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Il trionfo del Corinaccio
Sergio:
Notizie da fonti ufficiali ne circolano poche (anzi, non ne circolano) per cui gli addetti all’informazione hanno non poche difficoltà a svolgere il proprio lavoro. C’è chi inventa di sana pianta, che da due settimane hanno detto/scritto che a Pisa avremmo visto cambiamenti, di uomini e di moduli, ma c’è anche chi, con molta serietà, cerca di ragionarci sopra per far sortire risposte ai tanti nostri interrogativi, risposte che purtroppo non arrivano dalle parti di via de Fante.
Perché la società ha assistito, immobile e passiva, allo sfracello totale di una squadra che ha giocatori d’alto livello per la categoria ma è allenata malissimo e gestita in pessimo modo? Perché non è intervenuta quando la cavalcata trionfale verso la vetta era ancora possibile mentre adesso dovremo accontentarci, speriamo, dei playoff? Perché hanno avuto così tante difficoltà ad accettare la constatazione che Corini non sarebbe mai stato in grado di garantire gli impegni assunti?
Amato ieri ha azzardato l’idea che la società si è data una data che è quella di giugno 2025 per cui per quest’anno va bene così. A me non sembra tanto razionale come risposta. Se quest’anno avevi un’opportunità grossa quanto una nave ed hai già speso un mare di soldi, perché rimandare tutto all’anno prossimo quando poi l’obiettivo promozione non sarebbe più procrastinabile? Cosa faremo l’anno prossimo ai primi tentennamenti, alle prime difficoltà? Ma soprattutto perché buttare un anno per la sola ostinatezza di non voler cambiare allenatore.
Ora io una risposta alternativa non ce l’ho, posso solo immaginare che l’idea esonero non era stata ponderata perché si era ritenuto impossibile che non si centrassero gli obiettivi, oppure che tra loro, allenatore, amministratore, DS, DT e chi più ne ha più ne metta, avessero stretto un patto di sangue secondo cui o ci si salva tutti o si affoga tutti. Probabilmente non sapremo mai perché ci si è ostinati a tenere Corini sino al naufragio e, dettaglio non trascurabile, a rendere quanto più problematico possibile l’insediamento di un ,eventuale, nuovo tecnico perché partire subito con appena 4 giorni di preparazione e la gara con la Sampdoria è una scelta miope e scellerata di una società che rispecchia sempre più l’immagine di dilettanti allo sbaraglio. In questi due anni ci sono state dozzine di occasioni per cambiare un tecnico che si è dimostrato sin da subito non all’altezza di questa professione. Non una o due ma dozzine. E lo staremmo facendo ora, a 5 giorni di una gara delicatissima contro una squadra lanciata a mille mentre noi dobbiamo ancora incollare i cocci? Perché il Palermo, OGGI, non è una bambola smontata che occorre solo rimettere i pezzi a posto, sul Palermo è passato sopra un trattore ed ha ridotto tutto in briciole. Solo pochi pezzi sono rimasti riconoscibili, tutto il resto è da fondere e da rimodellare e 5 giorni di tempo non bastano. Non riesco ancora a spiegarmi come davanti ad un Palermo che si liquefaceva gara dopo gara, senza che Corini riuscisse a venire a capo di nulla, si sia deliberato di insistere perché prima o poi sarebbe venuto fuori quel Guardiola insito in ogni essere umano e quindi anche Corini avrebbe trovato la sua illuminazione, la chiave per far luce su tutti i meandri oscuri. Se hai un 45 giri di Claudio Villa lo potrai suonare cento mila volte, non ci diventerà mai un mp3 di Vasco Rossi. E questo vale non solo per l’allenatore ma per tutta la troupe che il CfG ha messo di stanza a Palermo.
L’essere tifoso comporta che bisogna essere sempre fiduciosi, positivi e guardare avanti il proprio futuro con ottimismo, la CfG è una holding di fama mondiale e sotto questo aspetto i milioni di euro da investire sono arrivati a pioggia. Ma l’incapacità, l’irresponsabilità, l’incompetenza, l’indifferenza, il distacco emotivo mostrato verso la piazza, l’irrazionalità di alcune operazioni, l’ignavia e l’indolenza a risolvere le naturali problematiche di un campionato in corso, sono tutti ingredienti che hanno fatto rovinosamente capo al Barbera e le conseguenze sono una tifoseria devastata e avvilita, l’entusiasmo ridotto in frantumi, due anni di lavoro persi, due anni di ferite sanguinanti che non si rimargineranno facilmente.
Credo che liquidare questi due anni negativi solo un con un nuovo allenatore sia un errore, si devono pretendere più teste, ci sono tante altre cose che bisognerà chiarire a partire dall’anno prossimo. Palermo non può essere una città di esperimenti, Palermo può diventare un trampolino di lancio per nuovi talenti ma in serie A ed espletando campionati competitivi dove RARAMENTE alle nostre avversarie capita vincere. Tolti i “raramente” tutte le altre volte col Palermo devono perdere. Oggi invece, ed in serie B, si è tollerato che l’affronto ai nostri colori divenisse una consuetudine, che allenatori inesperti o eterni subentranti venissero qui a farci vedere come s’imposta una squadra ed a portarsi i tre punti.
Templare:
Mi auguro vivamente che non si arrivi a questa buffonata, perche' sarebbe un segnale bruttissimo.
Corini avrebbe dovuto essere esonerato al termine della scorsa stagione, sarebbe bastato fare un bilancio fra i giocatori cresciuti di livello e quelli che invece avevano deluso, osservare la ripetitivita' di determinati errori e atteggiamenti in campo, la debolezza mentale di un gruppo che gia' un anno fa buttava via partite gia' vinte. Sarebbe bastato rendersi conto di come anche le vittorie arrivassero in maniera casuale, con gli avversari che ci prendevano a schiaffi per il 70-80 per cento della gara. Sarebbe stato sufficiente guardarle queste benedette gare e rendersi conto di come le mosse tattiche, i cambi, fossero preordinati, di come le reazioni fossero inesistenti e di come gli allenatori avversari ci mettessero pochi minuti ad annullarci ed altrettanti a metterci in difficolta'. A fine anno, fatto questo consuntivo, si sarebbe dovuto ringraziare il tecnico e magari salvargli la faccia ricordando il caos di inizio stagione, di cui era incolpevole, concedendogli questa attenuante.
Invece no, si e' andati avanti imperterriti in nome di una politica e di un modo di agire che per me, che in UK ci vivo da 9 anni, non sono affatto una novita' e costituiscono probabilmente il piu' grande limite di questo popolo. Fanno tutto secondo manuale e policy aziendale, non derogano, non improvvisano e adattano, per cui se nel loro codice di regole manca la soluzione, si bloccano.
Quest'anno hanno fatto anche peggio. Come dici tu, Turiddu, hanno speso milioni su milioni per rivoltare la squadra come un calzino e ricostruirla, per la seconda volta, secondo le esigenze di Corini, che e' stato accontenntato in tutto, compreso nel non-acquisto di un terzino destro che potesse mettere in discussione il posto fisso del suo pupillo Mateju. Se in societa' avessero voluto veramente puntare alla promozione, Corini avrebbe dovuto fare i bagagli dopo la sconfitta col Catanzaro. Invece e' rimasto.
Ultima fermata, al limite, avrebbe dovuto essere l'indecente sconfitta (farcita da ancora piu' indecenti dichiarazioni) col Venezia. Ma ancora una volta abbiamo assistito, increduli e attoniti, ad un silenzio che sapeva di assenso. Adesso un cambio dopo che verosimilmente la squadra piu' che a un quinto posto (miracoloso, per come e' ormai incancrenita la situazione) non potra' ambire, sa di presa per il culo da mille e uno sceicco.
Che Corini finisca il suo mandato fra i fischi o l'indifferenza. E che di fischi, piuttosto che di indifferenza, sia inondata pura questa dirigenza, perche' avere milioni e spenderli male non ti esime da critiche feroci.
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