Un saluto a tutti gli amici del forum. Si torna a fare sul serio e, se DIo vuole, a parlare di calcio giocato, almeno fino all'inizio del processo WJ previsto per ottobre. Eccovi qulache spunto su quanto visto al "Massimino" domenica scorsa.
Per i primi 70' minuti ho pensato che i mali del Catania dello scorso anno fossero rimasti tutti lì, intatti. Pozzebon inconcludente, Russotto inutilmente nervoso, manovra assente, secondo gol preso subito dopo il doppio cmabio del nostro allenatore e vita facile per gli ospiti cui bastava applicare il fuorigioco sistematico e marcare Lodi per disinnescare i nostri tentativi di offendere, che peraltro si limitavano al solo a scavalcare il centrocampo con lanci lunghi. Poi tutto è cambiato: carattare, praticità, dinamismo e, quel che più conta, risultato ribaltato.
Indicazioni contraddittorie dunque, dall'esordio stagionale, e quindi meglio soffermarsi sugli aspetti positivi, a cominciare da una capacità di reazione che non si vedeva da anni, sebbene contro un avversario più debole, anche se più avanti di noi, a quanto mi è sembrato, nel cammino verso la creazione di una squadra.
Tensione fra le panchine, con i due team manager squalificati. Forse il nervosismo è il punto chiave su cui ragionare, perché davvero per un gara che non era molto più di un allenamento non era il caso di caderci. Ansia da prestazione? Speriamo di no perché il sangue freddo servirà, e tanto, in questa stagione.
Il pubblico c'era, nonostante i probleami ai botteghini per i quali la società ha promesso di prendere provvedimenti, e questo dimostra che non c'è poi tutto questo scollamento fra ambiente e squadra. Quelli ostili alla società fanno rumore sui social, ma la realtà non virtuale è che c'è voglia di tornare alla normalità, costi quel che costi. Quasi, quasi c'è entusiasmo (abbonamenti in linea con quelli dello scorso anno) e anche i gruppi organizzati non parlano più di disertare lo stadio, seguendo una linea non chiara ai più.
Non ci capisco molto, ma capisco che il calcio è questo e quindi o lo si accetta oppure è tempo di dedicarsi ad altro.
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