Sergio, credo che la situazione sia differente.
Mi spiego.
Zamparini è sempre stato criticato, accabbanna, perchè non ha mai dato segno di attaccamento al territorio. Non ha mai investito in strutture, avendone la possibilità, e, di contro, non ha mai investito i soldi, e ne ha avuto davvero tanti dalle eccezionali plusvalenze realizzate, per realizzare una squadra da zona calda di classifica (parlo di piazzamento in champion).
Questa è stata l' immagine che ha fatto di se Zamparini in Sicilia.
Pulvirenti ha impostato la filosofia, fruttuosa, dei piccoli passi, ma solidi. Solidità che si manifestava nella programmazione di crescita con strutture robuste (Torre del Grifo e il progetto del nuovo stadio) che faceva manifestare rispetto ed amore per il proprio territorio, per la propria squadra, che solo un autoctono può avere.
D' altronde, a parte gli arabi che investono cifre colossali, le migliori realtà, calcisticamente parlando, sono autoctone.
Quindi, come ben dice Gaspare, ciò che sarebbe accaduto a Palermo con Zamparini era, quantomeno, prevedibile. non lo dico per campanilismo, sia ben chiaro, lo dico come osservatore delle cose.
Pulvirenti... lascia perplessi il comportamento delle ultime 2 stagioni.
Si è allontanato dai riflettori (ma non dalla squadra), lascia campo alla "bistecca" argentina, che criticato da molti, mette, comunque, la sua faccia nelle scelte adottate dalla società.
E, teoricamente, la squadra che ha confezionato non è per nulla male, è, davvero, una corazzata per la B. Ma i risultati, in ambedue realtà calcistiche siciliane, non arrivano... e allora?
Allora, entra in ballo lo spirito del tifoso, che, per quanto colto, socialmente evoluto e comprensivo, non accetta le sconfitte o le prospettive deluse, mettendo da parte le incognite che i mercati riservano, il mancato investimento per la crisi devastante, la guerra continua con i conti in cassa.
La nostra, l' ho sempre detto, è stata una guerra fra poveri, perchè una cosa è l' antagonismo sportivo, con il campanile da portare avanti e gli sfottò, un' altra cosa è lo svilimento e la derisione sociale, da una parte e dall' altra.
Non siamo maturi, noi Siciliani, per le grandi prestazioni e per l' accettazione delle altalene sportive che il calcio riserva. Le grandi società di calcio vantano, oltre a forti poteri economici e politici, anche un pubblico maturo, abituato e obiettivo nei confronti della propria società, consapevole che prima o poi i risultati arriveranno; citando una squadra a caso, penso agli interisti che, malgrado gli investimenti stratosferici di Moratti figlio, per tanti anni hanno visto dalla finestra i festeggiamenti degli altri, senza allontanarsi dalla propria squadra, sostenendola sempre. Noi no. Non siamo maturi, lo ripeto. E facciamo le pulci, da una parte e dall' altra.
Poi, all' Inter è arrivato Mourinho... e fu triplete.
Se fossimo stati noi Siciliani, Palermitani o Catanesi, al posto degli interisti, cosa credi che fosse accaduto in tutti quegli anni di attesa senza risultati?
Questo ti spiega la differenza di giudizio fra Zamparini, Pulvirenti e tifoserie.
Fra i due presidenti, quello più accreditato alla crescita della Società è apparso più Pulvirenti, per i suoi investimenti a lungo termine, che Zamparini, che ha sempre glissato, preferendo i soldi facili da mettere in cassa, la speculazione.
A pagarne siamo sempre noi Tifosi, senza ombra di dubbio, perchè il nostro fegato si spappola, ma così è la storia.
Poi, ma non trascurabile, c' è il fattore regionale.
Nella nostra regione non vi è una condizione economica solida che possa far investire un grande gruppo societario in una squadra di calcio.
Pulvirenti è stato una eccezione, non una regola, e dopo lui, il vuoto.
perchè le squadre in A costano tanto, perchè non c' è certezza sugli ingenti investimenti, perchè la crisi, fra l' altro, è soffocante.
Quindi, prima o poi, a Catania, come a Palermo, accadrà che, passata la mano, arrivi qualcuno "forestiero" che rileverà la Società... oppure... diventeremo solo polvere nei campi di periferia. Ambedue realtà calcistiche.