Come un soldato pronto a deporre le armi, attendo l' esito di una guerra già quasi irrimediabilmente compromessa. E conscio del patibolo a cui andrò incontro a breve, vedo la mia mente attraversata dal film dei momenti più importanti della mia esistenza. Per rendermi conto, con inappagabile certezza, di quanto questi ultimi anni di ruggenti ed orgogliose conquiste rossazzurre si siano rivelati irripetibili poiché indissolubilmente legati alle mie più sublimi gioie familiari. La nascita, la crescita dei miei figli, concomitante ai fotogrammi più intensi dell' approdo etneo in massima serie, con loro condivisi in un indescrivibile trionfo di abbracci: il siluro di Giorgio Corona ad inaugurare col botto il ritorno in A dopo 22 anni, l'incredibile quarto posto alle porte del Natale 2006, l' infantile gioia del presidente al triplice fischio di Catania Chievo sul neutro di Bologna, il delirio di Martinez davanti la porta giallorossa appena infilata, il gol da centrocampo di Mascara, la rete di Izco in casa Juve, il cucchiaio del folletto a Julio Cesar, le lacrime del Cholo al 2-0 di Bergessio contro il Palermo di Pastore, il crollo del Massimino al 2-1 di Gomez segnato alla Roma al '90, le sontuose prestazioni contro le grandi con Montella in panchina, il tetto della storia rossazzurra del Catania di Maran. Crudele destino, adesso puoi uccidermi ma nulla potrai fare per annullare l' immenso ricordo dei più raggianti anni della mia esistenza: da uomo e da tifoso! Vivrò questo immediato futuro, spoglio di tante certezze e tempestato da ansiosi dubbi. Ma nel cuore e nella mente giacerà per sempre un angolo luminoso che in virtù di questi otto fantastici anni mi farà gridare sino al resto dei miei giorni: NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA !!!!