Autore Topic: Manicomio Palermo  (Letto 1106 volte)

Offline Sergio

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Manicomio Palermo
« il: 23 Settembre 2012, 10:11:02 am »
A memoria non ricordo un così lungo tempo di astensione dalle discussioni sul web. Addirittura giorni interi senza nemmeno aprire siti e forum vari che trattano del Palermo. Dire che mi è passata la voglia è poco. Il quadro è certamente sconsolante: qui, a Palermo, non si fa più calcio, qui è solo un manicomio. Siamo passati da Delio Rossi, un Signor Allenatore, uno stimato professionista in tutto il globo terracqueo, amatissimo dalla folla rosanero e accantonato non certo per motivi economici (visto che Zamparini ne paga anche 3 all’anno), ma perché non si piegava abbastanza ai voleri di Zampa. Con la breve parentesi di Serse Cosmi, in ordine si sono poi susseguiti: Pioli (avete letto la sua intervista dove dice che mai esonero fu così indolore come quello palermitano, “gli si è chiusa una porta e gli si è aperto un portone”) che col Bologna sta facendo benissimo. Mangia allenatore emergente che, sono certo, farà una carriera straordinaria. Bortolo Mutti rimasto anch’egli sull’orlo dell’esonero. Sannino, che è rovinosamente naufragato con quella barcarola chiamata Palermo, sorretta da pessimi marinari e messa su da un armatore che ha meno equilibrio mentale di uno che si è calato 2 bottiglie di whisky alle 7 del mattino. Sannino che fin’ora aveva fatto benissimo ovunque era stato e che come riferiva egli stesso, mai aveva incontrato così tante difficoltà come qui a Palermo. Ora escludendo Mutti che ormai è anacronistico e totalmente avulso dal calcio moderno, trovo assolutamente impossibile che tutti questi allenatori testè citati siano dei (professionalmente) falliti (per non parlare dei direttori sportivi (Foschi (perché messo da parte? Boh!?), Sabatini, Sogliano, Panucci, tutta gente fatta fuori non si sa bene il perché). Oggi abbiamo questo pupo di pezza di Perinetti (su cui io riponevo tante speranze, puntualmente disilluse), che non so fino a che punto sia disposto ancora a calpestare la sua dignità rimanendo qui a Palermo. La verità è ben diversa: la verità è che qui a Palermo ormai non ci sono più le condizioni per fare calcio. O per lo meno, ciò che il calcio dovrebbe essere, è stato totalmente snaturato dal suo primo dirigente che ha immolato spettacolo divertimento e senso dello sport in una inutile caccia al tesoro in cui sono state dilapidate tutte le risorse che questa squadra aveva prodotto e adesso si ritrova senza avere le forze per tesserare giocatori decenti.
Oggi ci presenteremo da Colantuono, altro allenatore “incapace” con questa banda di allegri ubriaconi quale è la squadra rosanero, messa in campo a membro di segugio dall’ennesimo allenatore nuovo, per giunta un altro integralista del modulo.  Allenatore che per venire a Palermo si è fatto fare un contratto a prova di esonero, (penso sia il primo caso in Italia). Ah Zamparini, quanto sei diventato pinnolone!! 8-) 8-) La vecchiaia ti incancrenito anche il cervelletto.
Leggo di tifosi speranzosi che oggi l’atalanta prenda sottogamba l’impegno contro il Palermo e giochi un po’ dimessa. Come se noi, anche in un eventualità del genere, fossimo capaci di fare chissà cosa!
Penso che il rientro a Palermo sarà molto difficile per questa squadra che dovrà fare chissà quali barricate per cercare di portar via almeno un punto da Pescara.  Ed al rientro a Palermo ci sarà la resa dei conti tra la squadra (che non vedo che colpa intrinseca possa avere sul fatto che sia scarsa) e la sua tifoseria, tra la tifoseria e il suo presidente che è già, inconsciamente, invitato da più parti a sollevare le tende e andare via. Mi torna in mente il Palermo di Franco Sensi che in casa registrava 35 mila spettatori ed invece di programmare il rilancio per l’anno successivo si portò Bombardini a Roma. Risultato: le ultime partite al Barbera con meno di 500 spettatori sugli spalti. Ecco: rivedo lo spettro di quei tempi. Penso che in questi prossimi mesi da qui a dicembre, Palermo deciderà il suo prossimo futuro sportivo.
Due sono le verità da cui non si può prescindere:

1) Non si può più tollerare una squadra che venga gestita in questo modo. Non sono gli allenatori che sono incapaci. Incapace, ovvero, improduttivo, è diventato ormai questo modo di fare calcio che pratica Zamparini: la ricerca della plusvalenza a tutti i costi come atto primario, dove il ritorno in termini di risultati sia solo una piacevole conseguenza. Un incetta di giocatori senza senso, senza costrutto, senza criterio alcuno, che mette in difficoltà qualsiasi allenatore si presenti qui convinto di poter fare un buon lavoro. Non può più andare così, la tifoseria ne ha già preso coscienza, spero che la prenda anche la dirigenza.
2) Come disse “u picciottu ru varbieri”, oggi a Palermo non c’è calcio senza Zamparini. Questa pare che la società lo sappia benissimo mentre invece la tifoseria stenta a recepirla.

In conclusione, la barcarola è in viaggio, il mare sempre in tempesta, i marinai, scarsi, son sempre gli stessi, l’armatore diciamo che è ubriaco e il porto d’attracco non si vede affatto. Spero solo che in presenza di eventi precipitati non si abbia a dire che la colpa è stata della tifoseria.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Templare

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Re:Manicomio Palermo
« Risposta #1 il: 23 Settembre 2012, 10:55:33 am »
Sottoscrivo. Ma ormai parliamo, chi più chi meno, chi prima chi dopo, delle stesse cose da due anni. Bisogna solo vedere chi si stanca prima fra Zamparini e i tifosi.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.