Certo, di organizzazione di gioco ancora non se ne vede, ma come dico da settimane è la logica conseguenza della (non) strategia della società.
Una "non strategia" che non si capisce a chi debba essere addebitata. L'anno scorso di questi tempi il Catania era ormai virtualmente promosso in C, avendo un margine di vantaggio sulla seconda enorme e continuando a macinare vittorie.
La dirigenza (sarebbe interessante sapere chi ha proposto e chi ha deciso nella realtà, al di là delle dichiarazioni di circostanza e delle assunzioni di responsabilità di ruolo) ha perso questo enorme vantaggio di tempo sulle altre squadre, rimanendo inerte (quando invece avrebbe potuto programmare, con calma e riflettendo bene, la stagione successiva) fino a giugno dello scorso anno per decidere una "rivoluzione" tecnica del tutto illogica (da novellini digiuni di calcio) e che ha portato alla stagione sportiva fallimentare che stiamo ancora attraversando.
Spero che la scelta di rivoluzionare la squadra "a gennaio" altra pratica assolutamente non consueta (in quanto molto costosa economicamente e difficile da realizzare con giocatori di una elevata qualità non infortunati) produca i suoi frutti nel finale di stagione e serva realmente da "base"per il prossimo anno.
Sicuramente non si può tacciare il presidente Pelligra di "tirchieria", come qualcuno ad inizio stagione ha insinuato quando si è parlato. giustamente, di sostenibilità.
Ma la sostenibilità va di pari passo con la competenza (fatta prima di tutto di esperienza e di razionalità delle scelte). E mi pare che in questa stagione sportiva se ne sia vista ben poca. La disponibilità economica non basta per ottenere risultati e il Presidente potrebbe anche stancarsi di scucire denaro per un pugno di mosche.