Casorezzo (MI), 6 Settembre 2016
Caro Enrico,
per quanto riguarda la condanna sportiva, non è tanto il problema dell'identificazione dei venditori che mi preme quanto le motivazioni che si celano dietro al fattaccio: non ci crederò mai che lo abbia fatto per evitare la retrocessione, perché si sapeva da gennaio che il Parma, virtualmente retrocesso in B, avrebbe liberato un posto tra i cadetti l'anno seguente, e male che fosse andata i destinatari del ripescaggio saremmo stati noi; la verità è che il malfattore ci scommetteva sopra, e non solo sulle vittorie ma anche sulle sconfitte, Cittadella in casa fra tutte. Eppure, solo in determinate occasioni e in maniera piuttosto velata sulla stampa per i treni del goal si è parlato di calcio scommesse. Semmai, trovo ridicolo che alla fine, dopo tanto rumore, l'esito di comodo è stato che il presidente avrebbe solo tentato di comprare le partite, di modo che la B non ne fosse sconquassata e il Catania fosse punito per il solo tentativo. E poi tanta sabbia, perché non sembra che si sia approdati nemmeno a un esito definitivo. Io vorrei la verità, anche se fosse ancora più dannosa al Catania, ma purtroppo non l'avrò. Ciao,
Marco Tullio