Non mi preoccupa, e non mi spaventa affatto, l’idea di dover stare un altro anno in serie B, prima dell’avvento di Zamparini e del ritorno in serie A me ne avevo assuppato ben 34 di campionati di serie B, anche con qualche calata in serie C ed un fallimento che ci vide privati della nostra squadra di calcio per un anno intero. Ci sono abituato, anzi ci ho fatto il callo ai campi polverosi di piccoli paesi o a palcoscenici tutt’altro che nobili, che tra le basse linee ci sguazzano per autoctonia, per appartenenza, per quell’attinenza endemica che determina il confine ultimo e invalicabile a cui poter aspirare.
Un altro anno in B, ma anche se fossero più di uno, con squadra competitiva ed allenatore esperto e vincente lo baratterei ben volentieri con una serie A ad opera di Corini che poi gli valesse la riconferma. Sarebbe un incubo dover tollerare la sua presenza al di là del 30 giugno prossimo. Ormai si entra allo stadio preparati all’ennesima malafiura. Il calcio è entusiasmo, è passione, è coinvolgimento, è partecipazione. Per me ieri è stato come l’andare a vedere un film triste, tipo l’ultima neve di primavera, un film noioso perché l’avevi già visto parecchie volte e che anche quest’anno ti è stato presentato già almeno una decina volte e per l’undicesima volta di nuovo l’ultima neve di primavera. Basta! C’è parecchia nausea in giro.
Rimangono solo i playoff ma farli senza apportare la modifica principale, la madre di tutte le modifiche (immaginate già di cosa parlo) non ne vale la pena, la squadra ha già dato tutto quello che poteva dare, questo sistema di gioco è un continuo girare a vuoto, un rincorrere inutile del pallone, un continuo cozzare contro il muro eretto dagli avversari che ti hanno già preso le misure e sanno come neutralizzarti. Non ti fanno mai tirare in porta e sanno perfettamente come infilarti. A Lecco Pigliacelli migliore in campo e gol del Palermo su colpo di testa di un difensore sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Sulla gara di ieri stendiamo il canonico pietoso velo. Se non c’è qualcuno che s’inventa qualcosa al di là degli schemi di gioco, per noi è notte fonda.
Riprendo il discorso da dove avevo iniziato: non è un altro anno di B che mi spaventa o mi demoralizza, quello che mi perplime maggiormente è constatare che quando al camion si rompono i freni e sta per avviarsi nel burrone con tutto il suo carico non ci sia qualcuno che abbia volontà/capacità/autorità/determinazione di sollevare il freno a mano. E’ già stato grave non constatare l’inadeguatezza del tecnico lo scorso anno, quando già i segnali c’erano tutti. Quest’anno altro che valorizzare i giocatori, sta facendo tabula rasa, stanno rimanendo solo macerie su cui ricostruire il prossimo “percorso”. Se i nostri giocatori li guardiamo attentamente per quello che esprimo in campo, nessuno di loro sembra meritevole di giocare in B, nemmeno Brunori che ha avuto gli occhi di qualche club di A puntati addosso, sembra riconoscibile, dato che ogni sua gara sembra una continua lotta contro i mulini al vento, abbandonato a se stesso, senza nessuno che gli proponga un uno-due con cui presentarsi davanti al portiere avversario. Per cui, per quel che mi riguarda, più che avvilupparmi in questo “percorso” ch’è già diventato un supplizio, sto già pensando a come/cosa farà la società per il futuro di questo club. Intanto io i playoff non me li giocherei con Corini e con il suo sterile 4-3-3 oppure 4-2-3-1 con qualche giocatore fuori ruolo, io cercherei qualcuno bravo, anche nel mercato europeo, gli direi traghettami questa squadra fino a giugno e se ottieni la promozione valuterò se darti un bonus oppure la riconferma per un altro anno (quindi in serie A). Con le conoscenze che ha un club di caratura mondiale come il nostro, qualche nome buono lo trovi.
Se invece si insiste con Corini, tanto a giugno si cambia, amen, ce ne faremo una ragione ma a sto punto vorrei sapere quali sono gli accorgimenti che si stanno prendendo in proiezione futura: sarà di nuovo un algoritmo a scegliere il futuro tecnico? Ce l’avete un PC moderno su cui far girare quest’algoritmo, oppure vi affiderete di nuovo al commodore 64? Perché il nome “Corini” solo da un pc inadeguato come quello poteva uscire. Ma soprattutto: vigilerete con più attenzione sull’evolversi del nuovo percorso?
Io non so se la società stia prendendo atto che i due anni coriniani hanno determinato:
2 anni di lavoro persi
Nessun risultato conseguito
Decine di milioni sprecati
Nessun giocatore valorizzato
Competenza sportiva che sta lasciando tutti perplessi
Tifoseria avvilita
Credibilità societaria messa in dubbio perché distante e silente
Permettere che la disfatta di cui sopra si sia potuta concretizzare per assecondare un principio secondo cui non si cambiano i pezzi difettosi di una struttura, oltre che essere incomprensibile (ed inaccettabile) è altamente deleterio. Tra serie A, B e C ci sono almeno un centinaio di club. Solo chi non ha i soldi per farlo non cambierebbe mai l’allenatore (vedi Sampdoria), gli altri lo fanno ed anche due o tre volte se è il caso. Cosa dobbiamo pensare, che sono tutti scemi mentre voi siete bravi? Oppure è il contrario?
Parecchi tifosi, me compreso, sono andati in visibilio quando si è concretizzato l’avvento del CfG a Palermo e ci sono fatti incontestabili che parlano chiaro: progetti lungimiranti e all’avanguardia, crescita sportiva, interventi strutturali allo stadio, centro sportivo che grazie all’accelerata ai lavori è già fruibile per la squadra, questo grazie ai soldi che CfG ha messo, altrimenti stavamo freschi. Tutto ciò è bellissimo ma noi tifosi lo spettacolo non lo vediamo al centro sportivo, lo vediamo allo stadio. E ciò che si vede allo stadio, da ben due anni, FA PENA! Vorrei che i giornalisti nostrani ponessero qualche domanda in proposito, non appena ne avranno l’opportunità perché sta venendo su bene tutto tranne la squadra che sembra facesse a capo di una società incompetente, squattrinata e sprovveduta. C’è massima attenzione su tutto, tranne su ciò che sta più a cuore ai tifosi che se sul piatto della bilancia mettono 27 mila presenze meritano maggior considerazione e maggior rispetto.