E' il momento che la certezza ceda posto alla speranza. Ad agosto scorso ero quasi certo che saremmo andati in A, avevamo fatto un mercato di livello con giocatori anche di categoria superiore. Ma noto che chiunque arrivi qui finisce per essere prima un giocatore normale, poi dopo qualche gara diventa anonimo e poi ancora diventa pure scarso. Dopo 20 gare appare chiaro che non è più questione di trovare la quadra, l'andazzo è questo e si proseguirà tra alti (casuali e spesso fortunosi) e bassi (espliciti ed inequivocabili) sino a fine torneo. Non credo che con i nuovi innesti cambi qualcosa, se con essi non cambia pure la guida tecnica per cui i 6 mesi che ci separano da giugno saranno uguali ai 18 mesi appena trascorsi, sia dal punto di vista delle emozioni (poche, quasi rare) che degli abbili (a ettolitri). Probabilmente centreremo i playoff e qui si può solo sperare che l'asse terrestre si riequilibri, si riallineino i pianeti e la buona sorte ci dia una mano. Due anni fa si arrivò in B con molta bravura ed anche un po' di fortuna. Quest'anno la bravura (che più che bravura appare improvvisazione e approssimazione) si rivela davvero poca cosa, surclassata da limiti evidenti, sentenziosi quanto ineludibili. Di fortuna ce ne vorrà davvero tanta e forse nemmeno basterà. Sostenere sino alla fine è dovere di ogni tifoso ma dovere della società è non tradire questo patrimonio (di tifo) che in B possono vantare in pochi. Perchè, possiamo dirlo, si ha la percezione che i nostri sentimenti e le nostre aspettative sulle sorti di questo campionato ed anche di quelli a venire, vengano ritenuti irrilevanti.