Dovevi solo condurre questa squadra alla salvezza e preparare il terreno per l’anno prossimo, quando si sarebbe tentato l’assalto alla serie A.
Ma per il tuo egoismo, per il tuo smisurato super-ego, per la tua smania di protagonismo assoluto, hai abbandonato tutti: uno stadio che ti ha glorificato, la squadra in toto, i tuoi ragazzi che vedevano in te un faro e a cui hai insegnato il calcio oltre ad essere uomini, la città che dicevi di amare, un intera tifoseria che ti aveva eretto a proprio idolo incontrastabile e che era prostrata ai tuoi piedi, pronta a sostenerti in tutte le battaglie e contro tutte le avversità. Sei andato via come un coniglio che fiuta il pericolo, come se ti mancasse il coraggio di lottare. Sei stato la delusione più grande dopo i fratelli tuttolomondo. Perchè ci eravamo illusi di aver trovato un nobile e impavido condottiero ma te la sei filata alle prime ventilate difficoltà, lasciando a noi l’onere e le conseguenze dell’irrazionalità di alcuni tuoi suggerimenti per la costruzione della nuova squadra.
Il Palermo ne ha superate tante, supererà anche questa (cit.) Buona fortuna!