Che bello!! I tifosi rossazzurri ci hanno lasciato il forum tutto per noi! :-)
Scherzo. Tornate presto!
Credo che ormai anche Corini sappia che almeno nove tifosi rosanero su dieci vorrebbero il suo esonero immediato. Ne avverte la percezione, ci arriva con la sua intelligenza, lo leggerà sui social, glielo diranno i suoi amici o i suoi collaboratori più stretti che avvertono l’aria che tira, insomma in un modo o nell’altro lo sa che Palermo è diventata una pentola a pressione in piena ebollizione e con lo sfiato che fischia ormai troppo rumorosamente. Non ci è dato sapere, a noi tifosi, se Corini abbia la percezione che anche chi ha la responsabilità di questo progetto Palermo, assalito da dubbi e perplessità, stia prendendo atto di una situazione molto precaria e deficitaria sul piano delle aspettative, si stia facendo i suoi conti e se non sia il caso di agire non dico subito ma forse anche prima che finisca questo torneo.
Lui non demorde, lui crede, e spera ancora, di riuscire in quest’impresa di portare il Palermo in A. Il quarto o il quinto posto garantiscono i playoff, non la promozione. E se giochi i playoff e poi non li vinci sarà la stessa cosa di essere arrivati 15esimi in campionato: in B eri ed in B rimani, per cui va bene i playoff ma devono essere vincenti altrimenti avremmo gettato un altro anno ed un’immensità di milioni.
Corini spera e crede ancora di riuscire nell’impresa. I più sentimentalisti, i più puri di cuore pensino pure che sia tutto frutto di attaccamento alla maglia, alla città e a tutto il resto. Può anche essere ma io non riesco a fare a meno di pensare che ci sia anche un attaccamento alla poltrona che, dal punto di vista umano-professionale è anche comprensibile. E lo spauracchio diventa proprio questo, che Corini, nell’eventualità che riuscisse nell’impresa di centrare l’obiettivo, venisse riconfermato per altri due anni. Ora nell’auspicio di essere sempre smentito dai fatti, l’idea di affrontare un campionato di A con Corini in panchina a me mette un po’ paura. Se il Barbera è stato terra di conquista per realtà di provincia come Lecco, Catanzaro, Cittadella, Cosenza, che son venute qui a portarsi i tre punti non dopo estenuanti battaglie e con giocate d’alta scuola calcistica ma passeggiando sui nostri limiti, sulla nostra inadeguatezza, facendoci correre a vuoto per 95 minuti, irridendo anche la passione di 20 mila tifosi increduli quanto avviliti per la nostra pochezza (qualcuno si è concesso anche lo sfizio di venire a sbeffeggiarci sotto la nostra curva (la nord), non oso immaginare cosa accadrà quanto qui caleranno realtà come Atalanta, Fiorentina, Bologna, Torino, il Cagliari di Ranieri, teams contro cui dovremmo giocarcela almeno alla pari.
Ora se devo farmi la serie A con Corini in panchina forse è meglio rimanere dove siamo e ricominciare tutto d’accapo l’anno prossimo con nuovo allenatore, nuovo direttore sportivo e forse anche un nuovo responsabile che sappia prendere atto quanto prima possibile quando la barca prendi la deriva e che tutto si sta sfaldando (quindi prima che ai tifosi venga l’esaurimento nervoso). Io a Cittadella ho visto segni di cedimento mentale, di giocatori che hanno paura di sbagliare o di non interpretare correttamente le consegne a loro impartite, giocatori che hanno perso sicurezza nei loro mezzi e consapevolezza di quello che fanno, timorosi di fare la cosa sbagliata. E queste deficienze sono figlie di limiti tattici, non tecnici.