Ne ho vissute tante di sconfitte da tifoso del Palermo ma ce ne sono alcune che ti si bloccano sullo stomaco. Credevo che in un modo o in un altro, come già accaduto ad Ascoli, prima del 95esimo un gollonzo sarebbe saltato fuori (tutto il Barbera vi confidava) e ci avrebbe consegnato la vittoria, anche se lasciato tutte le perplessità di sempre che ci fanno compagnia ormai da 15 mesi. Anche una vittoria acciuffata in extremis non avrebbe dissipato i dubbi e le incertezze sulla consistenza generale di questo gruppo (giocatori/allenatore, ognuno si pasci nelle sue convinzioni su dove starebbero le insufficienze nel binomio testè menzionato). Fino a poco prima del loro gol mi ero quasi convinto che anche il Cosenza, così come si disse di Ascoli, fosse uno squadrone. Ma quanti ce ne saranno di questi squadroni in questa serie B? A quanto pare allora, siamo in buona compagnia, anche se la maggior parte sono sodalizi che non hanno affatto pretese di vincere il campionato.
Constatare che a partire dalll’85esimo o su di lì il Cosenza cambia atteggiamento e comincia a cercarsi (ma anche a costruirsi) l’intera posta in palio mi ha innervosito parecchio. La consapevolezza che Caserta avesse avvertito l’odore del sangue di un Palermo vittima dei sui affanni e delle sue ambiguità e avesse dato ai suoi il segnale per l’affondo risolutivo mi ha smosso una rabbia incredibile. Vedere poi che il disegno dei silani si concretizzava con quella rete tanto capolavoro quanto “soffiata” anche dalla fortuna (la fortuna si sa aiuta i più audaci), mi ha lasciato in preda allo sconforto.
L’uscita dallo stadio è stata emblematica: andamento mesto, facce tirate, pochi sorrisi, poca voglia di parlare, fretta di andare a casa, tristezza diffusa, un unico coro si levava quasi unanime la cui sintesi è “Corini liberaci della tua presenza” e da cui io non riesco affatto a dissociarmene, tutt'altro, avverto una tendenza logaritmica a salire.
Non ho rivisto le immagini, non ho seguito le successive disamine giornalistiche post gara che spopolano nel web, a stento ho letto qualche commento di quegli utenti di cui ne conosco la sobrietà. Sono troppo costernato. Spero solo che quest’incubo finisca presto e che non ci siano più avversari che ci deridono sotto la nostra curva e che ci mortificano per aver spadroneggiato in casa nostra. A noi, impettiti figliastri acquisiti dello sceicco Mansour, rimane il possesso palla, le buone intenzioni e poco altro. I tre punti se li portarono loro.