Lo sport... Specchio della vita.
Amo lo sport, l'ho praticato, ho piacere che lo pratichino i miei figli.
L'uomo che vuole vincere contro se stesso e i propri limiti fisici in quei 100 metri alle Olimpiadi. L'uomo contro l'asprezza della natura nelle ascese del Gavia, del Mont Ventoux, del Mortirolo. L'uomo che esprime tutta la propria forza e allo stesso tempo la propria grazia in un esercizio di ginnastica. Che vuol saltare sempre più in lungo, più in alto, che vuol nuotare sempre più veloce, che doma mezzi sempri più sofisticati.
Citius, altius, fortius.
Epperò...Epperò...Epperò...
Il dio pallone è il dio pallone.
Non ce n'è.
La gioia assolutà, totale, che ti regala vincere un mondiale è inarrivabile. Sono cresciuto con l'errata concezione che i due titoli dell'Italia fossero semplicemente delle regalie di regime. Non era vero perchè Peppino Meazza e Silvio Piola erano campioni veri, di un calcio diverso, ma era il calcio dei loro tempi.
Nel 50 siamo usciti presto, ma nessuno ricorda che solo un anno èprima la nazionale oltre al grande Torino se n'era andata in cielo e Valentino Mazzola, Loik, Gabetto avrebbero reso la vita dura anche a Schiaffino.
Non ci aiutarono quei supplementari epici con la Germania e cedemmo di schianto, ma ricordate che sul 2-1 Riva ebbe la palla del pareggio e mancavano circa 20 minuti.
Abbiamo stravinto in Spagna, lo avevamo capito quando l'arbitro aveva fischiato la fine col Brasile, chi aveva battuto Zico, Falcao, Cerezo,Socrates ed Eder non poteva più perdere.
Abbiamo buttato via non 1 ma 3 mondiali ai rigori, non lo dico io, lo dice la storia, ci hanno fatto giocare a mezzogiorno a Pasadena, l'avrei voluta vedere giocata in un oriario almeno più consono al calcio e non alla siesta.
Ci hanno schiantato con due arbitraggi immondi in Cile e in Corea.
Ma ora siamo qui a celebrare una banda di gregari, perchè questo è inutile nascondersi è il mondiale dei gregari: dei Grosso innanzitutto, dei Perrotta, dei Gattuso, degli Iaquinta, dei Materazzi. Portatori d'acqua si sarebbe detto un tempo.
E' la vittoria di un movimento, di una scuola. In Italia piaccia o non piaccia a Blatter, Beckembauer, Platini e compagnia bella noi nella media sappiamo giocare meglio degli altri. Non nascerà forse Pelè o Maradona, ma nascono i Buffon, nascono i Cannavaro, nascono i Pirlo, nascono gli Zambrotta. Per questo noi vinciamo il quarto mondiale e c'è chi come in Spagna o in Olanda ne sogna ancora 1 avendo avuto Cruijff, Neskeens, Rep, Krol,Van Basten, Gullit, Rijkard... Ma a calcio si gioca in 11 e noi nel gioco di squadra siamo veri maestri.
E allora forza Italia e salite tutti sul carro della vittoria alata, non buttiamo giù nessuno, non ci importa da quando avete iniziato o reiniziato a tifare Italia, il bello di ieri sera è che da Vipiteno a Pachino, da Trieste ad Alghero, da Ventimiglia a Santa Maria di Leuca la gioia era unica, eravamo tutti "Fratelli d'Italia".
Grazie ragazzi mi avete fatto impazzire.