Era la città degli studi, ma ne è rimasto solo l'involucro; era la città più borghese, ma col tempo i professionisti e i professori universitari di Aci si sono trasferiti a Catania; aveva una squadra di calcio (e una di pallanuoto, ecc., ecc.) e praticamente è stata trasferita a Catania. In cambio cosa abbiamo ricevuto? Niente, o peggio.
Logico che ci sia del risentimento e che ci si voglia separare. O no? A voi la parola.
Caro Trunz,
Ti riporto, di seguito, qualche breve spunto di riflessione tratto da Wikipedia.
Catania è un comune di 302.884 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia.
È il secondo comune della Sicilia per popolazione e per densità abitativa.
Il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità, assieme agli altri sette comuni del Val di Noto, nel 2002 (tra questi non c'è Acireale)
Catania era originariamente un insediamento siculo, rifondato come Kατάvη nel 729 a.C. da coloni greci calcidesi guidati da Tucle. Dopo la dominazione siracusana, è stata conquistata dai romani nel 263 a.C. Alla caduta dell'Impero romano ha seguìto le sorti della Sicilia, venendo conquistata prima dagli ostrogoti, poi dagli arabi, dai normanni, dagli svevi e dagli angioini.
Nel 1282 passò agli aragonesi e con re Martino I (Liotrino
) di Sicilia
Catania divenne capitale del Regno di Sicilia dal 1402 al 1416. Passata sotto i domini spagnolo, piemontese e borbonico, nel 1860 Catania entrò a far parte del Regno d'Italia.
Il territorio del comune di Catania comprende una parte della piana di Catania.
È una tra le più estese aree coltivate della Sicilia, e la sua zona più vicina al mare costituisce l'oasi del Simeto, riserva regionale di circa 2000 ettari istituita nel 1984. L'Oasi del Simeto prende nome dal fiume Simeto, il più importante dell'Isola, che vi termina il suo corso. Inoltre Catania è una delle poche città in Italia ad offrire paesaggi tanto diversi concentrati in un solo sito. L'unico fiume che attraversa la città è l'Amenano, un tempo visibile e poi seppellito da un'eruzione dell'Etna, che ora scorre sotto la superficie della città rendendosi visibile solo all'Acqua o linzolu, una artistica fontana in marmo bianco che sorge tra la Pescheria e la piazza del Duomo.
Del periodo greco e della dominazione romana a Catania rimangono pochissime tracce e reperti, a causa dei disastrosi terremoti (che hanno raso al suolo la città) e delle conseguenti ricostruzioni che spesso hanno ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e studi archeologici se non in casi sporadici della sua storia recente. Il Teatro Romano (del II secolo), l'Odeon (III secolo), l'Anfiteatro (II secolo), le Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme Achilliane, i resti di un acquedotto presso il parco Gioieni e alcuni edifici funerari sono tutti i resti attualmente visibili della Catania romana.
Probabilmente
anche u Liotru, il simbolo della città situato attualmente al centro di Piazza Duomo,
è stato costruito in epoca romana. È un manufatto in pietra lavica porosa, che raffigura un elefante sormontato da un obelisco egiziano in marmo bianco. Il nome deriva probabilmente dalla storpiatura del nome Eliodoro, personaggio legato alla storia della statua.
L'Università degli studi di Catania, fondata nel 1434, è la più antica della Sicilia. È una delle più grandi del Sud Italia, con quasi 70.000 iscritti divisi in dodici facoltà.
Inoltre
Catania è sede della Scuola Superiore, uno dei cinque centri d'eccellenza per universitari in Italia.
La prima squadra di calcio della provincia etnea venne fondata nel 1908 da Gaetano Ventimiglia e Francesco Sturzo d'Aldobrando e si chiamava Associazione Sportiva pro Educazione Fisica Pro Patria. Nel 1910 la denominazione sociale diventò Unione Sportiva Catanese. Negli anni 1920 si iniziò con i campionati ufficiali: nel 1920 la Catanese partecipò alla Coppa Federale Siciliana, nel 1927 al Campionato Catanese (vinto nel 1928-29). Nel 1929 arrivò la prima iscrizione in Seconda Divisione con il nome di Società Sportiva Catania (poi cambiato in Associazione Calcio Fascista Catania). La prima stagione in Serie B è la 1934-35: prima della Seconda Guerra Mondiale saranno quattro le partecipazioni alla cadetteria.
Con la guerra, la società si sciolse.
Nel 1946, la squadra rinacque con il nome di
Club Calcio Catania. Nei primi anni sessanta, sotto la presidenza di Ignazio Marcoccio e la guida tecnica del catanese Carmelo Di Bella, il Catania disputò sei campionati consecutivi in Serie A ottenendo tre ottavi posti.
Nel XIX secolo, la Sicilia deteneva il monopolio mondiale della estrazione dello zolfo e
Catania era il centro siciliano più importante per la raffinazione. Quello della raffinazione dello zolfo fu l'impulso che permise alla Città di cambiare volto e di industrializzarsi.
Lo stesso skyline della città di fine secolo era caratterizzato da una selva di capannoni e comignoli, tanto che
alcuni arrivarono a paragonare Catania alla città inglese di Manchester. Inoltre, tramite lo zolfo la città iniziò ad esercitare un certo potere attrattivo sui territori limitrofi, specie per la provincia di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, dove veniva estratta la materia prima. Uno spaccato parziale di quello che fu la Catania dello zolfo, si può ancora osservare in viale Africa intorno al centro espositivo "le Ciminiere".
Lo sviluppo degli anni sessanta raggiunse un livello tale che Catania fu definita la "Milano del Sud". Le cause di questa vigorosa crescita economica furono dovute all'espansione dell'edilizia in città, ma anche al settore agricolo e, in special modo, quello della agrumicoltura nella vicina piana di Catania. Questa crescita economica provocò un copioso flusso migratorio dalla stessa provincia e da quelle vicine.
Spero che la lezione di storia ti sia bastata per farti capire quanto risulti PATETICO (ed ometto il termine provinciale che non ti aggrada
) con questo continuo confronto (peraltro fuori tema) tra due realtà da sempre incommensurabili...
Te lo chiedo, fraternamente, in puro dialetto catanese: ARRICUPIGGHITI 'MBARE!