giro per l'Europa e vedere che aria tira nelle cittadine britanniche che hanno squadre a metà classifica in Premier!

Ricordo la retrocessione del Leeds qualche anno fa, con l'intero stadio che cantava e piangeva nell'ultima partita di campionato. Credo ci sia un'altra cultura, sicuramente meno isteria gratuita. Forse Diegos potrà darci notizie più attendibili.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Caprarupens

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #11 il: 30 Agosto 2008, 12:05:12 am »
Ma insomma il Palermo ha perso una partita e se anche fosse stato con l'Acquapozzillo che differenza fa?
Vedo che è una squadra con un buon assetto tecnico tattico ma che ha bisogno di rodarsi, in fondo sono 38 partite che lo aspettano e quindi diamo un giudizio più concreto almeno ad un quarto di campionato.
Quest'anno le due siciliane le vedo bene e non solo per il potenziale tecnico che stanno esprimendo ma anche per come le società sono gestite ma mentre sulla sponda est dell'isola c'è l'aspettativa di un campionato più tranquillo di quello dello scorso anno sulle sponde nord-ovest dell'isola la sensazione è che i tifosi si sentono traditi (da chi? da cosa? bho!). La serie A è difficile e dura come campionato ed è già un onore farne parte anche se questo implica -per realtà sportivamente più provinciali- più dolori che gioie.
Un apprezzamento  ai post in cui con la consueta freschezza descrittiva i forensi di sponda Rosella e quelli di sponda Rossazzurra (di cui io mi onoro di far parte) descrivono il costume delle rispettive città parlando di calcio.
 =D> =D> =D>

Offline bua

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #12 il: 30 Agosto 2008, 10:05:03 am »
Ciao,
per rispondere alla domanda che da il titolo al topic bisognerebbe andare un po' in giro per l'Europa e vedere che aria tira nelle cittadine britanniche che hanno squadre a metà classifica in Premier!

Ricordo la retrocessione del Leeds qualche anno fa, con l'intero stadio che cantava e piangeva nell'ultima partita di campionato. Credo ci sia un'altra cultura, sicuramente meno isteria gratuita. Forse Diegos potrà darci notizie più attendibili.

Sicuramente è un'altra cultura, anche se ricordo una retrocessione del Chelsea con incidenti seri dentro e intorno lo stadio, dopo L'Heysel.
Ciao!

Offline marco-69

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #13 il: 30 Agosto 2008, 03:00:54 pm »
Davvero un bel post quello di Templare.

In Sicilia, e non vale solo per il calcio, purtroppo, viene considerato solo chi vince.
Non importa come. E quindi ti capita durante una partita in cui la squadra della tua citta' e' ridotta in 9 uomini e lotta per salvarsi dalla sconfitta che un tale ti chieda notizie del risultato del Milan...

Io sento i miei concittadini lagnarsi di Lo Monaco. Per alcuni aspetti hanno ragione.

Ma Lo Monaco mi fa giocare col Milan. E a me, che ho visto la mia squadra giocare (e perdere) con la Nocerina non pare vero.
Catania e' una piazza mediocre calcisticamente. Mediocre come strutture, mediocre come supporto, mediocre come risultati.

Il confronto con Chievo, con Parma, con Siena, con la stessa Reggio e' perdente.
Eppure, non capisco perche', ci sentiamo dei Padreterni.
Sia quando vinciamo, sia quando perdiamo non abbiamo misura.

No non e' un fatto Italiano. A Reggio, all'indomani della retrocessione in B hanno sotto scritto 18000 tessere. Alcune parti del nostro Paese sono piu' mature, anche calcisticamente. Altre no.

Catania non e' una piazza matura. Posso solo augurarmi che col "benessere" calcistico, arrivi anche la maturita.

Offline bua

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Re: E' un fatto italiano?
« Risposta #14 il: 30 Agosto 2008, 11:40:53 pm »

Non importa come. E quindi ti capita durante una partita in cui la squadra della tua citta' e' ridotta in 9 uomini e lotta per salvarsi dalla sconfitta che un tale ti chieda notizie del risultato del Milan...


Li ci colpa il fantacalcio!-)