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LaSiciliaweb => Calcio siciliano => Topic aperto da: cantarutti72 - 27 Novembre 2012, 11:32:25 pm
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Mercoledì 15 maggio 1963
XXXIII GIORNATA SERIE A
CATANIA – MILAN 1-0
Catania: Vavassori, Bicchierai, Giavara, De Dominicis, Corti , Benaglia, Battaglia, Szymaniak, Petroni, Milan, Prenna
Milan: Liberalato, Bravi, Trebbi, Pivatelli, Maldini, Lodetti , Mora, Sani, Altafini, Fortunato, Barison
Arbitro: Angonese di Mestre
Gol : 11’ Petroni
Vecchio, meraviglioso, glorioso Cibali stracolmo di venticinque o forse trentamila cuori rossazzurri assiepati in ogni ordine di posto, in piedi sotto i cartelloni pubblicitari della tribuna B o nel parterre della curva nord ad assistere a quella stupenda realtà chiamata Calcio Catania targato Marcoccio e Di Bella che, pur tra mille difficoltà ed intoppi di natura finanziaria, riesce egregiamente a districarsi in un campionato di altissimo livello come la Serie A che ci vede per il terzo anno consecutivo, apprestandoci, seppur con qualche patema d’animo (il 1962-63 fu tra le cinque salvezze consecutive del commissario Marcoccio quella più sofferta) a vivere l’emozione indescrivibile di sedere lì ancora una volta, a settembre, nell’olimpo del calcio nazionale.
Volti raggianti, o quantomeno sereni e distesi quelli che si possono osservare, in un ipotetico viaggio nel tempo in quel caldo pomeriggio feriale etneo di maggio 1963, tra quella eterogenea moltitudine di tifosi incastonata nelle gradinate. Volti nei quali leggere l’espressione di una città che vive (e vivrà…) il suo periodo più felice dal dopoguerra in poi. Salendo tra i granitici scalini della B o della tribuna A o le incerte gradinate in legno della C si incontrano i veri eroi, i protagonisti di una Catania che naviga , dopo la ricostruzione degli anni cinquanta, in un crescente splendore e benessere riservato a tutti, proprio a tutti. Incontri l’operaio edile nel suo giorno di riposo da quell’immenso cantiere che è la città dell’Elefante che la trasformerà radicalmente nel giro di pochi anni e da un’altra parte il suo datore di lavoro, “u principali”, u “’ngigneri” che sfodera il suo vestito di lino gongolando, insieme all’amico notaio (ex compagno di scuola allo Spedalieri) seduto accanto a lui (col figlioletto tra le gambe, che trent’anni dopo diverrà, guarda caso, anch’egli notaio..) al pensiero di quei cento e passa compromessi già stipulati sugli appartamenti in costruzione che faranno lievitare a vista d’occhio il loro saldo sulla “libretta” o sull “evoluto” conto corrente aperto alla Sicilcassa di via Garibaldi o alla Popolare di Sant’Agata di Piazza Duomo. Vedi il giovane ragioniere, appena diplomato, in licenza premio dal militare che attende trepidante la fine della “naja” per candidarsi ed emanciparsi in un agognato posto al comune, in banca o in una delle innumerevoli aziende manifatturiere della zona industriale sorta da qualche anno a sud di Catania, vero motore di uno straordinario sviluppo economico della città che le varrà l’appellativo unanime di “Milano del Sud”..Sta lì, capelli rasati, seduto accanto ad un uomo, in doppio petto grigio e con la testa lucida di brillantina Linetti, che magari qualche mese dopo ritroverà dietro una scrivania di palazzo dei Chierici o della “Coca- Cola” o del Banco di Sicilia. Vedi l’autista della “SCAT” (che un anno dopo diverrà “AMT”) giungere grondante di sudore dalla rimessa di via Plebiscito, reduce da un turno di lavoro concluso appena mezz’ora prima e per questo costretto a correre per tutta la “vanedda de’ cucchiara” per arrivare in tempo al fischio d’inizio di Catania – Milan. Lo vedi lì con un panino e formaggio in mano preparatogli per pranzo dalla moglie alle sei del mattino giusto prima di “montare” sulla linea del 21 o del 23. Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato. E’ il tripudio, è l’inizio di una magnifica gara che vedrà il Catania mettere alla corda i rossoneri, sfiorando il raddoppio con una clamorosa traversa di Milan, l’eroe di quello storico successo in casa della Juventus siglato un mese prima, di fondamentale importanza ai fini della salvezza. Con la vittoria contro i milanisti il Catania è, alla penultima di campionato, matematicamente salvo.
Ma in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe rimasto imbattuto dai rossazzurri (anche in serie B), coppa Italia esclusa, per ben 49 anni, costituendo attualmente, tra le squadre di A, quella che resiste da più tempo ad una sconfitta contro il Catania…Ma tutto ciò che è umano non può mai durare in eterno…Crollano imperi, regimi, mode, costumi, sistemi economici. Prima o poi arriverà il giorno in cui il diavolo verrà esorcizzato !!!!
Forza CataniAAAAAAAAAAAAAA!!!!
http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1963_05/19630516_0009.pdf&query=
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_maldini_pivatelli_petroni.jpg
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_petroni.jpg
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_prenna_liberalato.jpg
La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
Eventi nel mondo
• 21 marzo - Chiusura del Penitenziario di Alcatraz
• 22 marzo - Esce il primo LP dei Beatles dal titolo: Please Please Me
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Mercoledì 15 maggio 1963
La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
Fino a metà aprile, grande successo a cavallo fra gli anni 62/63, ancora in classifica la canzonetta icona per tutti quelli che andavano allo stadio ::)
La partita di pallone - Rita Pavone
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Scusa Cantarutti, ma io ogni volta resto basito...ma davvero tu questi capolavori di giornalismo storico te li giochi accussì? aggratis? pi passariti u tempu?…ma tu sei un benemerito!
Scherzo, ovviamente ;-), mille grazie per le belle emozioni ed i ricordi che ci regali.
Un caro saluto
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Mercoledì 15 maggio 1963
XXXIII GIORNATA SERIE A
CATANIA – MILAN 1-0
Catania: Vavassori, Bicchierai, Giavara, De Dominicis, Corti , Benaglia, Battaglia, Szymaniak, Petroni, Milan, Prenna
Milan: Liberalato, Bravi, Trebbi, Pivatelli, Maldini, Lodetti , Mora, Sani, Altafini, Fortunato, Barison
Arbitro: Angonese di Mestre
Gol : 11’ Petroni
Vecchio, meraviglioso, glorioso Cibali stracolmo di venticinque o forse trentamila cuori rossazzurri assiepati in ogni ordine di posto, in piedi sotto i cartelloni pubblicitari della tribuna B o nel parterre della curva nord ad assistere a quella stupenda realtà chiamata Calcio Catania targato Marcoccio e Di Bella che, pur tra mille difficoltà ed intoppi di natura finanziaria, riesce egregiamente a districarsi in un campionato di altissimo livello come la Serie A che ci vede per il terzo anno consecutivo, apprestandoci, seppur con qualche patema d’animo (il 1962-63 fu tra le cinque salvezze consecutive del commissario Marcoccio quella più sofferta) a vivere l’emozione indescrivibile di sedere lì ancora una volta, a settembre, nell’olimpo del calcio nazionale.
Volti raggianti, o quantomeno sereni e distesi quelli che si possono osservare, in un ipotetico viaggio nel tempo in quel caldo pomeriggio feriale etneo di maggio 1963, tra quella eterogenea moltitudine di tifosi incastonata nelle gradinate. Volti nei quali leggere l’espressione di una città che vive (e vivrà…) il suo periodo più felice dal dopoguerra in poi. Salendo tra i granitici scalini della B o della tribuna A o le incerte gradinate in legno della C si incontrano i veri eroi, i protagonisti di una Catania che naviga , dopo la ricostruzione degli anni cinquanta, in un crescente splendore e benessere riservato a tutti, proprio a tutti. Incontri l’operaio edile nel suo giorno di riposo da quell’immenso cantiere che è la città dell’Elefante che la trasformerà radicalmente nel giro di pochi anni e da un’altra parte il suo datore di lavoro, “u principali”, u “’ngigneri” che sfodera il suo vestito di lino gongolando, insieme all’amico notaio (ex compagno di scuola allo Spedalieri) seduto accanto a lui (col figlioletto tra le gambe, che trent’anni dopo diverrà, guarda caso, anch’egli notaio..) al pensiero di quei cento e passa compromessi già stipulati sugli appartamenti in costruzione che faranno lievitare a vista d’occhio il loro saldo sulla “libretta” o sull “evoluto” conto corrente aperto alla Sicilcassa di via Garibaldi o alla Popolare di Sant’Agata di Piazza Duomo. Vedi il giovane ragioniere, appena diplomato, in licenza premio dal militare che attende trepidante la fine della “naja” per candidarsi ed emanciparsi in un agognato posto al comune, in banca o in una delle innumerevoli aziende manifatturiere della zona industriale sorta da qualche anno a sud di Catania, vero motore di uno straordinario sviluppo economico della città che le varrà l’appellativo unanime di “Milano del Sud”..Sta lì, capelli rasati, seduto accanto ad un uomo, in doppio petto grigio e con la testa lucida di brillantina Linetti, che magari qualche mese dopo ritroverà dietro una scrivania di palazzo dei Chierici o della “Coca- Cola” o del Banco di Sicilia. Vedi l’autista della “SCAT” (che un anno dopo diverrà “AMT”) giungere grondante di sudore dalla rimessa di via Plebiscito, reduce da un turno di lavoro concluso appena mezz’ora prima e per questo costretto a correre per tutta la “vanedda de’ cucchiara” per arrivare in tempo al fischio d’inizio di Catania – Milan. Lo vedi lì con un panino e formaggio in mano preparatogli per pranzo dalla moglie alle sei del mattino giusto prima di “montare” sulla linea del 21 o del 23. Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato. E’ il tripudio, è l’inizio di una magnifica gara che vedrà il Catania mettere alla corda i rossoneri, sfiorando il raddoppio con una clamorosa traversa di Milan, l’eroe di quello storico successo in casa della Juventus siglato un mese prima, di fondamentale importanza ai fini della salvezza. Con la vittoria contro i milanisti il Catania è, alla penultima di campionato, matematicamente salvo.
Ma in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe rimasto imbattuto dai rossazzurri (anche in serie B), coppa Italia esclusa, per ben 49 anni, costituendo attualmente, tra le squadre di A, quella che resiste da più tempo ad una sconfitta contro il Catania…Ma tutto ciò che è umano non può mai durare in eterno…Crollano imperi, regimi, mode, costumi, sistemi economici. Prima o poi arriverà il giorno in cui il diavolo verrà esorcizzato !!!!
Forza CataniAAAAAAAAAAAAAA!!!!
http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1963_05/19630516_0009.pdf&query=
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La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
Eventi nel mondo
• 21 marzo - Chiusura del Penitenziario di Alcatraz
• 22 marzo - Esce il primo LP dei Beatles dal titolo: Please Please Me
Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato.
Uno di quei picciriddi che causi a cutta, con il papà, ero io. Abbonamento in tribuna C, settore allatu alla tribuna A. Per intenderci, sotto gli spogliatoi, dove i giocatori si scaldavano dando pallonate contro il muro di cinta. Io c'ero!
Grazie Cantarutti per questo tenero ricordo.
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=D> =D> =D> Cantarutti, grazie anche da parte mia...io c'ero,ma non ricordo nulla.
Stracolmo di venticinquemila o forse trentamila..paganti,piú altri diecimila portoghesi ed entrate di favore, che a quel tempo non facevano quadrare i conti delle casse della societá,mentre quelle delle strisciate erano floride perché i munifici presidenti aprivano il loro portafoglio pieno di lire.
Noi si andava avanti grazie alla competenza di Marcoccio e ai buoni uffici di Giuffrida,segretario della Lega.
Chissá che venerdí non si possa rinverdire quelle gesta anche per l'analogia delle date: due giorni feriali.
FOZZA CATANIA
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Bellissimo pezzo di amarcord, grande Canta =D>
Il mio Catania da bambino, però, era quello degli anni 70...le stagioni della cosiddetta decadenza...quando retrocedemmo in serie C e quando Massimino prese definitivamente "potere" all'interno della società...
E poi la stagione 1979/80 quando nacque il primo gruppo ultrà rossazzurro, la Falange D'Assalto del mitico Ciccio Famoso...chiddu ca ci vulevunu i sottotitoli pi capiri chi diceva :-D :-D
Che tempi :^(
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Non ho ricordi particolari di quella partita, ma in quei tempi andavo allo stadio con mio papà e mio zio Franco, dal 1960-61 al 1965-66, abbonati in Tribuna B, lato tribuna C, per i primi 5 anni, lato gradoni per l'ultimo. Della serie cambiare settore porta iella!!! :-(
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Mercoledì 15 maggio 1963
XXXIII GIORNATA SERIE A
CATANIA – MILAN 1-0
Catania: Vavassori, Bicchierai, Giavara, De Dominicis, Corti , Benaglia, Battaglia, Szymaniak, Petroni, Milan, Prenna
Milan: Liberalato, Bravi, Trebbi, Pivatelli, Maldini, Lodetti , Mora, Sani, Altafini, Fortunato, Barison
Arbitro: Angonese di Mestre
Gol : 11’ Petroni
Vecchio, meraviglioso, glorioso Cibali stracolmo di venticinque o forse trentamila cuori rossazzurri assiepati in ogni ordine di posto, in piedi sotto i cartelloni pubblicitari della tribuna B o nel parterre della curva nord ad assistere a quella stupenda realtà chiamata Calcio Catania targato Marcoccio e Di Bella che, pur tra mille difficoltà ed intoppi di natura finanziaria, riesce egregiamente a districarsi in un campionato di altissimo livello come la Serie A che ci vede per il terzo anno consecutivo, apprestandoci, seppur con qualche patema d’animo (il 1962-63 fu tra le cinque salvezze consecutive del commissario Marcoccio quella più sofferta) a vivere l’emozione indescrivibile di sedere lì ancora una volta, a settembre, nell’olimpo del calcio nazionale.
Volti raggianti, o quantomeno sereni e distesi quelli che si possono osservare, in un ipotetico viaggio nel tempo in quel caldo pomeriggio feriale etneo di maggio 1963, tra quella eterogenea moltitudine di tifosi incastonata nelle gradinate. Volti nei quali leggere l’espressione di una città che vive (e vivrà…) il suo periodo più felice dal dopoguerra in poi. Salendo tra i granitici scalini della B o della tribuna A o le incerte gradinate in legno della C si incontrano i veri eroi, i protagonisti di una Catania che naviga , dopo la ricostruzione degli anni cinquanta, in un crescente splendore e benessere riservato a tutti, proprio a tutti. Incontri l’operaio edile nel suo giorno di riposo da quell’immenso cantiere che è la città dell’Elefante che la trasformerà radicalmente nel giro di pochi anni e da un’altra parte il suo datore di lavoro, “u principali”, u “’ngigneri” che sfodera il suo vestito di lino gongolando, insieme all’amico notaio (ex compagno di scuola allo Spedalieri) seduto accanto a lui (col figlioletto tra le gambe, che trent’anni dopo diverrà, guarda caso, anch’egli notaio..) al pensiero di quei cento e passa compromessi già stipulati sugli appartamenti in costruzione che faranno lievitare a vista d’occhio il loro saldo sulla “libretta” o sull “evoluto” conto corrente aperto alla Sicilcassa di via Garibaldi o alla Popolare di Sant’Agata di Piazza Duomo. Vedi il giovane ragioniere, appena diplomato, in licenza premio dal militare che attende trepidante la fine della “naja” per candidarsi ed emanciparsi in un agognato posto al comune, in banca o in una delle innumerevoli aziende manifatturiere della zona industriale sorta da qualche anno a sud di Catania, vero motore di uno straordinario sviluppo economico della città che le varrà l’appellativo unanime di “Milano del Sud”..Sta lì, capelli rasati, seduto accanto ad un uomo, in doppio petto grigio e con la testa lucida di brillantina Linetti, che magari qualche mese dopo ritroverà dietro una scrivania di palazzo dei Chierici o della “Coca- Cola” o del Banco di Sicilia. Vedi l’autista della “SCAT” (che un anno dopo diverrà “AMT”) giungere grondante di sudore dalla rimessa di via Plebiscito, reduce da un turno di lavoro concluso appena mezz’ora prima e per questo costretto a correre per tutta la “vanedda de’ cucchiara” per arrivare in tempo al fischio d’inizio di Catania – Milan. Lo vedi lì con un panino e formaggio in mano preparatogli per pranzo dalla moglie alle sei del mattino giusto prima di “montare” sulla linea del 21 o del 23. Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato. E’ il tripudio, è l’inizio di una magnifica gara che vedrà il Catania mettere alla corda i rossoneri, sfiorando il raddoppio con una clamorosa traversa di Milan, l’eroe di quello storico successo in casa della Juventus siglato un mese prima, di fondamentale importanza ai fini della salvezza. Con la vittoria contro i milanisti il Catania è, alla penultima di campionato, matematicamente salvo.
Ma in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe rimasto imbattuto dai rossazzurri (anche in serie B), coppa Italia esclusa, per ben 49 anni, costituendo attualmente, tra le squadre di A, quella che resiste da più tempo ad una sconfitta contro il Catania…Ma tutto ciò che è umano non può mai durare in eterno…Crollano imperi, regimi, mode, costumi, sistemi economici. Prima o poi arriverà il giorno in cui il diavolo verrà esorcizzato !!!!
Forza CataniAAAAAAAAAAAAAA!!!!
http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1963_05/19630516_0009.pdf&query=
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La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
Eventi nel mondo
• 21 marzo - Chiusura del Penitenziario di Alcatraz
• 22 marzo - Esce il primo LP dei Beatles dal titolo: Please Please Me
Scusa la cattiveria, ma la percentuale di tifosi strisciati era elevata come adesso, o addirittura più alta?
"U Mastru"
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Bellissimo pezzo di amarcord, grande Canta =D>
Il mio Catania da bambino, però, era quello degli anni 70...le stagioni della cosiddetta decadenza...quando retrocedemmo in serie C e quando Massimino prese definitivamente "potere" all'interno della società...
E poi la stagione 1979/80 quando nacque il primo gruppo ultrà rossazzurro, la Falange D'Assalto del mitico Ciccio Famoso...chiddu ca ci vulevunu i sottotitoli pi capiri chi diceva :-D :-D
Che tempi :^(
Il mio stesso periodo!
Tribuna C inizio anni '70... vi ricordate del gruppo con "tamburi" e "tromba con batteria d' automobile" nel settore vicino alla B (odierno settore ospiti) ? :-D :-D :-D
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Scusa la cattiveria, ma la percentuale di tifosi strisciati era elevata come adesso, o addirittura più alta?
"U Mastru"
C' erano... eccome!
Però... molto camuffati... c' era "ciauru di coppa"! ::) ::) ::)
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Scusa la cattiveria, ma la percentuale di tifosi strisciati era elevata come adesso, o addirittura più alta?
Qualche compassionevole forumista di fede rossazzurra vorrebbe avere la bontà di colmare la probabile lacuna di un tifoso che ha lasciato Catania oramai 46 (diconsi quarantasei) anni fa?...
Noto che viene sovente usato il termine "strisciata/e/i" con riferimento alla Juve, al Milan e all'Inter, insomma a quelli che una volta venivano definiti, con un certo timore reverenziale, "gli squadroni del Nord", e alle loro rispettive tifoserie.
Noto anche che, quasi sempre, tale termine viene usato con accezione di motteggio o dileggio, se non proprio spregiativa..
Vengo alla mia osservazione: se lo scopo dell'uso di questo termine è il motteggio, "strisciata" è il termine più appropriato? ...ma picchì?...nun semu magari nuauci degli "strisciati"?...strisce di bellissimi colori, al confronto, cettu,...ma sempre "strisciati" semu..
Spero di essere riuscito a spiegare la mia banale perplessità e ringrazio fin d'ora chi volesse illuminarmi.
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Mercoledì 15 maggio 1963
XXXIII GIORNATA SERIE A
CATANIA – MILAN 1-0
Catania: Vavassori, Bicchierai, Giavara, De Dominicis, Corti , Benaglia, Battaglia, Szymaniak, Petroni, Milan, Prenna
Milan: Liberalato, Bravi, Trebbi, Pivatelli, Maldini, Lodetti , Mora, Sani, Altafini, Fortunato, Barison
Arbitro: Angonese di Mestre
Gol : 11’ Petroni
Vecchio, meraviglioso, glorioso Cibali stracolmo di venticinque o forse trentamila cuori rossazzurri assiepati in ogni ordine di posto, in piedi sotto i cartelloni pubblicitari della tribuna B o nel parterre della curva nord ad assistere a quella stupenda realtà chiamata Calcio Catania targato Marcoccio e Di Bella che, pur tra mille difficoltà ed intoppi di natura finanziaria, riesce egregiamente a districarsi in un campionato di altissimo livello come la Serie A che ci vede per il terzo anno consecutivo, apprestandoci, seppur con qualche patema d’animo (il 1962-63 fu tra le cinque salvezze consecutive del commissario Marcoccio quella più sofferta) a vivere l’emozione indescrivibile di sedere lì ancora una volta, a settembre, nell’olimpo del calcio nazionale.
Volti raggianti, o quantomeno sereni e distesi quelli che si possono osservare, in un ipotetico viaggio nel tempo in quel caldo pomeriggio feriale etneo di maggio 1963, tra quella eterogenea moltitudine di tifosi incastonata nelle gradinate. Volti nei quali leggere l’espressione di una città che vive (e vivrà…) il suo periodo più felice dal dopoguerra in poi. Salendo tra i granitici scalini della B o della tribuna A o le incerte gradinate in legno della C si incontrano i veri eroi, i protagonisti di una Catania che naviga , dopo la ricostruzione degli anni cinquanta, in un crescente splendore e benessere riservato a tutti, proprio a tutti. Incontri l’operaio edile nel suo giorno di riposo da quell’immenso cantiere che è la città dell’Elefante che la trasformerà radicalmente nel giro di pochi anni e da un’altra parte il suo datore di lavoro, “u principali”, u “’ngigneri” che sfodera il suo vestito di lino gongolando, insieme all’amico notaio (ex compagno di scuola allo Spedalieri) seduto accanto a lui (col figlioletto tra le gambe, che trent’anni dopo diverrà, guarda caso, anch’egli notaio..) al pensiero di quei cento e passa compromessi già stipulati sugli appartamenti in costruzione che faranno lievitare a vista d’occhio il loro saldo sulla “libretta” o sull “evoluto” conto corrente aperto alla Sicilcassa di via Garibaldi o alla Popolare di Sant’Agata di Piazza Duomo. Vedi il giovane ragioniere, appena diplomato, in licenza premio dal militare che attende trepidante la fine della “naja” per candidarsi ed emanciparsi in un agognato posto al comune, in banca o in una delle innumerevoli aziende manifatturiere della zona industriale sorta da qualche anno a sud di Catania, vero motore di uno straordinario sviluppo economico della città che le varrà l’appellativo unanime di “Milano del Sud”..Sta lì, capelli rasati, seduto accanto ad un uomo, in doppio petto grigio e con la testa lucida di brillantina Linetti, che magari qualche mese dopo ritroverà dietro una scrivania di palazzo dei Chierici o della “Coca- Cola” o del Banco di Sicilia. Vedi l’autista della “SCAT” (che un anno dopo diverrà “AMT”) giungere grondante di sudore dalla rimessa di via Plebiscito, reduce da un turno di lavoro concluso appena mezz’ora prima e per questo costretto a correre per tutta la “vanedda de’ cucchiara” per arrivare in tempo al fischio d’inizio di Catania – Milan. Lo vedi lì con un panino e formaggio in mano preparatogli per pranzo dalla moglie alle sei del mattino giusto prima di “montare” sulla linea del 21 o del 23. Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato. E’ il tripudio, è l’inizio di una magnifica gara che vedrà il Catania mettere alla corda i rossoneri, sfiorando il raddoppio con una clamorosa traversa di Milan, l’eroe di quello storico successo in casa della Juventus siglato un mese prima, di fondamentale importanza ai fini della salvezza. Con la vittoria contro i milanisti il Catania è, alla penultima di campionato, matematicamente salvo.
Ma in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe rimasto imbattuto dai rossazzurri (anche in serie B), coppa Italia esclusa, per ben 49 anni, costituendo attualmente, tra le squadre di A, quella che resiste da più tempo ad una sconfitta contro il Catania…Ma tutto ciò che è umano non può mai durare in eterno…Crollano imperi, regimi, mode, costumi, sistemi economici. Prima o poi arriverà il giorno in cui il diavolo verrà esorcizzato !!!!
Forza CataniAAAAAAAAAAAAAA!!!!
http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1963_05/19630516_0009.pdf&query=
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_maldini_pivatelli_petroni.jpg
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http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_prenna_liberalato.jpg
La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
Eventi nel mondo
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Scusa la cattiveria, ma la percentuale di tifosi strisciati era elevata come adesso, o addirittura più alta?
"U Mastru"
La percentuale dei tifosi delle strisciate a Catania, non è diversa da quella delle altre città, paesi e paesini d'Italia, Milano compresa, ovviamente per la Rubentus. 8D
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Scusa la cattiveria, ma la percentuale di tifosi strisciati era elevata come adesso, o addirittura più alta?
Qualche compassionevole forumista di fede rossazzurra vorrebbe avere la bontà di colmare la probabile lacuna di un tifoso che ha lasciato Catania oramai 46 (diconsi quarantasei) anni fa?...
Noto che viene sovente usato il termine "strisciata/e/i" con riferimento alla Juve, al Milan e all'Inter, insomma a quelli che una volta venivano definiti, con un certo timore reverenziale, "gli squadroni del Nord", e alle loro rispettive tifoserie.
Noto anche che, quasi sempre, tale termine viene usato con accezione di motteggio o dileggio, se non proprio spregiativa..
Vengo alla mia osservazione: se lo scopo dell'uso di questo termine è il motteggio, "strisciata" è il termine più appropriato? ...ma picchì?...nun semu magari nuauci degli "strisciati"?...strisce di bellissimi colori, al confronto, cettu,...ma sempre "strisciati" semu..
Spero di essere riuscito a spiegare la mia banale perplessità e ringrazio fin d'ora chi volesse illuminarmi.
.. credo sia una espressione di scherno riferita a un ristretta cerchia di squadre che hanno la maglia a strisce,e piú propriamente indicano i "Padroni del calcio" Juve, Milan e Inter..tutti gli altri sunu strisciati... 'ntera
@ Nino U Mastru
Non ho mai sentito mio padre lamentarsene, non credo perció fossero tanti...
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Non ho mai sentito mio padre lamentarsene, non credo perció fossero tanti...
idem per mio padre.
Questa "stirpe" infame di tifosi siculo juventini-interisti-milanisti si è moltiplicata come "bratti cù l'ali" in concomitanza col declino delle sorti rossazzurre (a braccetto con quelle rosanero), ossia dalla retrocessione in B del 1971 (e del 1973 per i rosa) in poi...
Un solo campionato di A (peraltro disastroso, quello del 1983-84) in 35 anni non ha fatto che "cristallizzare" su due generazioni l'attaccamento a 'sti colori del tutto alieni da ciò che è pura essenza della nostra terra. Talmente radicato e cristallizzato questo amore verso i "padroni" del calcio che paradossalmente considerano alieno ciò che non appartiene a tali colori "strisciati", incluse le maglie rossazzurre
Abbracci
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Quando scrivi..
E non fai statistica... ::)
SEI UNO SPETTACOLO ;-)
=D>
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.. tutti gli altri sunu strisciati... 'ntera
Grazie, caro GiPì, adesso è più chiaro.
...Talmente radicato e cristallizzato questo amore verso i "padroni" del calcio che paradossalmente considerano alieno ciò che non appartiene a tali colori "strisciati", incluse le maglie rossazzurre
Davvero "strano" questo amore, caro Cantarutti, e per me personalmente inconcepibile...un amore che pervade peraltro tutto il nostro meridione..nel paesino lucano di mia moglie ci sono 3 bar, in centro, a poca distanza l'uno dall'altro...ebbene si distinguono in base alla fede calcistica dei clienti ed alle bandiere fuori esposte: il bar degli interisti, il bar dei milanisti e il bar degli juventini...
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.. tutti gli altri sunu strisciati... 'ntera
Grazie, caro GiPì, adesso è più chiaro.
...Talmente radicato e cristallizzato questo amore verso i "padroni" del calcio che paradossalmente considerano alieno ciò che non appartiene a tali colori "strisciati", incluse le maglie rossazzurre
Davvero "strano" questo amore, caro Cantarutti, e per me personalmente inconcepibile...un amore che pervade peraltro tutto il nostro meridione..nel paesino lucano di mia moglie ci sono 3 bar, in centro, a poca distanza l'uno dall'altro...ebbene si distinguono in base alla fede calcistica dei clienti ed alle bandiere fuori esposte: il bar degli interisti, il bar dei milanisti e il bar degli juventini...
Parliamo di Potenza e Matera, posso anche capirli. Ma noi un minimo di storia in B e in A l'abbiamo, cribbio!
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Mercoledì 15 maggio 1963
XXXIII GIORNATA SERIE A
CATANIA – MILAN 1-0
Catania: Vavassori, Bicchierai, Giavara, De Dominicis, Corti , Benaglia, Battaglia, Szymaniak, Petroni, Milan, Prenna
Milan: Liberalato, Bravi, Trebbi, Pivatelli, Maldini, Lodetti , Mora, Sani, Altafini, Fortunato, Barison
Arbitro: Angonese di Mestre
Gol : 11’ Petroni
Vecchio, meraviglioso, glorioso Cibali stracolmo di venticinque o forse trentamila cuori rossazzurri assiepati in ogni ordine di posto, in piedi sotto i cartelloni pubblicitari della tribuna B o nel parterre della curva nord ad assistere a quella stupenda realtà chiamata Calcio Catania targato Marcoccio e Di Bella che, pur tra mille difficoltà ed intoppi di natura finanziaria, riesce egregiamente a districarsi in un campionato di altissimo livello come la Serie A che ci vede per il terzo anno consecutivo, apprestandoci, seppur con qualche patema d’animo (il 1962-63 fu tra le cinque salvezze consecutive del commissario Marcoccio quella più sofferta) a vivere l’emozione indescrivibile di sedere lì ancora una volta, a settembre, nell’olimpo del calcio nazionale.
Volti raggianti, o quantomeno sereni e distesi quelli che si possono osservare, in un ipotetico viaggio nel tempo in quel caldo pomeriggio feriale etneo di maggio 1963, tra quella eterogenea moltitudine di tifosi incastonata nelle gradinate. Volti nei quali leggere l’espressione di una città che vive (e vivrà…) il suo periodo più felice dal dopoguerra in poi. Salendo tra i granitici scalini della B o della tribuna A o le incerte gradinate in legno della C si incontrano i veri eroi, i protagonisti di una Catania che naviga , dopo la ricostruzione degli anni cinquanta, in un crescente splendore e benessere riservato a tutti, proprio a tutti. Incontri l’operaio edile nel suo giorno di riposo da quell’immenso cantiere che è la città dell’Elefante che la trasformerà radicalmente nel giro di pochi anni e da un’altra parte il suo datore di lavoro, “u principali”, u “’ngigneri” che sfodera il suo vestito di lino gongolando, insieme all’amico notaio (ex compagno di scuola allo Spedalieri) seduto accanto a lui (col figlioletto tra le gambe, che trent’anni dopo diverrà, guarda caso, anch’egli notaio..) al pensiero di quei cento e passa compromessi già stipulati sugli appartamenti in costruzione che faranno lievitare a vista d’occhio il loro saldo sulla “libretta” o sull “evoluto” conto corrente aperto alla Sicilcassa di via Garibaldi o alla Popolare di Sant’Agata di Piazza Duomo. Vedi il giovane ragioniere, appena diplomato, in licenza premio dal militare che attende trepidante la fine della “naja” per candidarsi ed emanciparsi in un agognato posto al comune, in banca o in una delle innumerevoli aziende manifatturiere della zona industriale sorta da qualche anno a sud di Catania, vero motore di uno straordinario sviluppo economico della città che le varrà l’appellativo unanime di “Milano del Sud”..Sta lì, capelli rasati, seduto accanto ad un uomo, in doppio petto grigio e con la testa lucida di brillantina Linetti, che magari qualche mese dopo ritroverà dietro una scrivania di palazzo dei Chierici o della “Coca- Cola” o del Banco di Sicilia. Vedi l’autista della “SCAT” (che un anno dopo diverrà “AMT”) giungere grondante di sudore dalla rimessa di via Plebiscito, reduce da un turno di lavoro concluso appena mezz’ora prima e per questo costretto a correre per tutta la “vanedda de’ cucchiara” per arrivare in tempo al fischio d’inizio di Catania – Milan. Lo vedi lì con un panino e formaggio in mano preparatogli per pranzo dalla moglie alle sei del mattino giusto prima di “montare” sulla linea del 21 o del 23. Vedi l’innocente volto di tanti bambini in rigorosi “causi a’ cutta” che stanno per imprimere nelle loro menti gli indelebili ricordi di un’infanzia dove il loro padre li accompagnava la domenica mattina al campetto dei salesiani ed il pomeriggio allo stadio a gioire per una rete di Prenna, Szimaniak o Calvanese con cui crollavano anche le “grandi”. Come in quell’assolato pomeriggio del 1963 dove un Cesare Maldini, forse rimbambito dal fragore dei trentamila tifosi rossazzurri, si fa soffiare, al primo quarto di gara il pallone dalla giovane ala Petroni che insacca alle spalle di Liberalato. E’ il tripudio, è l’inizio di una magnifica gara che vedrà il Catania mettere alla corda i rossoneri, sfiorando il raddoppio con una clamorosa traversa di Milan, l’eroe di quello storico successo in casa della Juventus siglato un mese prima, di fondamentale importanza ai fini della salvezza. Con la vittoria contro i milanisti il Catania è, alla penultima di campionato, matematicamente salvo.
Ma in pochi avrebbero pensato che il Milan sarebbe rimasto imbattuto dai rossazzurri (anche in serie B), coppa Italia esclusa, per ben 49 anni, costituendo attualmente, tra le squadre di A, quella che resiste da più tempo ad una sconfitta contro il Catania…Ma tutto ciò che è umano non può mai durare in eterno…Crollano imperi, regimi, mode, costumi, sistemi economici. Prima o poi arriverà il giorno in cui il diavolo verrà esorcizzato !!!!
Forza CataniAAAAAAAAAAAAAA!!!!
http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1963_05/19630516_0009.pdf&query=
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_maldini_pivatelli_petroni.jpg
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_petroni.jpg
http://www.cataniaperte.com/calcio/catania_63_64_prenna_liberalato.jpg
La musica più ascoltata in quei giorni
1 Il tangaccio Adriano Celentano
2 Come te non c'è nessuno Rita Pavone
3 Baci Remo Germani
4 Amore fermati Fred Bongusto
5 Alla mia età Rita Pavone
6 Piangerò per te Paul Anka
7 Roberta Peppino Di Capri
8 Quelli della mia età Francoise Hardy
9 I tuoi capricci Neil Sedaka
10 Non amarmi così Steve Lawrence
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Non è tornato, :^( :^( :^( dobbiamo aspettare ancora, almeno fino al 28 aprile ;-)