TAIBI HA DETTO:
«da rosanero qual ero da bimbo, mi piacerebbe che a venire in A con noi e l’Atalanta fosse una squadra più simpatica del Catania»
Gaspare: c’è da rimanere trasecoli nel vedere come un calciatore, per quanto antipatico possa essere, in un solo istante e per una semplice dichiarazione assolutamente scevra da insulti o offese, diventi a tuo dire “stron…, vergognoso, fa pena, cervello da gallina, ecc. ecc.”. A parte il fatto che la lettura di un articolo come quello pubblicato da Tuttosport con annesse tabelline e jellature varie, in una persona intelligente come te, di livello assolutamente superiore alla media, piuttosto che sdegno e risentimento avrebbe dovuto suscitarti quattro fragorose risate, magari accompagnate dalla istantanea stropicciatura del giorn... emh... foglio di carta, mormorando, sbarazzandotene, “che forse non si sapeva ch’era munnizza?” Invece, ahime, ti assurgi al gramo ruolo di vittima offesa e denigrata, traendo spunto da una citazione che altro non è che un sentimento personale, sicuramente non gradito ma comunque assolutamente lindo da insulti e offese. Nella classifica di gradimento personale di Taibi, nel campionato cadetto ci sono squadre a lui più simpatiche del Catania (non ha parlato di odio ma di simpatie). Non c’è nulla di offensivo, non c’è assolutamente nulla che leda l’immagine della squadra Catania, o ancora peggio, della città Catania. C’è semmai da prendere atto, casomai non ve ne foste ancora accorti (ma sono sicuro che proprio tu avrai già constatato) che in quella posizioni di classifica lì, con già il passaporto in mano per il gotha del calcio, vi siete attirati le antipatie di chi magari avrebbe voluto essere lì sopra al vostro posto, ritenendosi più meritevoli del Catania, ritenendovi intrusi ed inopportuni, guastafeste, non meritevoli della categoria che vi aspetta.
Al di la di quello che dice Taibi, sembrerà strano ma avete più sostegno qui a Palermo che in buona parte dell’alta Italia. Qui, visto la ormai prossima dipartita del Messina (il De Profundis è già un dato di fatto), c’è da recuperare un derby in serie A, per cui, almeno ¾ di Sicilia vi accoglie con simpatia.
Per cui, piuttosto che farti il sangue acqua per quello che leggi in giro riguardo alla tua squadra, metti il tuo malumore da parte e concentrati sulla futura festa: quel giorno, quando penserai che c’è chi starà rimanendo stizzito per il vostro successo, avrai un motivo in più per godere.
Quanto alla ufficiale presa di posizione della società Cataniacalcio, la trovo di una banalità devastante, creata ad hoc per farsi criticare visto come si abbandona nella demagogia spicciola e fuori luogo. Ma cosa c’entra lo stipendio di Taibi? Ma dove sta scritto che uno che guadagni stipendi d’oro deve astenersi dall’esternare pubblicamente le proprie personali simpatie?
E poi ancora: ma dove è esistito mai “lo spirito di solidarietà tra le genti del Sud” visto che le principali tifoserie di Sicilia, Messina, Catania e Palermo, hanno sempre fatto scintille ogni qualvolta che si siano trovate a contatto? Sappiamo perfettamente che questo sport, specie per quelle parti di “tifoserie, composte da gente che vive di “stipendi normali”” funge da valvola da sfogo per tutte le frustrazioni imposte dalla quotidianità della vita; e la cagione va ricercata tra le crepe di una società malata dove gli ingredienti principali della sua crescita e formazione, scuola, istituzioni, religione sono perennemente allo sfracello. Non è con l’esternazioni della personale scala di simpatie di Taibi che si fomenta l’odio e la violenza. Ed una società di calcio non dovrebbe stigmatizzare questi inutili quanto innocenti episodi perché rischia di creare un immagine fuorviante del problema aumentando anche le divisioni. Guarda caso, adesso si che il tifoso rossazzurro ha un motivo in più (semmai non ne avesse prima) per “odiare” chi ha simpatie diverse dal Catania. Chi fomenta “l’odio tra le genti del sud” caro Gaspare, Taibi (che ha parlato solo di “SIMPATIE””sue personali”) o il novello Savonarola Lo Monaco che, per puro spirito di autopropaganda, perennemente alla ricerca di simpatie e consensi, ha preso a pretesto un intervista qualunque per farne un suo cavallo di battaglia, sapendo che bastava solo correggerne il senso per farle trovare terreno fertile tra la tifoseria rossazzurra che oggi si ritrova immotivatamente a parlare di "ODIO"? E’ soltanto un caso, caro Gaspare, che in questi giorni si sia letto spesso sul muro del Catania “cunnutu iddu e tutta Palemmu!”? Non che io ne sia rimasto colpito perché in un muro di calcio ci può stare questo e tanto altro; però diamo le giuste responsabilità a ciascuno.
Un plauso invece va fatto a Pulvirenti che in una sua intervista ha detto che di Taibi e di ciò che ha rilasciato, non gliene frega assolutamente nulla. Ha dimostrato in questa occasione di essere intelligente e di buon senso. Tra poco inizia la festa e di Taibi non parlerà più nessuno mentre l’odio, quello rimarrà purtroppo in eterno ed ulteriormente rafforzato da un infelice sortita.
Concludo questo mio post con una domanda: affinché il comunicato ufficiale in oggetto si possa definire di senso compiuto, è lecito sapere quali siano questi “tentativi di accomunare le genti e non di dividerle” che sta portando avanti la società? O dobbiamo considerarla una boutade, messa lì tanto per riempire il foglio? Certo, se i “tentativi” sono la creazione di comunicati come quello in oggetto c’è veramente da stare allegri. :D