97
« Ultimo post da vasco il 05 Agosto 2024, 06:00:05 pm »
Sulla storia delle fidejussioni si sono lette tante cose, per lo più illazioni e costruzioni di castelli di carta per le quali siamo particolarmente portati.
Io esprimo una mia opinione attenendomi solo ai fatti certi.
Il primo fatto è che la fidejussione necessaria, secondo le norme federali, per perfezionare i contratti dei nuovi giocatori, non c'è perchè quella accesa presso un isitituto australiano non è stata ancora validata da un istituto italiano, pertanto è come se non ci fosse.
Il secondo fatto è che il vice-presidente Grella ha detto che da 10 giorni non riesce a mettersi in contatto con il gruppo Pelligra.
E' sufficiente tutto ciò per desumere che Pelligra voglia mollare il Catania? A mio parere non ancora.
In primo luogo perché il Gruppo Pelligra non è una sigla fantasma (alla "mancini") ma un affermato Gruppo industriale australiano, e quindi che possa sparire all'improvviso mi sembra alquanto improbabile.
Vuole mollare il Catania? A momento non ci sono elementi per poterlo ipotizzare. Appena un mese e mezzo fa hanno iscritto tranquillamente la squadra al campionato, hanno ingaggiato uno dei migliori tecnici in circolazione (se non il migliore) e un direttore sportivo di primo livello. Non è questo il comportamento di un gruppo che vuole mollare. Inoltre la fidejussione famosa è stata accesa in Australia, quindi non è che non ci sia, semplicemente non è ancora valida in Italia.
Queste le mie personali considerazioni sulla questione che sta girando in questi giorni insistentemente, alimentata anche da personaggi come l'ass. Parisi che rilascia interviste in cui sembra dire e non dire.
Veniamo ad un'altra questione. Il comportamento di Grella. Perché Grella ha sentito il bisogno di far sapere che da 10 giorni gli autraliani non gli danno retta e non lo "considerano"?
Come è suo costume ancora una volta Grella prova ad uscire pulito dai disastri che ha combinato.
Perchè è chiaro che Pelligra, per quanto bene gli possa volere, certamente non può essere contento di fare la TERZA campagna acquisti in 12 mesi (cosa avrebbe dovuto fare in 3 anni). Per lo più dopo che gli acqusti di gennaio erano stati annunciati come la "base per il prossimo anno". E ora di questa "base" non è rimasto praticamente nulla. Alla luce di tutto ciò si può comprendere un'arrabbiatura seria di Pelligra? A mio parere sì.
Era ammissibile avere sbagliato la strategia dello scorso anno di rivoluzionare una squadra vincente, un gruppo coeso attorno al suo allenatore. Era ammissibile l'errore nella scelta di un allenatore inadeguato. Ciò che è stata inconcepibile è la rivoluzione in corso d'opera, costosissima, operata a gennaio, accompagnata dalle lodi sfegatate a Lucarelli; salvo poi scaricarlo davanti alle difficoltà concrete e prevedibilissime, anche da chi è un semplice tifoso di lunga data.
In casi come questi tutte le altre società avrebbero portato a compimento la stagione con un nuovo allenatore (anche più di uno), la stessa struttura societaria (lui invece ha fatto subito fuori il suo DS, tanto per mettere in chiaro le responsabilità) e acquistando solo qualche rinforzo necessario, valido e spendibile subito; rimandando le rivoluzioni a fine stagione. Il nostro vice-presidente no! Ha voluto strafare. E se oggi Pelligra gli chiedesse conto delle spesa del famoso "budget" avrebbe tutte le ragioni del mondo: dov'è la base di calciatori che aveva acquistato a gennaio?
Vediamo come la vicenda si svilupperà in seguito e se dovesse esserci un ridimensionamento del Vice-presidente (spero non dei programmi), direi che siamo sulla buona strada per il futuro del Catania.