Credo non sfugga a nessuno, tra coloro che conoscono davvero le cose del calcio viste da una prospettiva non di potere, che fanno presto, molto presto, la cultura del sospetto, il veleno sparso gratuitamente e senza motivo, gli attacchi privi di senso e di motivazioni, a diventare infamità.
Nonostante il mestiere che faccio, il calcio ed il Catania li guardo da sempre da quella prospettiva, piaccia o no a qualcuno o a tanti. Quanto perché e come il Catania appartenga visceralmente al mio Dna è questione strettamente personale, intima quasi, per cui escludo di parlarne a chi non interessa o a chi non vuole o non potrebbe capire o a chi ha cose più serie di cui occuparsi. Quanto poco influenzino le mie convinzioni personali le persone che a tutti i livelli (dirigenziali, tecnici, calciatori, stampa) si occupano del Catania è talmente marginale per me, che il rossazzurro mi scorre dentro inarrestabile anche se da tempo non me ne occupo più professionalmente, se non di tanto in tanto e giusto per la voglia e la gioia di esserci in questa avventura straordinaria.
Dunque, tanto per esser chiari, vorrei sapere se scivolato sul piano delle infamità questo tizio che si fa chiamare Cantarutti ha qualcosa di concreto e serio da dire sul mio conto, pubblico e privato, visto che mi chiama in causa direttamente e allarga il discorso sino ad investire la sfera di questioni che, comunque le guardi, non avrebbero nulla a che vedere con il Catania ed il calcio. Se è una questione personale non so... Boh. Che squallore, ultras da tastiera.
Alod