Non per essere ottimisti a tutti i costi, ma anch'io non credo che vi possano essere grandi ripercussioni sul Catania Calcio da un eventuale fallimento della WindJet. Certamente vi saranno ripercussioni, almeno da un punto di vista contabile (visto che sostanzialmente era da 3 anni che WindJet non produceva utili e quindi dividendi) sui bilanci della Finaria ed in particolare sui valore delle azioni WindJet iscritte a bilancio, con conseguente riducione del patrimonio della holding. Questo potrebbe influire sul Catania solo se la società calcistica dovesse richiedere un aumento di capitale. In tal caso la Finaria potrebbe avere serie difficoltà a sottoscriverlo. Ma non mi sembra che ci sia questo pericolo, in quanto il Catania vive autonomamente dei propri introiti (tv, plusvalenze, ecc.) e se li fa bastare.
Quanto alla realizzazione del nuovo stadio, mi pare che si tratti di un'operazione immobiliare normalissima che dovrebbe essere gestita in modo da non pesare troppo sui bilanci del Catania. Con gli introiti del Centro direzionale che sorgerebbe negli spazi dello stadio, in cui si dovrebbero ubicare gli uffici del Comune attualmente in affitto (che, se non sbaglio, ammontano a 6 milioni di euro all'anno, secondo quanto riportato qualche mese dalla stampa in occasione della presentazione del progetto dello stadio), si dovrebbe pagare la rata del mutuo. Il Catania, ovviamente, dovrebbe garantire le banche col proprio patrimonio, per l'erogazione del mutuo. L'unico rischio sarebbe quello dei ritardati pagamenti da parte del Comune che potrebbero comportare un problema temporaneo di liquidità (visto che la rata del mutuo va pagata in ogni caso). Ma a quei livelli le banche ragionano diversamente che con il "piccolo" privato e sarebbe quindi solo una questione di interessi e di costi in più.
Altro discorso è quello di valutare l'opportunità di stringere un rapporto così stretto con l'Ente comune e con la politica. Qualcuno potrebbe vederci il pericolo di perdere l'autonomia decisionale e aziendale in quanto ci si esporrebbe alle "richieste" pretese dalla politica.
Secondo me questa vicenda potrebbe invece dare un forte segnale anche alla politica ed aprire le porte a quella nuova mentalità che tutti ormai "pretendiamo". Basta con l'uso del pubblico (strutture, denari, beni pubblici, burocrazia, bandi) per perpeturare il "potere" degli "eletti": non si fa nulla senza contraccambio "personale". Se un'opera pubblica, se un'operazione come quella descritta va a vantaggio della Città (e nessuno può negare che il nuovo stadio non sia tale: prima che un impianto sportivo, sarebbbe un biglietto da visita della città che, se bello come TdG darebbe lustro e rinomanza con vantaggi in chiave turistica e di immagine per tutti, dal politico al venditore di bibite), la si "DEVE" fare senza ricatti, contraccambi e interposizioni (la solita solfa dell'autorizzazione che il burocrate la soldo della politica non rilascia e rallenta tutto facendo perdere soldi e opportunità), remando TUTTI dalla stessa parte. E stiano pur certi, che in termini di consenso (questa volta legittimo) da ciò la politica tutta ricaverebbe enormi vantaggi.