Ci fu un'estate, quella dell'ultimo Ferrara, quella dopo l'esaltante campionato di Morgia finito poi miseramente ai play-off, in cui si arrivò a luglio senza allenatore. Morgia era andato via, la piazza allettava pochissimo perchè soldi non ce n'erano, ognuno si presentava con il suo allenatore di fiducia, ricordo il terzino Antonaccio che portò in sede tale Esposito per proporlo al Pagnottone.
Povero, aziendalmente fallito, alla canna del gas, Giovanni Ferrara alla fine optò per la minestra riquariata Morgia, rilanciò, Dio solo sa come, sul mercato, si tolse il gioiellino locale Vicari e tesserò, in un modo o nell'altro, Lorenzini, Bombardini ed altri due-tre giocatori che la B l'avevano fatta e nemmeno tanti anni prima. Arrivò pure Luca Lugnan e i suoi ex-tifosi festeggiarono il passaggio di maglia con una bottiglia molotov nella hall dell'albergo di Pedara che ospitava quell'anno il Palermo in ritiro estivo.
Morgia deluse oltremodo, perché le minestre riquariate non hano mai il sapore di quelle fresche, Lorenzini fece solo due gol e cambiò aria in inverno, Bombardini giocava a sprazzi, finì l'era Ferrara, ma si tentò una reazione finale con gli acquisti di Elia, Mastrolilli e tale Martusciello, che arrivato rotto si infortunò nuovamente durante il riscaldamento, effettuato per subentrare non ricordo a chi, nella prima partita post-guarigione...
Ricordi sbiaditi e lunga premessa per agganciarmi all'attualità, che si chiama Sannino. Sannino non mi fa impazzire, l'ho già scritto, ma scemo non è. Sannino ha capito benissimo che il rischio estivo di accettare un Palermo in disarmo e preparato per retrocedere poteva ancora essere accettabile: Palermo è sempre Palermo, i biennali di Zamparini non sono le cambiali del Pagnottone e poi una squadra che ha fatto così bene nell'ultimo decennio deve salvarsi, in un modo o nell'altro. Rosa sconclusionata, ma ci sono sempre Miccoli, Ilicic, Hernandez, Mantovani, mentre Munoz e Barreto, pur con limiti, possono dare il loro contributo, Kurtic può esplodere in A come ha fatto in B e Dybala lo spacciano per mister 12 milioni! C'è un pubblico splendido, numeroso, corretto e che ti fa lavorare bene, di certo meglio che non il presidente. Allora il rischio era calcolato, essere esonerati da Zamparini ormai non è più una macchia, se passi indenne un anno, invece, stai tranquillo che il tuo curriculum s'impennerà. Ma oggi...
Oggi c'è la B e ci sono sì e no 5000 potenziali superstiti allo stadio, oggi c'è un ambiente deluso, disamorato e tradito, i 41000 di Roma che erano 30000 il ferragosto successivo contro il Thun per un misero preliminare EL, sono tornati in naftalina e ci rimarranno fin quando questa squadra non inizierà nuovamente a vincere, convincere ed emozionare.
Il problema è che chi ha tolto l'emozione, chi ha trasformato la squadra dei palermitani in una gelida e asfittica ramificazione del suo impero commerciale, è ancora lì e continua a fare proclami risibili ("Questa squadra valeva almeno 50 punti"), a prendersela con tutto e tutti tranne che con se stesso per il fallimento conclamato, a parlare di 90% di squadra fatta per il prossimo anno, a mettere all'asta i presunti pezzi migliori di questa sciagurata stagione, a liquidare via radio l'ultima vera bandiera rosanero, il più forte giocatore mai visto in Sicilia, un fuoriclasse che pure fosse ridotto con le stampelle, un contratto per finire la carriera qui dovrebbe averlo di diritto.
Ecco, Sannino non mi piace, ma scemo non è. Lui sa benissimo che il 90% di questa squadra è da rottamare, lui sa benissimo che fra qualche giorno inizierà la confusione fra prestiti di ritorno, comproprietà da definire, procuratori che faranno il diavolo a quattro per far cedere il loro assistito al peggior offerente e in tutto questo, fra una velata ammissione ad un nuovo, ma non definito nei tempi, ingresso arabo in società e la promessa che a fine anno partiranno i lavori per lo stadio ed il centro sportivo, Zamparini continuerà a fare la squadra secondo il suo solito, ossia a muzzo, salvo poi spacciarla per un "Palermo ancora più forte di quello che ammazzò il campionato a 24 squadre" e pretendere da lui, Sannino, la vittoria delle prime dieci partite su otto disponibili, pena l'esonero.
Lo vogliono un paio di squadre in A, rimanere a Palermo ed essere esonerato in B significherebbe bruciarsi e fare la stessa fine di Ignazio Arcoleo, rimasto abbagliato dal contratto quadriennale miliardario firmato con Ferrara e tornato a più riprese a Palermo. Arcoleo che passò dai titoli in prima pagina e alle richieste di mezza serie A alla serie C2 con la Battipagliese...
Sannino scemo non è, non rimarrà a Palermo.