Autore Topic: Di moda in Brasile...  (Letto 11292 volte)

Offline Templare

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Di moda in Brasile...
« Risposta #30 il: 18 Novembre 2006, 05:02:04 am »
Citazione da: "Marco Tullio"
Casorezzo (MI), 17 Novembre 2006
Caro Templare,
tu dici:  Dichiarando guerra a Francia ed Inghilterra Mussolini sperava di trovare il jolly, con una Germania strapotente che si sarebbe trascinata appresso l'Italia alla vittoria. Sbagliò, ma fu un errore per cercare di fare grande l'Italia, non le sue tasche. Fra salire sul carro dei vincitori per ricevere poi il posto dilavoro, indennizzi e pensioni di guerra e fare quello che ha fatto Mussolini mi sembra che ci sia poca attinenza. Anche a livello di rischio. Un paragone che non regge assolutamente. E perché mai non c'entra niente? Andare in soccorso del vincitore non è quello che rimproveri alla classe dirigente che preparò l'armistizio? E' noto che tutti, compreso Mussolini, più o meno segretamente speravano che la Francia desse filo da torcere alla Germania, ma quando la linea Maginot fu sfondata e ormai i Tedeschi erano alle porte di Parigi, ecco che il tuo idolo decide l'azzardo. Mi sembra opportunismo bello e buono, e non per fare grande l'Italia, perché la guerra non serviva certo a recuperare territori irredenti: Mussolini era certamente insensibile al fascino del denaro, ma semplicemente perché il suo oggetto del desiderio era il potere, non il bene o la grandezza dell'Italia. Basterebbe leggere qualche pagina del diario di Ciano per comprendere quanto disprezzasse gli Italiani, colpevoli di essere poco inclini alla guerra. Inoltre, in un suo memoriale, Pisanò ricorda il distaccato disprezzo con cui alcuni militi francesi di Vichy presenti in Italia negli ultimi giorni di vita della Repubblica Sociale trattassero lui e i suoi camerati, che per stizza affermavano di essere più in sintonia con De Gaulle, il quale aveva mantenuto lo stesso alleato, che con Pétain: il suddetto scrittore dimentica che i Francesi, collaborazionisti o gollisti che fossero, erano ancora memori della celebre "pugnalata alle spalle" inferta dall'Italia.
 Quanto alle tue considerazioni sull'armistizio, la partita era ormai persa e non è possibile pretendere da un popolo che continui a combattere per tenere fede a un alleato che non ti considera in alcun modo, ben prima dell'8 Settembre: solo i repubblichini potevano tollerare che i Tedeschi si pappassero non già l'Istria o la Dalmazia, ma tutti i territori a est di Venezia, tant'è che quando Pavolini provò a fare una visita a Udine, gli fecero capire che era meglio tornarsene indietro.
 Per non parlare dell'orrore delle leggi razziali, anche nella forma più blanda... A presto,
Marco Tullio


Una precisazione: Mussolini non é il mio idolo. Ne ho grande considerazione, apprezzo molti aspetti del fascismo originario e di quello finale, soprattuto a livello sociale, ne apprezzo molti di meno di quello centrale, imborghesitosi a dittatura, ma se proprio devo scegliere una figura di quel periodo la mia scelta cade su Junio Valerio Borghese e sugli uomini della X MAS, già a partire dalle operazioni di guerra contro l'Inghilterra nel Mediterraneo.

Continuo a non vedere attinenza fra il dichiarare una guerra mondiale e diventare partigiano il 25 aprile. Beato te che ci riesci con tanta semplicità. Certo, Mussolini aspettò il più possibile prima di entrare in guerra, la ritardò già nel '38 a livello globale con la conferenza di Monaco, fece fare grande strada alla Germania, che di resistenza in Francia ne trovò invero pochissima, fra il '39 ed il '40, ma questo mi sembra semmai un merito strategico e politico più che una questione opportunistica.

Tenere fede alla parola data é un privilegio che da sempre possono permettersi in pochi in Italia. Qualcuno fra il '43 ed il '45 lo fece fino all'ultimo, la maggioranza preferì uscire dalla guerra nel modo peggiore e meno onorevole. E in questo il comportamento dei Tedeschi c'entra poco, così come non farei passare per oro colato le pagine di diario di Galeazzo Ciano, che ostile a Hitler ed ai tedeschi lo era stato da sempre, a torto o ragione, non solo durante la guerra. Per me rispettare la parola data vale più di qualsiasi altra cosa al mondo. Forse é per questo, e ritorno per un attimo al calcio, che vedo in una certa maniera per la maggior parte di voi incomprensibile, la questione della clausola compromissoria e dei ricorsi al TAR.

La RSI dovette sicuramente subire l'egemonia tedesca, era inevitabile, ma in quei territori sul confine orientale che hai ricordato tu la X MAS, peraltro politicamente e materialmente più "italiana" che fascista, combattè fino all'ultimo contro i partigiani di Tito, come ultimo baluardo di italianità ed estendendo il discorso per vie generali é praticamente certo che senza la RSI non solo il nord-est, ma tutta l'Italia dalla linea Gustav in su sarebbe stata messa a ferro e fuoco dai Tedeschi in maniera ancora più tragica e cruenta di quanto accaduto. O pensi che in quei due anni gli Italiani sarebbero stati difesi da poche centinaia di gappisti? Il 1943 era ancora troppo presto perchè uscissero fuori le decine di migliaia di combattenti per la libertà...

Rimarremo ognuno del nostro parere, anche se giudico sempre importante lo scambio di idee, soprattutto con chi la pensa in maniera molto distante dalle mie. Se sei daccordo, per non annoiare gli altri che già ne hanno fatto richiesta, mi fermerei qui.



"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Testa Dura

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Di moda in Brasile...
« Risposta #31 il: 18 Novembre 2006, 03:57:30 pm »
Intervengo per giusta causa, direi.
Testa Dura esiste, infatti, perché c'è stato il fascismo repubblicano. Qualcuno, a partire da Gaspare o da marco '69, dirà che basterà questo per condannare il fascismo, ma la storia dei miei genitori ve la racconto lo stesso.
Mio padre, giovanissimo nel 1944, attraversò le linee alleate con parecchi amici acesi per andare ad arruolarsi nelle forze repubblicane (questo fenomeno, pur numeroso, è stato sempre trascurato dalla storia ufficiale, che, come si sa, è sempre scritta dai vincitori). Giunto a Milano, e poi a Varese, ebbe modo di asercitare l'insuperabile fascino acitano e conquistare mia madre, ausiliaria di Salò, figlia di militante varesino appena morto, che era voluto fare seppellire in camicia nera. Alla fine della guerra, per evitare la mattanza (dalle proporzioni inaudite dalle circostanze efferate: sapevate della gente derubata e con i quali si giocava poi a tiro a bersaglio da parte dei partigiani?) mio padre riparò ad Acireale e i miei zii materni in Svizzera. Mio padre e mia madre poterono sposarsi solo dopo cinque anni, quando le acque si erano finalmente calmate.
Pur non essendo personalmente di idee politiche di estrema destra, ma di destra moderata, non posso che sottoscrivere le osservazioni di Templare. Vorrei solo aggiungere che fondare una repubblica sulla resistenza (in realtà non esistita o quasi fino al 25 aprile) significa escludere il sud e il centro, che forse l'hanno fatta al contrario.
Forza Acireale.

Offline Templare

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Di moda in Brasile...
« Risposta #32 il: 18 Novembre 2006, 05:15:37 pm »
Caro Testa Dura, non so perchè, ma dopo questa tua testimonianza ho l'impressione che il 3ad si ripopolerà pericolosamente...  :lol:  :lol:  :lol:

Grazie comunque per avere ricordato, grazie anche all'esperienza familiare, un fenomeno scomodo, quello dell'arruolamento volontario nella RSI. E grazie in ritardo anche a Marco Tullio per la sua testimonianza sugli episodi di Barletta.

Entrambe facce di quella stessa tragica medaglia che fu la guerra civile in Italia.



"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Redazione

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Di moda in Brasile...
« Risposta #33 il: 18 Novembre 2006, 06:04:25 pm »
Vi invitiamo cortesemente a rientrare in tema.
Grazie

Offline GASPARE

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Di moda in Brasile...
« Risposta #34 il: 20 Novembre 2006, 12:22:38 pm »
La Redazione ha ragione, come ancor prima Martino Liotrino.  8)

Però il post del Testina merita un appuntino :P ...

Sicuramente tracce del Testa Dura ci saranno durante i sei giorni della Creazione, nella nascita della civiltà Egizia e nella fondazione dell'Impero Romano...molto probabile!

Adesso però scendi dal cavalluccio a dondolo, togliti il copricapo da Napoleone e rassetta i soldatini che anche gli imperatori si riposano... 8)  :lol:  :lol:

L'unico errore che fece il tu babbo fu che quella sera la tu mamma poteva portarla al cinema invece di pensare a...ad altro 8)

Ciao Testina! :lol:  :lol:
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Mauro Spina

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Di moda in Brasile...
« Risposta #35 il: 20 Novembre 2006, 05:08:49 pm »
Citazione da: "Testa Dura"
Intervengo per giusta causa, direi.
Testa Dura esiste, infatti, perché c'è stato il fascismo repubblicano. Qualcuno, a partire da Gaspare o da marco '69, dirà che basterà questo per condannare il fascismo, ma la storia dei miei genitori ve la racconto lo stesso.
Mio padre, giovanissimo nel 1944, attraversò le linee alleate con parecchi amici acesi per andare ad arruolarsi nelle forze repubblicane (questo fenomeno, pur numeroso, è stato sempre trascurato dalla storia ufficiale, che, come si sa, è sempre scritta dai vincitori). Giunto a Milano, e poi a Varese, ebbe modo di asercitare l'insuperabile fascino acitano e conquistare mia madre, ausiliaria di Salò, figlia di militante varesino appena morto, che era voluto fare seppellire in camicia nera. Alla fine della guerra, per evitare la mattanza (dalle proporzioni inaudite dalle circostanze efferate: sapevate della gente derubata e con i quali si giocava poi a tiro a bersaglio da parte dei partigiani?) mio padre riparò ad Acireale e i miei zii materni in Svizzera. Mio padre e mia madre poterono sposarsi solo dopo cinque anni, quando le acque si erano finalmente calmate.
Pur non essendo personalmente di idee politiche di estrema destra, ma di destra moderata, non posso che sottoscrivere le osservazioni di Templare. Vorrei solo aggiungere che fondare una repubblica sulla resistenza (in realtà non esistita o quasi fino al 25 aprile) significa escludere il sud e il centro, che forse l'hanno fatta al contrario.
Forza Acireale.


Beddu ra mammaaaaaa :lol:  :lol: ...ma allora dobbiamo accendere un cero a Mussolini. Se ci delizi su questo forum lo dobbiamo a lui!! :lol:  :lol:  :lol:

Si, ora che ci penso la ricordo pure io la storia di quei poveracci derubati e su cui i partigiani facevano tiro a bersaglio :roll: ...pare che a capo di quella brigata partigiana ci fosse un certo Nino Pulvirenti detto "aereoplano" e i poveracci sfollati da Acireale :wink:

Italo Balbo era di Acireale, pare che l'aereo con la quale cadde fosse stato messo a disposizione maleficamente proprio dalla WindJet già attiva allora e che in onore dell'autarchia venne ribattezzata la VentoVeloce 8)  :lol:  :lol:  :lol:

Beddu ra Mammaaaaaaa...ciao!

Offline marco-69

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Di moda in Brasile...
« Risposta #36 il: 20 Novembre 2006, 05:51:55 pm »
L'unico errore che fece il tu babbo fu che quella sera la tu mamma poteva portarla al cinema ...

Gaspare questa e' una battuta di cattivo gusto.
Te lo dico con affetto e potevi risparmiartela.

Al Templare ricordo cosa significo' il fascio per un mio prozio paterno:

l'abbandono della famiglia, del lavoro, della casa. Anno domini 1936.
Non era un attivista, vendeva vino e della politica non gliene fregava niente. Ma qualcuno disse che doveva iscriversi al fascio.

Le sue ossa sono rimaste a Tripoli.

Con questo ho chiuso anche io.
Forza Catania

Offline GASPARE

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Di moda in Brasile...
« Risposta #37 il: 21 Novembre 2006, 11:11:32 am »
Citazione da: "marco-69"
L'unico errore che fece il tu babbo fu che quella sera la tu mamma poteva portarla al cinema ...

Gaspare questa e' una battuta di cattivo gusto.
Te lo dico con affetto e potevi risparmiartela.

Al Templare ricordo cosa significo' il fascio per un mio prozio paterno:

l'abbandono della famiglia, del lavoro, della casa. Anno domini 1936.
Non era un attivista, vendeva vino e della politica non gliene fregava niente. Ma qualcuno disse che doveva iscriversi al fascio.

Le sue ossa sono rimaste a Tripoli.

Con questo ho chiuso anche io.
Forza Catania



 :shock: Cavaleri se vossia mi spiega dove sta questo cattivo gusto gliene sarei grato...Grazie :wink:

Al Templare ricordiamogli anche la differenza tra guerra civile e di liberazione...come rivoluzione da golpe :lol:  :lol:  :lol:  8)

Chiudiamola davvero qui!
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Offline Templare

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« Risposta #38 il: 21 Novembre 2006, 12:03:16 pm »
Citazione da: "GASPARE"

Al Templare ricordiamogli anche la differenza tra guerra civile e di liberazione...come rivoluzione da golpe :lol:  :lol:  :lol:  8)

Chiudiamola davvero qui!



Gaspare, ti ringrazio per la premura con cui vuoi ricordarmi le cose, ma ancora, fortunatamente, non soffro di Alzheimer e ce la faccio da solo. Bisogna poi vedere se si tratta di ricordare oppure di imparare la lezione, cose leggermente diverse fra di loro.

Guerra di liberazione é un termine che fa comodo ad alcuni, ma terribilmente ambiguo. Per i compagni che sabato hanno bruciato i fantocci raffiguranti i soldati italiani, israeliani e statunitensi ed intonato "10, 100, 1000 Nassirya", gli americani e gli Italiani in Iraq sono occupatori e i simpaticoni che li fanno saltare in aria di tanto in tanto stanno facendo una guerra di liberazione.

A fine guerra mondiale gli Italiani si sparavano fra di loro. A te piace chiamarla guerra di liberazione, io preferisco chiamarla guerra civile. Le due definizioni possono convivere perfettamente. Fuori uno.

Rivoluzione e golpe. La rivoluzione tecnicamente é un colpo di stato a tutti gli effetti, un sovvertimento dell'ordine precostituito. Sta poi ai fatti ed alla storia dimostrare se una rivoluzione o un golpe (per come lo intendi tu) portano democrazia, dignità e ricchezza o meno. Ma questa é un'altra storia.

Hope you have a nice day!



"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Elephant Catania

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« Risposta #39 il: 22 Novembre 2006, 08:15:42 pm »
Minks, noto con piacere che l'esame di storia moderna si può considerare superato col 30 e lode e, perchè no, col bacio accademico!
Però, mi viene in mente di chiedere a Templare di postarci un altro filmatino brasileiro x ridistendere i nervi, magari, se ne trovi uno sul Catania...semprechè la "tv Globo de produçao" abbia commentato una nostra gara!
Ciao

Offline Templare

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Di moda in Brasile...
« Risposta #40 il: 22 Novembre 2006, 08:49:44 pm »
Citazione da: "Elephant Catania"
Minks, noto con piacere che l'esame di storia moderna si può considerare superato col 30 e lode e, perchè no, col bacio accademico!
Però, mi viene in mente di chiedere a Templare di postarci un altro filmatino brasileiro x ridistendere i nervi, magari, se ne trovi uno sul Catania...semprechè la "tv Globo de produçao" abbia commentato una nostra gara!
Ciao


Guarda Elephant, lo farei con molto piacere. Il problema é che da un mesetto a questa parte canusciu sulu u Paliermu.

Capisci a mme.

Ciao.



"Non nobis Domine, sed nomini Tuo da gloriam"
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.