Mirri ha due difetti che sono indifendibili per la nostra piazza:
- è palermitano
- è incensurato
Esattamente. Ora, le vedove del Friulano o quelle amanti di Juventus, Inter o Milan, che nel Palermo avevano un mezzo per stare vicino alle loro zoccole strisciate, pur nella loro pochezza esistenziale si possono capire. Quante storie di degrado, per ambiti molto più seri del calcio, siamo costretti a scoprire ogni giorno?
Ma i giornalisti no. Le penne puttane, che con il Friulano ci mangiavano letteralmente (penso all’ultimo invito a cena nella villa austriaca in sede di ritiro), dopo avere per anni, e alcuni fino all’ultimo respiro di vita della società, taciuto, coperto, minimizzato, derubricato quasi ad atteggiamento stravagante o a cause economiche contingenti, lo scellerato comportamento di Zamparini, adesso non esitano a criticare velenosamente ogni passo di Mirri. Le puttane adesso sono diventate guardie armate del popolo.
Sono stato anni a scrivere alle redazioni dei giornali o direttamente ai giornalisti più in vista che la gestione della società non quadrava, che a fatturati esorbitanti non potevano corrispondere le cifre in negativo dichiarate, che loro erano l’unica possibilità per chiedere pubblicamente chiarezza sui conti e che, in mancanza di una qualunque azione, il destino del Palermo sarebbe stato segnato. Non mi ha risposto mai nessuno, non hanno mai letto i miei SMS nelle trasmissioni a tema. Per ultimo su una nota testata online, diretta da un localmente celebre giornalista, quando il Palermo già agonizzava, nell’inverno del 2019, mi rispondeva, il Direttore Responsabile in persona, che Zamparini era lo stesso di venti anni fa (come se questo lo autorizzasse a comportarsi in un certo modo), che era vittima della crisi e che comunque vedeva il fallimento come un evento molto poco probabile. La stessa persona che promuoveva l’inesistente mercato invernale dell’ultima serie B e condanna adesso, in questa situazione di incertezza totale, l’operato di Mirri dicendo che ha sbagliato tutto.
Non ho altro da aggiungere, se non che la vergogna, spesso, non è di questo mondo.